Ci sono circa 3031 Abate in Italia(sito Cognomix.it)
795 Campania 50 Basilicata 680 Sicilia 48 Veneto 332 Lombardia 29 Abruzzo 310 Piemonte 29 Marche 175 Lazio 29 Friuli V.G.
166 Calabria 14 Molise 122 Puglia 10 Trentino A.A. 95 Toscana 6 Sardegna 80 Liguria 6 Umbria 53 Emilia-Romagna 2 Valle d’Aosta
La parola deriva dal latino ecclesiastico “abbas“, derivato dall’aramaico אבא (abba, cioè “padre”). In Siria ed in Egitto(“aba-abba”) esso venne inizialmente utilizzato per distinguere ed onorare ogni monaco anziano o la cui storia documentasse una dimostrata santità, senza necessita di aver posseduto alcun tipo di autorità in ambito religioso.
Quando dall’Oriente la parola arrivò in occidente,venne subito utilizzata per designare un autorità religiosa tipo il superiore di un’abbazia o di un monastero.
Numerose le varianti: Abati, Abbate, Abbati, Abà, Abbà, Dell’Abate, Dell’Abbate, Degli Abati, Deggli Abbati, L’Abate, Labate, Labbate, Abatello, Abatelli, Abatino, Abatini, Abbaleo, Abatangelo, Abbatangelo, Abatantuono, Abbategianni, Abatescianni, Abaterusso, Abaticola.
Diffuso nella base soprattutto al Sud è abbastanza presente nei suoi composti al centro e nel nord Italia soprattutto come Abà, Abbà e Labà nel significato di re, capo di una festa, direttore di eventi e feste popolari
Fra le famiglie più antiche di cui si ha conoscenza quelle di Favara dalla metà del 1500 alla seconda metà del 1600. Altri due ceppi sono venuti all’inizio del 1800 da Palma di Montechiaro e Naro, ancora oggi presenti.
Etimologia Stupidaria
Proprio per la valenza di attribuzione di rispetto ed obbedienza a chi porta una veste religiosa che ne rispecchia la profondità dell’animo “abate” deriva da “abito“, dal latino “Habere” (avere) nel senso di “avere con noi” di “portare con noi” con valenza anche spirituale, immediatamente associabile al lemma “abitino“(una sorta di scapolare con l’immagine della Madonna)che sembra appunto esserne l’anello di collegamento (Voci tratte dal sito”etimo.it)
Possibile una derivazione per qualche ceppo del Nord da un soprannome in dialetto piemontese. Nel basso Piemonte infatti per indicare un tipo manesco sempre pronto a “fare a botte” si dice “a lè ion cu bat”,”te a bote foi prest“(“é uno che picchia””Tu a fare a botte fai presto”)
Nella pronuncia volgare in “ad – bote” la “d”immediatamente collegata alla successiva “b” ne assume il suono per cui non si sente quasi diventando molto simile ad “abbote”.
Possibile che un frate priore, per difendere il proprio monastero e i suoi confratelli e magari fedeli la rifugiatisi, sia dovuto arrivare alla mani con qualche prepotente, sapendo di possedere una forza prodigiosa ma del tutto all’oscuro di avere una altrettanto prodigiosa predisposizione a tirare di “boxe”. Per cui dagli ovvi commenti dei presenti e soprattutto dei malcapitati prepotenti:”u bat per des”(picchia per 10)”a bote aiò moi vist ion pareg” ( non ho mai visto uno picchiare così) il soprannome poi cognominizzato “abate“