Secondo il sito Cognomix ci sono 6 Bastardo in Italia, di cui 5 in Campania ed 1 nel Bolognese
Alla base di questo rarissimo cognome, c’è il soprannome medievale su radice latina “Bastardus” di cui si hanno documentazioni a Cremona già nell’anno 1123 e a Milano in una sentenza del 1175.
Si potrebbe trattare della latinazzazione del termine celtico “basart” derivato, secondo alcuni etimologi dal germ.”bos” (guasto, corrotto) più “art” (natura) col significato finale di “degenere, fuori dal naturale”, però non tutti concordano su questa possibile interpretazione in quanto non riesce a spiegare e giustificare l’aggiunta della T intermedia.
Secondo altri esperti la base sarebbe il germanico “Bast“(scorza degli alberi) più la stessa desinenza finale “art” nel senso sempre di parte esterna, al di fuori “della famiglia” (fonte : etimo. it)
La tesi più convincente e sostenuta è però quella che il cognome derivi dal provenzale “basto”, francese “bast“che indica la bestia da basto, da soma e particolarmente il mulo che essendo un incrocio tra il cavallo e l’asino riporta a questo senso del “fuori dal naturale, fuori dalla famiglia naturale” Con la medesima associazione di idee si è coniato il termine “mulatto“per indicare i nati da una relazione fra un bianco ed una negra e viceversa e sempre col medesimo concetto sino dal XVI secolo si definirono “muletti” (e poi appunto bastardi) i fanciulli trovatelli dell’ospedale degli Innocenti di Firenze.
Infatti, negli antichi testi degli autori francesi, al termine bastard vengono affiancati espressioni come “fils o frere de bast” ed anche “fils de char” nate generalmente in Provenza e Spagna dall’usanza dei mulattieri dell’epoca di riposare su un letto improvvisato, realizzato con le selle dei loro muli, nelle osterie dove trovavano oltre che rifugio e vitto anche la compiacente presenza di donne dai facili costumi. Il senso è ricollegabile alla voce tedesca “bankert” sulla radice “bank” (panca) che sottolinea una situazione opposta a quella del letto matrimoniale (dove per autonomasia vengono generati figli legittimi).
Quindi per concludere “bastardo“ significa letteralmente”chi nasce sul basto“cioè appunto la sella dei muli. Da notare che in origine il termine non significava “figlio illegittimo” ma più semplicemente “figlio adottivo” senza nessuna connotazione negativa, solo più tardi, in Italia, la parola assunse il noto senso dispregiativo al punto di assumere anche il significato di individuo corrotto, cattivo dentro, inaffidabile e pericoloso
Etimologia stupidaria:
In una delle innumerevoli guerre medievali che ebbero luogo in italia, due eserciti in battaglia, si resero conto che la conquista di una collinetta, in posizione strategica, avrebbe probabilmente significato la vittoria. La carenza di muli costrinse il comandante dell’esercito italiano ad impiegare parte dei cavalli al trasporto delle salmerie.La “barda“(ital., spagn., port.),francese “barde” su voce latina “barda” collegato al germanico “bardi“indicava, nel suo significato principale, l’armatura in cuoio od acciaio che rivestiva nei tornei ed in battaglia i cavalli come protezione.
Sembra che, mentre gli inservienti si apprestavano a munire i cavalli dell’apposito basto di carico, il capitano, spinto dalla necessità di arrivare prima del nemico, tra lo stupore e l’incredulità degli addetti al trasporto e dei soldati, sordo ad ogni consiglio impartì il perentorio ordine” niente basto- basta la barda- basta la barda“. L’assurdità dell’ordine fu subito evidente,già prima di arrivare a metà della collina. Un disastro, una sfacelo, una carneficina, parte dei poveri cavalli morì nitrendo di dolore per il carico che gli straziava le carni, molti altri fecero la stessa misera fine rompendosi le gambe trascinati nel fango dal carico che sistemato alla meno peggio, in fretta e furia ed appunto senza il basto, cadeva da ogni lato.
Per non dimenticare mai l’insensatezza e l’impietosità del loro comandante gli affibbiarono immediatamente il soprannome di “Bastalabarda” che nel tempo per variazioni fonetiche venne trasformato prima in “Bastabarda” poi per renderlo maschile in “Bastobardo” e quindi appunto in “Bastardo”
Curiosità:
- Bastardo in architettura è un insieme di elementi appartenenti a diversi ordini architettonici
- Bastarda nella lavorazione del legno e dei metalli è una varietà di lima con un grano medio di asportazione tra il grosso ed il dolce
- Bastarda ovvero una è una malta ottenuta con un legante misto tra calce aerea e cemento.
- Bastardo è anche un formaggio veneto: il bastardo del Grappa
- Bastardo è un modo di definire i cani meticci.
- Bastardo è una frazione di Giano dell’Umbria (PG)
- Bastarda è una parola usata ma non appartenete alla lingua ufficiale
- Bastardo è un tipo di carattere, sia scrittura che nella stampa, inclinato a destra, che collega elementi del rotondo e dell’inglese
- Bastarda è anche una salsa, a base di burro, usata come condimento degli asparagi
- Bastarda era la maggiore delle vele, che si usava nelle galee quando cadeva il vento