Ho appena ascoltato su rai 3 durante lo svolgimento della trasmissione “Vieni via con me” Bersani e Fini esporre un elenco dei principi fondamentali delle loro rispettive correnti: la Sinistra e la Destra.
Naturalmente sono stati entrambi bravi e chiari cosi come i loro elenchi anche se Fini, come c’era da aspettarsi, per esposizione, carisma e personalità, secondo me, è stato più incisivo e penetrante.
Nelle due esposizioni molti sono state le convergenze e i punti di contatto ma le basi contrastanti sono emerse in modo limpido e sono quelle che da secoli dividono i due fronti, ed evidenziano i rispettivi limiti. Ritorniamo ad Erich Fromm, la sinistra vive secondo la modalità dell’essere, la destra secondo quella dell’avere.
L’elenco di Bersani è emotivamente ed umanamente coinvolgente ed eticamente ineccepibile e ha come fondamenta quella stupenda proclamazione di amore lasciateci in eredità da quel tal Gesù di Nazareth e porta quindi avanti un discorso utopistico perchè la storia (e non solo)ci insegna che è al di sopra delle nostre misere forze.
L’elenco di Fini nel suo evidenziare temi come l’impegno sul lavoro e la meritocrazia celebra a priori il senso delle classi sociali e ammette e giustifica una disuguaglianza sociale che condanna l’individuo meno fortunato ancora prima della nascita .
Per cui, nonostante i recenti discorsi e il secco dissenso con Berlusconi, dimostra di non sapersi o volersi staccare dalla medesima logora visione oligarchica e gerarchica della società basata appunto sul “potere che deriva dall’emergere”che non ha mai dimostrato come negli ultimi anni i suoi catastrofici limiti