Dea Empanda
Ho trovato quasi per caso, nelle mie semplici ricerche sui cognomi un descrizione dettagliata ed interessante dell’etimologia della parola Empanda che sintetizza e spiega l’attuale condizione dell’essere umano nel contrasto tra il notevole sviluppo scientifico degli ultimi anni e il progressivo allontanarsi dalla sua più autentica natura e da quei valori da cui non si può assolutamente precindere. Una situazione di per se pericolosa perchè “sospesa nel vuoto” morale ed esistenziale dell’epoca attuale.
Di questo passo potremo sicuramente arrivare ad un progresso stratosferico in ogni campo della cultura e dell’attività umana ma senza quella naturale spiritualità che è nella nostra stessa, essenziale, natura ci ritroveremo sempre e comunque con un pugno di mosche e con problemi di gestione al di sopra delle nostre stesse possibilità.
Empanda era il nome di una divinità latina , associabile a Giunone. L’origine etimologica sembre stare nel termine “pan”(pane) per cui sarebbe la Dea del pane o del cibo. Ma Empanda è legata non solo a pando/pandere , ma anche al latino pateo “apro” e in ultima analisi da una radice proto-indoeuropea *peth₂- “stendere” col la valenza di accogliere a “braccia tese”.
Ne riporto tale e quale la parte iniziale con l’aggiunta del link dell’intero articolo per la chiarezza e la lucidità con cui tratta questo tema :”presumendo di avere il pieno possesso di ogni risorsa materiale, si dimentica di quel grande organismo, di quel corpo intelligente, che è la Natura vivente; la quale solamente ha la potenza di esprimere le sostanzialità materiali, onde poi sovvenga l’opera dell’uomo cosciente e quindi in grado di modellarle e significarle, senza produrre danno. Uomo sapiente, capace di comprendere i divini disegni, cui solo la sua casta interiorità dà forma compiuta. È l’atto del concepire immacolato, dell’armonia ideatrice che non contrasta con la natura e con il patto stabilito con i patri dei. Oggi la spinta dai bassifondi del materialismo edonista esercita un moto sempre più irriflessivo e distruttivo e l’ateismo è profuso a piene mani dalle soffocanti latrie dominanti e dalla superstizione scientista, che, oltre ogni sensata misura, tenta con una titanica tecnologia di dar la scalata ai cieli; per cieli qui non intendiamo gli spazi ultra-terrestri, ma i cieli veri, quelli reali. E mettiamoci sotto, secchioni! Il rischio che correte è di precipitare a testa in giù e, di conseguenza, di sprofondare nel subumano. Con il Cielo, c’è poco da scherzare!”.
E per di più, l’uomo, da adolescente alunno della natura, istruitosi nei suoi segreti per vivere con essa in armonia e, in tal saggio sodalizio, da ritrovare in sè il coltivatore di sé stesso, tanto da poter ben curare la sua crescita, l’interiore crescita, oltre quella terrestre, nel cielo delle virtù, onde espandersi nel sempiterno. Empanda.”
il significato del nome Panda o Empanda : è collegato a pandere , aprire; è di conseguenza la dea che è aperta o ammette chiunque abbia bisogno di protezione ed anche con “panem” nel senso di “dare il pane”. Da qui Empanda come dea del cibo e della generosità .
Il Panda nell’antica filosofia cinese
Daltronde Il panda come animale è una metafora della filosofia naturale cinese e della filosofia sociale. I colori bianco e nero dei panda sono distinti e rappresentano il concetto naturale di yin e yang, intrinseco in tutte le cose secondo la filosofia cinese. Già nei suoi colori nero, bianco e il Panda incarna i valori alla base del Confucianesimo e al contempo la rappresentazione dell’internazionalità mondiale. Si può dire che queste caratteristiche abbiano rappresentato l’intera storia della civiltà cinese.
Sono i medesimi temi nati a metà del XX secolo in Cina , dove il panda è diventato un emblema nazionale,un simbolo molto importante in Cina .Rappresenta infatti i due concetti dello Yin e Yanga alla base delll’antica filosofia cinese.Il Panda rappresenta un equilibrio tra fragilità e forza, poiché ha un aspetto dolce ma allo stesso tempo è dotato di una grande forza.Il concetto di yin (nero) ([ín]) e yang (bianco) ([jǎŋ]) , molto probabilmente dalla dualità notte-giorno. I concetti di “yin” e “yang” si riflettono anche in ogni aspetto della natura. Simbolo di abbondanza, compassione, tranquillità e divertimento, il panda insegna la propria vita nella sua sfera spirituale da cui emerge quella comportamentale . Un animale che insegna la gratitudine per ciò che si ha. Infatti, solo praticando la gratitudine ci si può sentire nell’abbondanza. Il panda è un animale principalmente solitario ma ama divertirsi. Quindi mostra l’importanza di stare bene con sé stessi e condurre un’esistenza all’insegna della meditazione e della gioia.
Il Panda simbolo di pace
Al tempo della dinastia Jin occidentale (265-316), la gente iniziò a considerare il panda come un simbolo di pace. Durante la guerra, se una parte sollevava una bandiera con il simbolo o un immagine del panda, significava che sperava che i combattimenti attivi cessassero e che si sarebbe raggiunta la pace. Da allora il panda è diventato un messaggero di pace e amicizia.