Nocciolo Biologico: La normalità fatta eccezione
- Un contadino che estirpa l’erba in un campo e zappa intorno alle piantine di un noccioleto di appena un anno di vita
- La gente che passa sulla adiacente stradina che fa da confine e separa il terreno dal fiume
- Qualcuno passeggia tranquillamente, altri camminano spediti con l’andatura di chi si allena
- Numerosi i ciclisti essendo una stradina secondaria di collegamento che consente di evitare il traffico fastidioso e pericoloso della provinciale
- La stragrande maggioranza dei passanti sono amici o conoscenti del paese che generalmente la percorrono in auto o in trattore
- Si tratta generalmente di colleghi cioè altri contadini, sono proprio costoro che rallentano quasi sino a fermarsi per osservare lo zappatore che imperterrito prosegue nel suo lavoro
- Lo salutano, prima con una certa qual sorpresa e faccia interrogativa ed incredula che ben presto si trasforma in un espressione che definire ironica è un eufemismo, diciamo piuttosto un sarcasmo forzatamente contenuto che si commenta da solo
- Lo zappatore conosce il loro ragionamento del tipo: “quello è matto oppure il sole gli ha dato alla testa, ore, giorni di lavoro duro e faticoso a spaccarsi la schiena quando si può ottenere lo stesso risultato anzi sicuramente meglio con un ora di lavoro si e no comodamente seduto su di un trattore ad irrorare il terreno con dell’ottimo diserbante“
- Hanno un bel da dire che il diserbante rimane localizzato nell’erbaccia, ci vogliamo scordare della affermazione arcinota di Eistein “In natura nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma“
Biologico non solo come scelta di lavoro ma anche di Vita
Vagli a spiegare che la scelta del biologico è innanzitutto una scelta di vita
Vagli a spiegare che la realtà è capovolta e distorta, che la zappa dovrebbe essere la norma ed il diserbante chimico l’aberrazione
E pensare che i segnali di allarme lanciati dalla natura sono così evidenti che non è possibile non vederli
Una scelta di vita , è assoluta e totale, non può adeguarsi a scelte economiche o calcoli di convenienza, nè tenere in conto rapporti spese/ricavo, guadagni mancati o drasticamente ridotti
Non dico che chi fa questa scelta voglia lavorare per poco o niente e che non speri di guadagnare, anzi spera proprio che la sua scelta venga prima o poi ricompensata con una valorizzazione economica del suo prodotto
Ma se questa speranza anche restasse tale nel tempo difficilmente tornerebbe sui propri passi appunto perché biologico è una scelta intrinseca,un modo di pensare, un’ idea, una speranza di “salvezza”, di presa di coscienza in larga scala
Il biologico in campagna dovrebbe diventare un lite- motiv, una tendenza spirituale, un aspirazione e, come tale, deve essere valorizzata e promossa dallo stato, dalle regioni, dalle province, da tutti gli addetti ai lavori, associazioni competenti ecc ecc.
Un obbligo ed un impegno intrinseco all’uomo
Abbiamo, famiglie, figli, nipoti ed un obbligo morale nei loro confronti chiaro ed evidente: consegnargli, un Mondo ricevuto in eredità da proteggere e conservare e possibilmente migliorare da trasmettere loro
Dobbiamo smetterla di continuare a spingerlo verso la distruzione in questa assurda, innaturale corsa a “chi ha di più” che avvelena nel profondo ogni nostro pudore e senso del vero valore delle cose
Lo so, non è facile,anzi probabilmente al punto in cui siamo arrivati è una speranza utopica ma forse saremmo ancora in tempo, forse siamo ancora in tempo, non ce ne resta purtroppo molto, per cui non bisogna sprecarne niente
Ma il contadino che zappa ha fatto la sua scelta, forse ridicola, quasi sicuramente puerile, magari solo un sogno a cui aggrapparsi.
Forse anche se è deciso a tenere duro sino al sacrificio la realtà lo costringerà appunto ad un penoso dietro front ma se non altro potrà dire di averci provato
Risponde al saluto con un sottile sorriso e poi torna ad affondare la zappa nella terra ed intanto cerca di intonare una strofa della canzone resa celebre da Liza Minelli nel film Cabaret:”Money money money money- money makes the world go aroung”