Ci sono circa 484 Burattini in Italia (Sito Cognomix. it)
285 Marche 9 Puglia 61 Lazio 6 Piemonte 39 Umbria 4 Sardegna 27 Toscana 3 Abruzzo 16 Lombardia 2 Campania 15 Emilia- Romagna 2 Molise 14 Liguria 1 Basilicata
Burattino è rarissimo, risulta presente solo in 4 comuni nel ternano in Umbria.
Tutti questi cognomi derivano da un soprannome legato più o meno direttamente ad una professione specifica così come etimologicamente sono tutti in qualche modo legati alle voci “bura” e “buratto“, la “bura” è una stoffa grezza a trama larga utilizzata per realizzare il “buratto“ che era a volte semplicemente un panno e a volte un setaccio, entrambi usati per “abburattare” la farina cioè pulirla dalla crusca.
Il termine buratto era un altro modo d’indicare il “fellone” una macchina molto semplice costituita da un lungo sacchetto sottoposto ad una scuotimento continuo, rapido e ritmico sempre con la stessa funzione di setacciare la farina.
In tal contesto burattino potrebbe essere un cognome legato all’attività di mugnaio e più specificatamente di “addetto ai setacci“che prendeva appunto il nome dal suo strumento di lavoro, il setaccio cioè il “buratto” appunto.
Non si può escludere anche la possibilità di una derivazione dall’attività di produzione del “buro“, cioè del tessuto per setacci o dei setacci medesimi.
Secondo alcuni studiosi siccome questo tipo di stoffa grossolana e di basso costo fu la prima utilizzata dalle mogli dei contadini, già in epoche antichissime, per rivestire i pupazzi realizzati dai mariti nei periodi invernali, quando il drastico scemare dell’attività nei campi gli lasciava molto tempo libero.
Lavorando con grande abilità dei ciocchi di legno, realizzarono i primi “burattini” ad uso tipicamente locale. Il nome sarebbe poi stato traslato per associazione con quello dei burattini realizzati professionalmente ed anche con la figura del teatro vivente che ne imita i movimenti ritmici e frenetici.
Proprio da questo contesto nasce la prima discussione fra gli etimologisti, una parte ritiene appunto che uno zanni della Commedia dell’Arte, presentandosi in scena con movimenti rapidi,spezzettati e disordinati, in imitazione dei burattini mossi con le mani, assunse intorno al XVII secolo il nome di Burattino appunto.
Altri etimologisti (una minoranza) propongono l’ipotesi che il processo sia stato al contrario cioè che Burattino sia un nome inventato, sul finire del 500, da questo attore teatrale della Commedia dell’arte appartenente alla famosa compagnia dei “Comici Gelosi”.
Lo estrapolò appunto dal mestiere del “buratto” in sintonia con la loro attività fatta appunto di movimenti rapidi, frenetici e sconnessi e che poi da questi passato ad identificare i famosi fantoccini di legno animati con le mani.
A rendere però poco sostenibile questa tesi basta il fatto che, la gesticolazione piuttosto ritmata e a scatti è una caratteristica tipica un pò di tutti gli Zanni della Commedia dell’Arte.
Qualcuno sostiene che “burattino” abbia come base la voce “burro“ e dall’attività del mantecare, imburattare collegato al francese “baratter” (fare il burro) e al germanico “bharthen” (percuotere).
Altri ancora non escludono la possibilità di un legame con un soprannome dato ad una persona particolarmente inaffidabile; infatti nel gergo popolare, soprattutto dialettale, con il termine “burattino“si identificava anche una persona dal carattere decisamente mutevole, imprevedibile e debole, in perenne contraddizione e confusione sui cui non si poteva fare il minimo affidamento.
Bisogna poi tenere ben presente che come in moltissime altre voci simili (basta ricordare che Odino era figlio di “Bor“, il cui genitore era”Buri” e che in lingua sumera il fiume Eufrate era “Bure“(= fiume), composte con la “b” più vocale anche “bura- buratto” hanno alla base la radice “b- r- k” con antica allusione all’uno e all’altro sesso così come il verbo “ab-buratt-are” ha il significato di fare l’amore e l’idea stessa del burattino con le dita infilate che lo “agitano” richiama questa valenza sessuale
Comunque tutte queste ipotesi concordano nel derivare il termine dalla campagna e dal mondo contadino che nella sua povertà per passare il tempo e per cercare di divertire a basso costo bambini ed adulti si costruiva in totale autonomia il proprio teatrino così come è logico che in un ambiente come quello privo di divertimenti, interessi e possibilità l’allusione al sesso fosse continuamente presente nelle conversazioni.
Etimologia stupidaria
Secondo me gli etimologisti che sostengono “burattino” derivato da “burro” hanno ragione. La nascita del ceppo principale dovrebbe derivare da un soprannome nato probabilmente nel primo medioevo e legato alla convinzione di un commerciante convinto che il legno vecchio ampliasse i profumi e migliorasse il sapore del burro per cui era solito conservarlo in un panno di lino bianco sul fondo di un tino.
Per il colmo della casualità il commerciante si chiamava anche Tino di nome, ovvio che questa somma di coincidenze attirasse l’attenzione, la curiosità e l’ironia degli acquirenti e conoscenti che sempre più numerosi si recavano ad assaggiare e comprare il burro di Tino nel tino. Quasi scontato il soprannome “burroditino” accorciato poi in “burrotino” da cui per semplificazione fonetica con sostituzione di vocale ed eliminazione doppia consonante “burattino” appunto.