Cognome Brusco: Presenze in Italia
Ci sono circa 633 Brusco in Italia. (sito Cognomix. it)
123 Piemonte 13 Emilia- Romagna 120 Veneto 12 Toscana 89 Calabria 5 Sardegna 77 Liguria 3 Marche 53 Lombardia 2 Umbria 45 Campania 2 Friuli V. G. .44 Trentino A. A . 2 Abruzzo 23 Lazio 1 Valle d’ Aosta 18 Molise 1 Puglia
Ci sono circa 2280 Bruschi in Italia(sito Cognomix).
598 Lombardia 20 Sardegna 466 Toscana 12 Abruzzo 421 Emilia- Romagna 9 Puglia 184 Marche 9 Friuli V. G. 184 Lazio 8 Trentino A.A. 133 Liguria 6 Campania 110 Umbria 2 Calabria 68 Piemonte 1 Sicilia 43 Veneto 1 Valle d’ Aosta
Molti i derivati: Brusca tipica del parlamitano, Bruschetta(185 persone) è diffuso nel Nord ed in Sicilia, Bruschetti presente soprattutto nel Lazio, Trentino, Lombardia e poi nell’italia centrale, Bruschetto è tipico della Sicilia, Bruschetti predomina nel Lazio, nel Trentino e in Lombardia. Bruschini(275 unità) è diffuso nell’italia centrale (Lazio, Toscana, Umbria, Marche) ed in Lombardia, Bruschino risulta presente solamente in due comuni della Campania. Anche Brusconi è molto raro(una ventina di persone), è presente soprattutto in Umbria e Toscana con qualche unità nel Lazio, Piemonte, Liguria, Lombardia. Bruscaglioni è specifico di Firenze.
Origine Etimologica e Genealogica
L’origine del cognome Brusco e di tutte le sue varianti non è di facile lettura in quanto si presta a diverse considerazioni: Come tutti sanno “brusco” letteralmente significa acido, aspro, pungente connotazione nata sul termine latino “Ruscus- Ruscum” diventato poi con il rinforzo della B “Bruscus- Bruscum“ad indicare la pianta del pungitopo, simile al mirto ma con le foglie più acute, rigide e pungenti. Probabile quindi che, in alcuni casi, il cognome derivi da un soprannome affibbiato ai relativi capostipiti per sottolinearne il carattere difficile ed iroso.
Esempio di questo cognome si trova già in documenti del 1209 in un trattato di pace tra le città di Pisa e Marsiglia dove si cita un certo Bruscus Paucefarine.
Però sull’origine del termine brusco da “ruscus” non tutti concordano, altri studiosi infatti ritengono che ci sia un collegamento con il termine “bruscolo“(piccolo fuscello di legno, paglia e altri materiali) nato sull’antico “busco, buscolo” identico al francese”buisse, busche, catal “busca, brusca” nei vari dialetti italiani”busch, busca, vusca broschi” col significato appunto di fettuccia, piccola scheggia con l’aggiunta della”r” eufonica tipico della lingua italiana (frusta per fusta, brumasto per bumasto, inchiostro per encausto, brulicare per bulicare ect ect). (Fonte. Sito Etimo. it)
Questi esperti, a sostegno della loro tesi, sottolineano l’affinità con il termine “buscione” che significa appunto cespuglio spinoso e ai termini “bosco” rafforzato in “brosco” da cui “brusco“. In questa ottica, la maggior parte degli esperti vede una connessione con il prov.”brossa“, francese”broce“( cespuglio spinoso), da cui “brosse“col significato di spazzola analogo alla voce medioevale “bruscia” da cui l’italiano “brusca“(spazzola dura) e nello specifico quella di setole per pulire i cavalli (bruscare- strigliare).
In questo senso vari ceppi del cognome possono essere cognominizzazioni di soprannomi legati a mestieri quali lo stalliere ed in particolare a quello più specializzato dello strigliatore ed in alcuni casi è anche possibile per associazione indiretta, magari su base ironica, al mestiere di allevatore di cavalli.
Nel senso legato al carattere già considerato, altri studiosi propongono invece un associazione o perlomeno un intreccio con l’antico ted”bruttisc, brutt’sc” cioè cupo, triste, collerico e ai termini di origine celtica “brisg, brysg, brisk”sempre con il senso di aspro, pronto all’ira.
Etimologia Stupidaria
Soprannome affibbiato, ironicamente e diventato poi di uso e dominio pubblico, dalla moglie ad un marito che era solito trattenersi, tutto il pomeriggio, in taverne ed osterie, per tornare ogni volta a casa, quando già iniziava a fare buio.
Un tempo per definire quelle situazioni particolari a metà strada tra la luce ed il buio, tra il giorno e la notte tipica, per esempio, della fase del crepuscolo, si usava una frase caratteristica ed idiomatica”tra il lusco e il berlusco” poi semplificata in “tra il lusco ed il brusco“.
Il senso dell’espressione era quella di guardare con un espressione tra il mite ed il severo, “lusco” dal latino “luscus” (cieco da un occhio),”berlusco” dal latino “bis- luscus”(strabico) “Tu si che sei proprio un tipo tra il luscus ed il bruscus sia come faccia che come orari”