Quali sono i motivi del successo del Commissario Montalbano?
Perchè la serie televisiva il Commissario Montalbano piace così’ tanto ?
La puntata del 27 Febbraio 2017 (Un covo di vipere) ha ottenuto 10, 6 milioni di telespettatori, per uno share del 40, 78 % superando il già elevatissimo share medio di più di 9 milioni di telespettatori delle precedenti edizioni (Una faccenda delicata 10. 862. 000 spettatori, 39, 06 % share La piramide di fango del 2016 10. 333. 000 spettatori, 40, 95 % share Una lama di luce del 2013 10. 715. 000, share 38, 13 % ect ect )
Tutti ne hanno parlato, tutti ne parlano, opinionisti, giornalisti, critici esperti del settore e gente comune ha analizzato e descritto innumerevoli volte le ragioni e le motivazioni di un successo così straordinario, basta fare una ricerca su Google per trovare intere pagine dedicate a quello che davvero a questo punto si può definire come un fenomeno di massa.
Ovviamente le analisi soprattutto degli addetti ai lavori sono in gran parte mirate e veritiere: alla base gli stupendi, incantevoli paesaggi della Sicilia, la regia apparentemente semplice ma in realtà molto curata di Sironi, la capacità del regista di rispettare l’essenza dell’equilibrio tipica di Camilleri.
Importante ovviamente la diretta supervisione dell’autore così come la geniale “invenzione” di un linguaggio comprensibile a chiunque senza intaccare l’atmosfera famigliarmente coinvolgente per chi segue e l’originalità della fiction lontana da ogni stereotipo o contaminazione da alcun altro prodotto
Nel giusto anche quelli che sostengono che parte del successo vive nella sacrosanta, corretta celebrazione del nostro paese nella meravigliosa bellezza dei luoghi, nel culto quasi sacro del cibo (Montalbano a pranzo da Enzo ne è il simbolo), nel senso della bellezza femminile rappresentato dalle stupende donne che popolano le indagini di Salvo, dall’amore stesso del personaggio per l’ambiente in cui opera
Motivo principale : un senso etico primordiale
Ma, secondo me, fra tutte queste motivazioni quella più azzeccata è proprio quella espressa in un intervista al Corriere della Sera dal protagonista Luca Zingaretti dove afferma “perchè risponde a una voglia di eticità (ed io aggiungerei autenticità) molto più diffusa di quanto si creda” .
Qui sta il punto, una perla in mezzo a tante perle nemmeno si distingue ma una perla in mezzo a palline di sterco salta immediatamente agli occhi in tutto il suo splendore.
Montalbano è l’amico che vorremmo avere, l’uomo che una donna desidera avere al suo fianco, l’incaricato di una qualsiasi responsabilità pubblica con cui vorremmo interagire, polo accentratore di quelle virtù ed integrità morale che sono alla base di una vera umanità
Il commissario è il simbolo di quel desiderio atavico, di quel bisogno di essenzialità intrinseco della natura umana, insito nel profondo della nostra anima, spesso celato, troppo sovente rinnegato ma che in tutte queste situazioni prorompe dalla nostra sfera spirituale
In una società forse mai stata prima così piena di problemi come adesso, di contraddizioni, di derive totalitarie, di ripudio dei valori fondanti dell’umanità, di progressivo abbandono di credo ed allontanamento da Dio quegli 11 milioni di spettatori sono la testimonianza del nostro disperato attaccamento ai nostri valori più profondi e più radicati di etica umana, 11 milioni di persone che si identificano non tanto con il commissario Montalbano, quanto con il tipo di “individuo” che rappresenta
E questa sintonia è resa possibile proprio per il fatto che il commissario è tutt’altro che perfetto, permaloso, spesso scorbutico, nervoso, addirittura scontroso, un solitario in fondo
Questi suoi difetti tipici dell’umanità consentono la comunanza, l’avvicinamento senza sminuirne il valore in quanto non vanno mai ad intaccare la sua integrità morale ed il suo naturale, imprescindibile, senso dell’etica
Il successo di Salvo è in netta maggioranza quel bisogno innato, sincero, totale che scaturisce dal cuore e ci indica ancora una volta, per l’ennesima volta, con dolorosa chiarezza quale è la strada che dovremmo ma che non sappiamo seguire. E’il tentativo un pò penoso in quanto riconosciuto utopico di ribellarsi al sistema, di riaffermare la nostra identità, la nostra integrità individuale, l’anelito primordiale alla libertà di scelta.
Ancora una volta e saremo “vivi” finchè resterà vivo nel cuore, la scelta intrinseca è il bene, noi siamo con Salvo, così come siamo in ogni fiction, film, romanzo, episodio finto o reale della vita, con il giusto contro l’ingiusto, il buono contro il cattivo, l’etica contro il sopruso perchè noi con il “cuore” siamo così…..
Voi direte“la realtà è ben diversa“, innegabilmente vero come ho già detto, inseriti nella nostra vita quotidiana, in quello che ci piace tanto chiamare”sistema” appunto, dove vige la legge inesorabile della sopravvivenza, del più forte, i bellissimi episodi di Montalbano restano al massimo un ricordo.