Presenze del cognome Molinari in Italia
Ci sono circa 5664 famiglie Molinari in Italia (Sito Cognomix. it)
1520 Lombardia 1172 Emilia-Romagna 576 Liguria 540 Lazio 441 Piemonte 268 Veneto 205 Trentino A.A. 147 FriuliV.G. 147 Campania 100 Basilicata 95 Marche 87 Toscana 86 Calabria 80 Puglia 60 Umbria 39 Sardegna 38 Abruzzo 22 Sicilia 13 Valle d’Aosta 8 Molise
Varianti: Molinaro, Moliner, Mulinari, Monari, Monaro, Munari, Muner, Mugnai.
Alterati e derivati: Molinaroli, Molinarolo, Munaretti, Munaretto, Munarini, Munarin, Munerotto, Muneron, Munerati, Munerato, Muneratti, Mugnaini (Fonte: Emidio De Felice).
Molinari come si è visto è panitaliano con però una discreta prevalenza in Lombardia ed Emilia Romagna, il cognome Munari è tipico del Veneto così come Munerato e Munaretti. Il raro Moliner-De Moliner è dell’Italia Nord Occidentale soprattutto veneto. Monari è invece tipico dell’Emilia Romagna con 820 presenze su un totale di 1010. Munerati (solo 86 presenze) prevale in Emilia Romagna e Veneto come anche Molinaroli (70 presenze in entrambe le regioni) e Munarini, Muneroni, ( solo 26 presenze) è esclusivo del Lazio. Mugnai e Mugnaini sono Toscani. Molinengo e Molinero, abbastanza rari (45 presenze nella penisola per il primo e una sessantina per il secondo ) sono quasi esclusivamente Piemontesi.
Si tratta praticamente della cognominizzazione di nomi e soprannomi già discretamente diffusi nel tardo medioevo (sc XII e XIII) che rapidamente si svilupparono in riferimento al progressivo svilupparsi di attività legate alla professione del molinaro o mugnaio e comunque in qualche modo legata ad un mulino quindi a chi lo possedeva, l’aveva in gestione o ci lavorava.
Per altri ceppi può trattarsi di un toponimo dato al capostipite che viveva nella parte abitativa del mulino o nelle sue immediate vicinanze con il formarsi di tutte le varianti tipiche della parlata volgare e dialettale specifica di ogni regione (come Dalmolin, Molinarelli, Damolin, Demolin, Molini, Monari, ect) In alcuni casi potrebbe anche riflettere toponimi sparsi in tutta la penisola.
Come si vede dalla ricerca Cognomix una buona parte di questi cognomi prevalgono in Veneto ed Emilia Romagna che porta ovviamente a supporre che l’attività di mugnaio fosse particolarmente sviluppata in questi luoghi.
Base etimologica e genealogica
Dal punto di vista prettamente etimologico deriva dal vocabolo tardo latino “molinarius“dal termine latino “molinum“quindi appunto con il significato di”addetto al mulino”, chi possiede un mulino. Alla base li latino “mola“, greco “myle” collegati alla voce dell’antico tedesco “muli” variato successivamente in”mhule“.
La base di partenza va probabilmente ricercata nell’antica radice sscr “malanam“(l’operazione di triturare in associazione al gotico “malvia“(pestare) Diversi studiosi propongono una relazione con la radice indo- europea “mar- mal” (stritolare) affine alla radice “marddacu” da cui deriva mordere, separare, staccare una parte. Da “mola- molinarius” le varie derivazioni etniche rumeno molar, provenz molinier, monier, monnier, franc. meunier, spagn molinoro, portoghese moleiro.
Anche l’Araldica testimonia e conferma come tutti ceppi e le famiglie con il cognome Molinari o con le sue varianti abbiano come stemma un richiamo ad un mulino.
Per esempio nel blasone delle famiglie arrivate alla nobiltà con questi cognomi come i Molineri è rappresentata la ruota di un mulino in campo azzurro.
Curiosità
La versione femminile Molinara del termine oltre ad indicare l’addetta al mulino è anche un tipico un vitigno autoctono del territorio di Verona utilizzato come variante complementare di altre uve. Viene così denominato appunto perchè presenta la pruina che da un caratteristico aspetto d’infarinatura ai grappoli, detto anche Rossara sul Garda, e Rossanella nella zona morenica.
Etimologia Stupidaria
Molinaro ha come valenza principale l’idea della macina del grano , per cui da “granulare“, voce derivata dal latino “granulum“, diminutivo di “granum” (grano) (Etimo. it) il “granulare“cioè il ridurre in granelli con la macina, con la mola, si è fatto “mranulare” poi trasformato prima in “monulare- monilare” e poi appunto in “molinari- o”.