Oggi, nel nostro itinerario ciclo- turistico il primo punto d’interesse sarà una pieve
Partendo dalla solita base, sulla provinciale che scendendo da Cassinasco arriva a Bubbio, con poco più di un centinaio di metri, si raggiunge il grande bivio che mette in comunicazione tre province piemontesi (Alessandria, Asti e Cuneo), qui giriamo a sinistra direzione Monastero Bormida che troveremo solo dopo 3 km
Attraversato il paese di Monastero Bormida per raggiungere Ponti si presenta subito la prima possibilità di scelta, cioè se proseguire sulla provinciale Asti- Alessandria in direzione di Bistagno, attraversarlo in tutta la sua lunghezza per poi, appena superato il passaggio livello sulla linea ferroviaria Acqui T-Savona, girare a destra in direzione appunto di Savona.
L’altra variante (opzione consigliata in quanto meno trafficata) circa 300 metri dopo Monastero Bormida girare a sinistra, attraversato il ponte nuovo, sul fiume Bormida, alla prima rotonda girando nuovamente a sinistra si è in Regione San Desiderio.
Qui si apre la seconda possibilità di scelta,il proseguire sulla strada imboccata ci consente, con pochi chilometri di un percorso pianeggiante e poco faticoso, di arrivare sul secondo ponte, quello sul fiume Bormida ma questa volta non il Bormida di Millesimo ma l’altro ramo quello di Spigno che poi, poco prima di Bistagno, confluiranno in un unico corso che nei pressi di Alessandria si riversa nel Tanaro, superato anche questo ponte si gira a sinistra sulla strada provinciale Alessandria- Savona; Ponti, ad un paio di chilometri, è il primo paese che troveremo.
Vale però la pena di scegliere la seconda variante, girando alla prima piccola stradina che s’incrocia a destra del nostro percorso. E’ vero che questa svolta ci costringe ad un percorso in salita ma (comunque breve e non troppo impegnativo) però ci consente di passare nelle immediate vicinanze di una delle più antiche e carine pievi del territorio, la chiesetta di San Desiderio.
Si tratta di un vero è proprio gioiellino tipicamente barocco realizzato nel 1719 su un precedente edificio pieveno millenario andato perso, consumato dal tempo, sicuramente di costruzione precedente al borgo benedettino che diede vita all’attuale paese di Monastero Bormida.
In epoca successiva venne aggiunto il caratteristico portico in pietra prospiciente l’edificio. L’interno si caratterizza su una cupola centrale con vari affreschi che,gli conferisce quello slancio verso l’alto tipico dello stile barocco dell’epoca, da vedere il crocifisso ligneo, opera di Giulio Monteverde, artista molto noto, originario del vicino paese di Bistagno (8 ottobre 1837)
In base ad un documento riferito agli scritti storici di Frate Jacopo di Acqui Terme pare che Ludovico di Provenza incoronato, per i suoi tanti meriti acquisiti nella guerra contro i Saraceni, imperatore da Papa Benedetto IV nel 901 durante una visita al territorio ed in particolare proprio ad Acqui Terme abbia soggiornato, ospite di una famiglia contadina, proprio nelle immediate vicinanze dalla Pieve.
Comunque per diverso tempo la Pieve fu il centro non solo religioso ma anche politico e sociale di riferimento della popolazione locale, praticamente fino all’XI secolo, epoca in cui dopo la nascita dei liberi comuni e quindi dei centri urbani veri e propri le numerose pievi vennero sostituite dalle parrocchie
Dopo la visita una brevissima e ripida discesa ci riporterà sulla strada pianeggiante che avevamo già in parte percorso e che prosegue per Ponti