
Avendo da circa 5 anni decisamente ampliato le dimensioni dell’orto biologico famigliare nell’ottica di mettere a gratuita disposizione degli ospiti del nostro piccolo affittacamere gli ortaggi coltivati appunto in modo rigorosamente biologico mi sono trovato nell’esigenza di approfondire le mie nozioni non solo relativamente alla tecniche di coltura biologica e di lotta ai parassiti senza utilizzo di prodotti chimici ma anche più in generale come per esempio una maggiore conoscenza delle caratteristiche e proprietà delle verdure.
Uno dei primi ortaggi da seminare ad inizio primavera,se non lo si è già fatto nell’autunno dell’anno precedente, è la carota. Mi sono documentato un pò a proposito scoprendo molte curiosità che non sapevo come ad esempio l’esistenza di varietà di carote dal colore nero e bianco, d’altronde le carote che mangiavano i nostri antenati in realtà erano decisamente diverse dalle attuali, erano di colore viola con un sapore decisamente amaro.
Le carote come le conosciamo si diffusero dal diciassettesimo secolo, grazie al lavoro di orticoltori olandesi che tramite vari tentativi d’incrocio pervenirono al tipico colore arancione per omaggiare la casa reale olandese degli Orange.
Nella coltivazione biologica delle carote uno delle prerogative indispensabili è la cura nella preparazione del terreno a partire dalla scelta, la carota non ama infatti terreni troppo argillosi e compatti e poco drenanti, non ama memmeno ristagni d’acqua per cui bisogna cercare di seminarla in un area leggermente rialzata e dosare bene le irrigazioni, infatti sono dannose sia la siccità che la sovrabbondanza.
Ovviamente è poi necessaria una buona concimazione eseguita nel periodo più lontano dalla semina quindi subito dopo l’ultima raccolta, con ammendanti assolutamente naturale tipo letame o concimi organici, ottimi quelli a base di humus di lombrichi più adatti a mantenere il terreno soffice, io generalmente eseguo una concimazione a fine Ottobre/ inizio Novembre, con letame molto maturo e quindi ricco di lombrichi, istancabili lavoratori del terreno, immediata aratura o vangatura, quindi fresatura.
Ad fine inverno ripeto la concimazione però solo con concimi organici e con macerato di ortiche, senza uso di letame e rieseguo la fresatura ed una rastrellatura accurata in modo da lasciare il terreno molto soffice e privo di zollette. A primavera appena la temperatura lo consente eseguo quella che viene chiamata la “falsa semina“, cioè una irrigazione come se si fosse seminato in modo da causare la nascita di erbe infestanti che poi vanno eliminate preferibilmente bruciandole con la tecnica del pirodiserbo utilizzando dei lancia fiamma a gas liquido e dopo una decina di giorni, rivangatura e rastrellatura.
La carota è minacciata soprattutto dalla mosca della carota e da malattie fungine che si combattone innanzitutto con i sistemi della rotazione, evitando la risemina nel medesimo terreno prima dei tre anni e la consociazione con altri ortaggi quali aglio e cipolle. La mosca viene anche scoraggiata da semine molto precoci (marzo) e tardive(giugno), dal pirodiserbo e dalla cocimazione con macerato di ortica. Inoltre è molto importante nella fase di raccolta non lasciare radici scoperte, ma anzi bisogna ricompattargli il terreno intorno.
Nell’antichità(sembra che la patria originaria sia l’Afghanistan) la carota veniva esclusivamente utilizzata come alimento per gli animali e non per scopi culinari. In un secondo tempo vennero coltivate dai greci e romani(ma pare anche da popolazioni antecedenti) per le loro virtù curative tra cui quella di favorire l’alito fresco e la salute della bocca fu forse quella che funzionò come maggiore molla di sviluppo
Delle tante proprietà curative della carota si sono già scritti trattati per cui non è il caso di approfondire,ne cito solo brevemente le qualità principali: praticamente prive di grassi e ricche disostanze preziose, in primis fibre, alfacarotene e Betacarotene (artefice della produzione vitamina A) e poi contengono molti sali minerali quali calcio, ferro, fosforo, magnesio, potassio, rame e sodio e vitamine come la B2 e B6, C, D, E. Questo mixer naturale di componenti rendono la carota indispensabile in una sana e corretta alimentazione.
La carota è un prezioso alleato per l’intero organismo perchè migliora la funzionalità dei vari sistemi: linfatico, nervoso, endocrino e immunitario: 1) protegge e rinforza la mucosa dello stomaco diminuendo l’acidità gastrica e pare che addirittura serva da cicatrizzante nelle piaghe ulcerose. 2) è un forte riequilibratore della flora intestinale in quanto uno dei pochissimi alimenti che hanno la doppia funzione di combattere contemporaneamente sia la stitichezza che la diarrea. 3) disintossica e tonifica il fegato ed anche i reni. 4) la ricchezza di betacarotene e vitamina A la rendono potenziatrice della vista e il tonico per eccellenza della pelle che protegge da ogni forma di inestetismo sia si tratti di pelle grassa e di acne sia in caso di pelle secca. 5) è un toccasana per il sitema respiratorio che protegge dall’inquinamento e dal rischio di tumori, d’altronde studi recenti hanno evidenziato nelle carote la presenza del falcarinolo, una potente difesa dai tumori in generale 6) benefica per il cuore ed il sistema circolatorio in quanto in grado di abbassare il livello di colesterolo nel sangue 7) Può essere un coadiuvante contro l’anemia 8) Rinforza il sistema immunitario, pare infati che l’Alfa-carotene sia un forte inibitore dei radicali liberi e che quindi abbia la proprietà di migliorare la qualità e la lunghezza della vita
Aspetti negativi:in caso di diabete bisogna fare attenzione ai quantitativi. In certi casi di grande uilizzo il betacarotene può causare una pigmentazione gialla della pelle che comunque sparisce subito con la diminuzione del consumo
La carota di varietà nera poco conosciuta in Occidente è invece molto utilizzata in Oriente, più ricca di antociani dall’alto potere antiossidante, molto utili contro i radicali liberi, questa varietà è superiore alle altre nelle infiammazioni, i problemi circolatori, i danni provocati dagli ultravioletti, così come secondo gli studiosi la varietà bianca più ricca di falcarinolo e altre sostanze in fase di studio è la migliore nella prevenzione dei tumori. Mancano però delle virtù legate al betacarotene. Per questo il migliore utilizzo terapeutico delle carote sia nella prevenzione che nella cura è quello di consumare le diverse varietà alternativamente cioè un giorno la qualità gialla, la volta successiva quella nera, quindi la bianca, la rossa e via di questo passo.
Per sfruttarne al massimo le virtù bisogna consumarle crude e centrifugate anche se bisogna ricordare che il betacarotene non patisce il calore per cui la cottura ne favorisce l’assimilazione che aumenta ulteriomente condendo le carote con olio di oliva o burro
Di ricette a base di questa splendida verdura ne esistono a decine. Io mi limito a suggerire uno dei sistemi più semplici, veloci ed efficaci per sfruttarne in pieno le proprietà: Prendere cinque/sei carote possibilmente di media dimensione, lavarle molto bene, al limite oltre al lavaggio eseguire una leggera(molto leggera) raschiatura con un coltello, grattuggiarle con l’apposita macchinetta a mano(preferibile) od elettrica con una griglia media, aggiungere volendo un pochino d’erba cipollina, rucola e una punta d’aglio, condire abbondatemente con olio di oliva extra-vergine.
Nello stasso identico sistema sostituendo all’aggiunta verdure delle mele anch’esse grattugiate, oppure un yogurt o meglio ancora entrambi, un pò di succo di limone ed un cucchiaio di miele d’acacia o mille fiori avete un dolce molto semplice, di facilissima preparazione e davvero squisito.