
La partita di ieri è stata sicuramente una piacevole sorpresa per il pubblico ,”miracolosamente” numeroso come sempre, presente ieri sulla storica piazza di Bubbio che, come d’altronde nello scorso anno, resta uno dei campi più gettonati non solo della serie B ma probabilmente anche di tutte le altre serie. Sorpresa in quanto, almeno sulla carta, per la quadretta locale, forte di una sola sconfitta subita in casa (ad opera di quel San Biagio che domina isolato la classifica generale) e dell’ultima netta vittoria per 11 giochi a 6 fuori casa contro la Pro-Paschese di Fenoglio ( indicata come una delle quadrette papabili per la vittoria finale) il compito di battere la Caragliese sembrava relativamente facile.
Forse proprio per questa comprensibile e lieve presunzione il Bubbio ha affrontato la partita con un po’ di sufficenza pagandola subito con tre giochi filati a sfavore. A questo punto la squadra locale trascinata dal solito generoso Marcarino ha avuto la giusta reazione portandosi sul 3 pari. Poi una serie di ingenuità della spalla Pola ed anche di Busca, un po’ sottotono nella prima fase dell’incontro, anche un di sfortuna e soprattutto la bravura e determinazione di Panero hanno consentito alla Caragliese di andare a riposo in vantaggio di 6 a 4.
Alla ripresa altri due giochi a favore della Caragliese causano lo sconforto un po’ incredulo della tifoseria locale che comincia ad annusare l’evidente sentore della sconfitta. Grande reazione di Marcarino che meglio supportato in questa fase dalla squadra(soprattutto con il risveglio di Busca) ribalta il risultato portandosi con 6 giochi filati sul 10 ad 8. Reazione questa volta dell’ottimo Panero, 10 e 30 pari e poi la vittoria del Bubbio.
Quella con L’Alta Langa di Dutto era stata una gran bella partita ma quella di ieri, superando ogni aspettativa è stata sicuramente, in casa, la più bella, intensa e coinvolgente di questo campionato. E se Marcarino ha ribadito l’ottimo stato di forma raggiunto e la consueta determinazione un po’ una sorpresa è stato Panero che ha giocato forse, perlomeno fino ad adesso, la sua miglior partita di campionato sfoderando grinta, concentrazione e soprattutto grande potenza al ricaccio e ancor più in battuta dove è stato forse superiore allo stesso Marcarino costretto a ricacciare il più delle volte dal noto”rianet”(ribassamento)
Secondo me la partita è stata bella oltre che dal punto di vista dello spettacolo agonistico per il fatto che, nella maniera in cui si svolta, con il punteggio finale, il risultato incerto sino alla fine, l’andamento alternante delle fasi di gioco con appunto quei ribaltamenti di punteggio prima accennati ha assunto la valenza simbolica di una specie di sintesi del senso intrinseco di questo sport che come in quasi tutti gli altri, ma qui, forse in maniera ancora più evidente è lotta, caparbietà, capacità di soffrire e soprattutto solidità di nervi che ti spinge a tenere duro e non mollare.
Ed è questo che ieri, più che in altre partite, hanno saputo fare i due capitani del Bubbio e della Caragliese, tirare fuori come si dice gli “attributi”proprio nei momenti di maggior difficoltà lottando con tenacia quando un po’ tutto intorno ti rema contro, mancanza di sostegno da parte del resto della squadra, errori arbitrali, sfortuna. Complimenti quindi ad un Marcarino forse non al massimo della concentrazione ma come si è appena detto grande lottatore e ancora di più ad un Panero che si è dimostrato avversario ostico e insidioso dotato di tecnica ma soprattutto di una potenza soprattutto in battuta come non si era ancora vista quest’anno su questa piazza.
Queste sono quelle partite che oltre a far onore alla storia di questo sport gli fanno soprattutto un gran bene ricaricando di ricordi, emozioni, interesse e passione il pubblico pagante. Ancora un paio di personali considerazioni partendo dai commenti orecchiati a fine partita sullo scarso rendimento di Matteo Pola.E’ vero, serata da dimenticare per la spalla del Bubbio che, soprattutto nella prima fase della partita, ha inanellato una serie di errori che ha reso arduo il lavoro di recupero di Marcarino. Vero che durante tutto il campionato il rendimento del giocatore è stato mediamente scarso eppure io continuo a pensare che la giovane spalla stia soprattutto pagando la mancanza di esperienza ed un salto di categoria troppo elevato che lo hanno caricato di responsabilità forse al di sopra delle sue attuali possibilità ma che abbia delle potenzialità e dei buoni margini di crescita.
Per prima cosa sta dimostrando di possedere una certa solidità di carattere ed equilibrio mentale riuscendo a non farsi abbattere da un contesto generale decisamente sfavorevole, molti altri al suo posto, anche giocatori con molta più esperienza, avrebbero rischiato il collasso nervoso,come seconda cosa ha un certo stile nel portarsi sulla spalla che se ben curato darà i suoi frutti,quando può colpire la palla con una certa tranquillità diventa molto preciso ed efficace.In ultimo al di là dei risultati un certa costanza nell’impegno e nel cercare di dare una mano alla squadra se non come spalla pura almeno come terzo terzino, ruolo che copre bene con un certo spirito di abnegazione.
Sicuramente Matteo, nell’auspicabile caso di una crescita professionale, dovrà ringraziare la società sportiva del Bubbio che, oltre a dargli questa grossa opportunità di militare in B, gli ha fatto trovare un ambiente accogliente, positivo e di grande comprensione e soprattutto dovrà rimanere grato al Capitano Marcarino che con naturale signorilità ed umano rispetto non gli ha, se non raramente, fatto pesare i tanti errori.