Io non riesco a credere che noi esseri umani siamo qui sulla terra con l’unico scopo di sopravvivere il più a lungo possibile e quindi solo per respirare, nutrirci, defecare, fare sesso, generare figli e restare a galla anche a scapito degli altri se necessario. Credenti o meno la gran parte degli esseri umani, al di fuori dei malvagi di professione e degli incoscienti, sente in cuor suo che c’è qualcosa di più, un qualcosa di essenziale, un respiro interno: che lo si chiami poi anima, coscienza, emozione, spirito conta ben poco.
Eppure la maggioranza degli esseri viventi trascorre tutta la vita con questo “respiro” soffocato, dimenticato, avvilito, si accorge abbastanza spesso di non averlo perso, magari davanti ad un film che lo risveglia a volte brutalmente, o nel dolore di una persona cara, o ancora quando assiste ad una ingiustizia o sopruso troppo evidente ma finisce tutto li.
L’indomani le solite responsabilità e grane quotidiane ci fanno rimettere il tappo alla bottiglia dell’anima che resta li soffocata in attesa di un nuovo fatto eclatante che la liberi un paio d’ore, questo è il sistema, il famoso controllo delle masse, il sonnifero appunto delle anime.
Gli esseri umani progettati per qualcosa di più alto si rendono conto che il danaro, il successo, la notorietà, il posto al sole insomma non li soddisfa, non li appaga, non gli da ne serenità ne felicità ma non sa cosa fare, soprattutto non ha nemmeno il tempo per pensarci sopra,il sistema gli ha creato tutta una serie di impegni ,esigenze, distrazioni con il preciso scopo di non farlo pensare
Abbagliata dagli specchi luccicanti che il sistema gli propina in continuazione, fuorviata, illusa, condizionata fino al midollo, immersa negli affanni quotidiani perde la propria identità, dimentica la sua origine e rinuncia quasi volontariamente alla propria libertà spirituale. Eppure il mondo che abbiamo ricevuto è un immenso insieme di segni, di tutti i segni che ognuno di quelli che ci ha preceduto dall’inizio del mondo ha lasciato in eredità, dall’individuo più sconosciuto a quello più famoso.
Il mondo che riceveranno in dote i nostri figli sarà di nuovo un immenso insieme di segni ma leggermente o pesantemente modificato dai segni che noi lasceremo durante la nostra breve vita. Ricordate”nulla si crea e nulla si distrugge”, l’albero muore per consentire la nascita di uno nuovo, per preparargli il terreno più adatto, che terreno stiamo preaparando noi tutti??
Questo è il nostro compito e in fondo tutti lo sappiamo, la nostra vita è la costruzione di quel segno, noi siamo per poco tempo con il compito d’imprimere il nostro segno,piccolo quanto si vuole,ma comunque importante