Cognomi Italiani Particolari
Cognome Zuppa- Suppa: Distribuzione in Italia
Ci sono circa 193 famiglie Zuppa in Italia. (Sito Cognomix. it)
60 in Campania, 50 in Veneto, 16 in Puglia, 16 in Liguria, 12 in Lazio, 11 in Lombardia, 9 in Piemonte, 8 in Toscana, 5 in Abruzzo, 22 in Trentino A. A., 2 in Valle d’ Aosta, 2 in Emilia- Romagna.
Ci sono circa 464 famiglie Suppa in Italia. (Sito Cognomix. it)
122 in Calabria, 107 in Campania, 57 in Lombardia, 48 in Piemonte, 31 in Lazio, 22 in Puglia, 21 in Sicilia, 14 in Liguria, 12 in Toscana, 5 in Emilia- Romagna, 4 in Umbria, 4 in Marche, 2 in Friuli V. G.
Mogli Piemontesi: ” Me marì a lè iolna el cul supe! ” tradotto letteralmente “mio marito è una di quelle “zuppe” nel senso di “pesante, difficile da digerire” appunto come certi tipi di zuppe.
Zuppa- Suppa: Origine del cognome
E’ la derivazione diretta del lemma “Zuppa” che, per una specie di gioco di parole, è una variazione del gotico “suppa” (fetta di pane inzuppata) su una radice scandinava legata al verbo “supa” da cui varie voci come l’ant. tedesco “suf- sauf“, olandese ed inglese “sop“, spagnolo e portoghese “sopa“, francese”sope” (brodo, minestra, bibita).
Per molti esperti l’origine può essere anche una variazione del termine toscano “zuffa” (polenta o mais) e friulano “zuf ” (farinata) a sua volta derivato dalla voce longobarda “supfa” (brodo).
L’idea di un legame ed un interdipendenza tra le due tesi nasce spontanea ed immediata. Intrecci e reciproche contaminazioni infatti confermate, oltre che dalla analoga valenza di significato, anche dall’esistenza delle tante variazioni dialettali che vanno a designare molte “zuppe” tipicamente regionali come la “sopa coada” veneta, la “suppa quatta” della galluria , la “seuppa” valdostana, la “supa” del Piemonte ect.
Quindi, sia nel caso di Suppa che Zuppa, il cognome è una derivazione da soprannomi attribuiti ai capostipiti in qualche modo legati al significato del termine, quindi probabilmente il lavoro eseguito, tipo un gestore di un osteria- trattoria, famosa per le sue buonissime zuppe o dato a qualcuno per aver “inventato”. Una zuppa speciale oppure a qualcun’altro per avere subito un qualche tipo di particolare “inzuppamento” o nuovamente essere legato ad un lavoro che lo costringeva a restare costantemente immerso od inzuppato in acqua o altri liquidi.
Da non escludere un soprannome legato invece ad un personaggio noto per il suo costante proverbiale consumo di zuppa…..”Lui, se non c’è la zuppa non mangia “.
Un’ eccezione per gli studiosi è quella del ceppo Zuppa di San Marco dei Cavoti in provincia di Benevento. Infatti nel caso specifico il nome del paese è totalmente legato a quello della famiglia a cui si deve, alla fine del 1300, la sua fondazione.
Sembra che il cognome dei capostipiti, originari di Gap, città francese dell’area Provenza-Alpi-Costa Azzurra derivi da un soprannome legato al lemma di origine provenzale “jupon” con la valenza di sottogonna, sottana ed anche mantello e giubba.
A conferma va ricordato che, già in antichità, presso la popolazione dei Seri, il “Suppanus” (o Zuppanus) era un magistrato così chiamato per il fatto che la sua toga ufficiale si chiamava “suppa“.
Tra i vari ceppi uno di quelli più noti, oltre al già visto di San Marco Antica, è quello della famiglia nobile calabrese residente in Reggio, diffusasi, con vari eredi, nel corso del tempo in molte parti d’Italia. Molti sono stati i personaggi di spicco: per ricordarne qualcuno basta citare Coletta, responsabile esecutivo del municipio di Reggio, nel 1440, Mariano, sindaco dei nobili nel 1521, Carlo, uno dei fondatori della Congregazione dell’Annunziata; Bernardino, Protopapa nel 1556 della collegiata “La Cattolica” ed altri ancora.
Curiosità ed aneddoti
Mai più avrei pensato di poter collegare quei miei felici e piacevoli momenti al significato di un cognome:
Nelle sporadiche occasioni (una volta ogni anno) in cui ci ritroviamo con i compagni di leva si va a finire com’è facile da comprendere che, dopo i rituali saluti, convenevoli e aggiornamenti sulle reciproche situazioni si passa ovviamente a rinvangare i ricordi di gioventù e soprattutto quelli trascorsi insieme da bambini, legati in gran parte al periodo scolastico delle elementari.
Una costante di questi nostri percorsi storici è quella che vede Franco, uno di questi amici cui mi legava ai tempi un forte affiatamento emotivo, tornare spesso a sottolineare il medesimo aneddoto. Questa “costanza”, oltre a testimoniare, già da sola, quanto gli deve essere rimasto impresso il fatto e quindi le relative motivazioni mi ha colpito e fatto riflettere, come dice Guccini in una sua canzone (Antenòr) quanto nella vita un momento con una certa valenza significativa per uno possa non avere la minima importanza per un altro.
Così, Franco si ricorda e mi racconta di come, in queglii anni d’infanzia, a casa i famigliari lo rimproverassero per la sua inappetenza, soprattutto al mattino, quando lo spronavano a consumare una completa colazione e lui riusciva a fatica a buttare giù qualcosa prima di afferrare la cartella per recarsi a scuola.
Abitava alla “Dogliola“, una casa agricola situata in un amena posizione della collina di Sant’Ippolito. Sfruttando scorciatoie e sentieri il percorso da casa mia era relativamente breve per cui passava ogni mattina a “prendermi”.
Lui era sempre in anticipo (forse anche per sfuggire a quei rimproveri) ed io abituato ad aspettare l’ultimo momento così era costretto a sorbirsi tutte le volte “oltre al danno anche la beffa”……. “Un ven ancura el nervus adess ..figurte anlura,…me ca pova nent mangè duvei ste le a vughite mange del “supe” ed pan e lac chi finivo po” (“Mi viene il nervoso ancora adesso…figurati allora….io che non riuscivo a mangiare poco più di niente dover stare li a guardarti consumare delle colazioni di pane e latte che non…. finivano più”).
Etimologia Stupidaria
Dal geniale inventore della prima “zappa” a forma du “U” tipo quella biforcuta per rancare le patate …da “zappa ad u” il signor “Zuppa” appunto.