Di destra o di sinistra?: un improbabile identificazione
Nell’attuale politica concetti come destra e sinistra hanno ancora un senso?
Sono ormai anni in cui, in gran parte dei dibattiti televisivi a sfondo politico, nei giornali, nei commenti degli addetti ai lavori, domina una domanda melanconica e e sempre meno accorata,”Ma che fine ha fatto la sinistra in Italia? ” .
Comunque si potrebbe benissimo rivoltare la domanda in “che fine ha fatto la destra in Italia ?“. Concetti come sinistra o destra pura, a livello di partiti politici, ha fatto il suo tempo e lasciato spazio a evanescenti e ridicole parodie.
Infatti per vari motivi, circostanze, cambiamenti sociali e storici, avvicendarsi di gruppi politici ma soprattutto per un cambio culturale che si può definire epocale, trascinato dall’esplosione dello sviluppo informatico e dai nuovi strumenti multimediali. Per prima la rete sul web che ha stravolto e a volte cancellati vecchi stereotipi di pensiero, convinzioni radicate da decenni.
Per sintetizzare, si assiste praticamente all’agonia e morte naturale di quelle vecchie ideologie di massa legate a periodi storici che si sono chiusi o che si stanno chiudendo quali il Comunismo in Russia e il Fascismo in Italia, ideologie nate e cresciute per esperienza diretta sulla propria pelle, per amore o per odio, quindi per adesione o ribellione.
Conseguenza primaria che i giovani non credono giustamente più nella politica, la scarsa affluenza al voto delle ultime elezioni lo conferma chiaramente, c’è una sorta di progressivo e cinico distacco delle nuove generazioni da ogni credo politico, di apatia, generale e pericoloso qualunquismo, quasi come se fosse una cosa che non li riguarda, qualcosa di astratto che non ha nulla a che vedere con la loro vita vera.
Così come, parallelamente si assiste alla scomparsa di quei leader carismatici e trascinatori che impersonificavano quelle ideologie. Uomini di elevata taratura innanzitutto morale da una parte come dall’altra in grado di, essendo esempi di correttezza, fedeltà e linearità, coinvolgere e trascinare le masse e soprattutto i giovani congenitamente più critici di quelli più avanti con gli anni.
Alla base, quindi, c’è come un non senso, quasi che la gioventù, più matura ed eticamente corretta degli “adulti” non si riconosca affatto in quella bolgia squallida, brutta a vedersi, di mezze figure, di voltagabbana professionisti, di personaggi di basso livello, spesso corrotti e disonesti intenti solo a salvaguardare i loro personali interessi.
Al contempo cresce la confusione mentale in cui sono immersi dal continuo bombardamento degli innumerevoli strumenti informatici a disposizione, con la logorante necessità di stare al passo coi tempi. Il seguire l’improbabile, vorticosa offerta di sempre nuovi aggiornamenti, programmi, applicazioni funziona da vera e propria droga dell’oblio ed assorbe completamente il tempo libero delle nuove leve.
Aggiungendo lo studio, generalmente presso un università ed i noti Social, al giovane moderno, perennemente immerso nei suoi impegni “virtuali”, diventa davvero difficile concentrarsi sui problemi concreti della società in cui vive e trovare il tempo di dedicarsi ad un attività politica che vede oltretutto giustamente malata a priori e lontana anni luce dai propri sogni.
In questo contesto, si può affermare e si sta vedendo un pò in tutte la nazioni, non solo quelle europee che sicuramente la sinistra ha quasi completamente perso la sua forza mentre invece si sta sempre più affermando una nuova destra anche se ha ben poco da spartire con la destra classica del passato.
Dei temi di quella destra, la nuova ne conserva alcuni fondanti: l’idea del merito conquistato sul posto, del premio alla proprio valore, della necessità del controllo e guida della massa meno evoluta, della condanna del diverso, della non accettazione della libertà di pensiero e di un certo tipo di cultura definita fuorviante.
E’ vero, ho poco prima detto che la destra e la sinistra non esistono più ? Vero e lo confermo, quelle due ideologie tra loro in opposizione non esistono più nel contesto politico moderno però è necessaria una puntualizzazione, mentre la sinistra, perlomeno quella concreta e fattiva, è stata letteralmente spazzata via dalla nuova realtà sociale la destra è sopravvissuta in una forma diversa, quasi un suo snaturamento, non figlia di un sogno o di un progetto politico, nemmeno di una volontà popolare o partitica, neanche di un qualsiasi movimento culturale o sociale
Una nuova destra
La nuova destra è unicamente figlia del dio “danaro”, è voluta, nutrita, vezzeggiata unicamente dal “denaro”. Ecco la grande differenza, quella vecchia era una destra politica fatta da idee, proposte, convinzioni e attività di uomini politici, la nuova è in fondo apolitica, si alimenta e cresce da sé, sfrutta e fa propri molte delle basi concettuali di quella che l’ha preceduta ma non ha alcun grado di parentela con essa
La grande differenza infatti sta nel fatto che quella era un ideologia e progetto politico, questa è invece la conseguenza del cambiamento culturale, filosofico e sociale della gente. Il denaro è un Dio despota, accentratore, egoista, che trova nel fagocitare moralità, etica, solidarietà e spiritualità la sua ragione di vita.
Ovvio che, se tu lo metti al centro di una società, i risultati siano quelli che a cui stiamo assistendo, lui non ha bisogno di appoggi, consensi, discorsi e celebrazioni, non ha bisogno cioè di un sostegno politico o partitico, una volta infiltratosi sa perfettamente come gestirsi imponendo la sua dittatura persino a quelli che credono esserne loro i dittatori.
Il denaro acceca, confonde, attorciglia, divide ed unisce a suo piacimento, corrode ogni valore umano, corrompe e rovina ogni anelito di giustizia. E lo fa con grande professionalità ed incredibile capace di mimetizzazione, lavora spesso in incognito, si nasconde addirittura nelle stesse opere di solidarietà e di assistenza, si traveste in modelli esemplari, indossa maschere di ogni tipo ed ambiente, spesso anche quella del sostegno e proclamazione della moralità e libertà individuale, permea con una sorta di invisibile ragnatela ogni spazio della vita sociale.
Si assiste quindi al paradosso stridente tra il dire ed il fare, tra quanto tutte le figure incaricate di qualsiasi governo proclamano, nei loro dibattiti, con veemente convinzione e quanto poi nella realtà quelle affermazioni siano disattese.
Ancora più stridente questo penoso buonismo che gira, a tutta manovella, sui Social sotto forma di cuoricini, stelline e fiorellini, lacrime a go go, di attestazioni di solidarietà e partecipazione emotiva, di comprensione e pacche sulle spalle con la realtà effettiva dove domina sempre più forte anche se, sempre più mascherato, il dominio egoistico e “disumano” del denaro
Tutti sono buoni, compassionevoli, generosi , tutti solidali con quelli “meno fortunati”, quasi perfetti sino al momento che nessuno gli chiede del denaro. Provate però a chiedergli di donare ad un povero anche un solo euro e vedrete immediatamente la loro espressione cambiare, lo sguardo incattivirsi, la bocca, loro malgrado, atteggiarsi ad una smorfia. Allora li sentirete accampare decine di razionali ragioni per cui ogni donazione diventa un raggiro, un furto, una corruzione, addirittura un ingiustizia
Provate a fare una ricerca, una piccola chiamiamola indagine nel vostro quartiere, sul lavoro, negli ambienti che più frequentate. Se non appartenete alla massa schiava del denaro vi garantisco che resterete sorpresi di cosa possono arrivare a fare per pochi euro le persone
Gente che possiede milioni di euro in banca che speculano sulla condizione di miserabili facendoli lavorare a 5 euro all’ora, oltretutto con la blasfema e malata convinzione di fare un opera di bene.
Persone continuamente in chiesa a pregare che fuori non hanno mai dato un euro di elemosina ad alcuno, che proclamano indignati al bar la necessità di cacciare se non “ammazzare” tutti gli extracomunitari, persone che in piedi sul loro piedistallo di denaro, accumulato negli anni, condannano come incapace, inetto, e fallito chi non ce l’ha fatta. E nemmeno gli sfiora il pensiero che il citato di turno abbia fatto una scelta ben precisa
Persone invece che dimostrano per le stesse persone solidarietà, comprensione, appoggio morale e che in realtà, in quel profondo che non sanno indagare si stanno solo incerandosi e auto glorificandosi della propria posizione raggiunta e relativa tranquillità economica.
Qualcuno ovviamente si risentirà di questa mia amara considerazione appellandosi ai tanti esempi dove l’uomo sembra confutarla come nel mondo della chiesa, del volontariato, delle associazioni assistenziali, del personale ospedaliero e via di questo passo.
Qualcun’altro mi dirà di girarmi intorno, di guardare anche quegli attori famosi, giocatori di calcio, uomini di spettacolo che donano milioni di euro, che organizzano serate di beneficenza per i popoli più poveri, qualcuno mi sciorinerà un lungo elenco di grandi civiltà del passato: mi dirà la Grecia di Socrate, L’Atene di Solone, Cuba del Che, il Risorgimento di Mazzini ecc. ecc.
Ahimè, casi sporadici, mai duraturi, mai definitivi, brevi e nebulosi lampi nella notte, oppure finissime briciole di una fetta gigantesca e spropositata, briciole di pane dopo aver pranzato con caviale ed ostriche e brindato con del Dom Perignon 1961.
La sinistra (quella vera), come già detto, viene cancellata da questa apoteosi del potere dato dal denaro in cui non può minimamente identificarsi. Anzi la sinistra non può che essere in conflitto ed opposizione, come è sempre stato, con ogni potere arbitrariamente imposto anche quando come nel caso specifico non abbia una vera e propria identità politica. Comunque come non poteva accettare il Nazismo, il Fascismo o il Comunismo stesso quando diventato totalitarismo, in quanto potere imposto con la forza così non può che nuovamente ribellarsi a questa virtuale, subdola ma pesantissima dittatura del denaro
Diversa è la situazione invece della destra, i suoi ideali elitari, la concezione ideologica del virtuoso che guida ed indirizza il meno evoluto, la necessita di persone forti capaci appunto di guidare la massa sui giusti binari del rispetto e della soggezione da cui nasce l’obbedienza e la sottomissione non vengono affatto abiurati dal Dio denaro.
Il sano e giusto tributo al valore dell’uomo che crea e alimenta la ricchezza del paese e soprattutto il senso di distinzione delle classi sociali, con le persone messe ognuno al proprio livello, in base al loro valore e successo ottenuto, l’accettazione del uso della forza quando necessaria a mantenere il paese sotto il giusto controllo e per sedare quei tentativi di rivolta considerati faziosi e pericolosi per la stabilità politica restano vivi e validi anche nell’ideologia del denaro.
Solo una cosa cambia, la più inquietante e forse pericolosa in quanto appunto seminascosta, confusa in una specie di mancanza di lucidità e spirito di osservazione collettivo, la mancanza di controllo, la mancanza di un limite, l’impossibilità di intervenire.
La destra del passato nasceva da una sua ricerca ideologica ed aveva, giusto o sbagliato che fosse, una sua esigenza emotiva, un progetto magari sbagliato ma che aveva come scopo la ricerca di un bene comune, di una stabilità politica e culturale, della crescita in ricchezza del paese.
Questa nuova destra basata sulla sola identità del denaro, non ha alcun progetto politico, non ha nessun scopo sociale, non mira a nulla che non sia la propria egoistica soddisfazione. Si tratta di un governo fuori da ogni valore ideologico e guida morale, che non ascolta e non recepisce alcun buon senso, che non si pone dei limiti o dei paletti da non superare. Un governo che non ha alcun senso dell’etica e della morale comune, che se ne frega di ogni possibile rischio ed incidente di percorso, pronto a travolgere nella sua corsa affannosa tutti quelli che trova sul percorso.
Disquisizioni deliranti?? Speriamo ma temo non lo siano, chiunque abbia un minimo di sensibilità e spirito di osservazione basta che si guardi attorno per vedere quanto sia reale e percepibile questa dittatura del denaro: inquinamento crescente, abusi edilizi, delitti, disperazione, mancanza di lavoro, gioventù allo sbando, corruzione esponenziale, ingiustizia sociale, miseria dilagante, fame e carestia, guerre e faide tribali. Perdita dei più comuni valori fondanti dell’umanità, progressivo distacco dalla ricerca di un credo politico, religioso ed ideologico che non si può nemmeno intuire a cosa porterà in futuro.
E tutto questo, come già evidenziato, con il dilagare quasi ossessivo dei cuoricini e delle stelline su Facebook