Cognome Cocco: Presenze in Italia
Ci sono circa 3762 COCCO in Italia. (Sito Cognomix. it)
1672 Sardegna 63 Emilia- Romagna 437 Veneto 57 Liguria 406 Lazio 56 Molise 211 Abruzzo 37 Friuli V. G . 209 Lombardia 32 Marche 177 Piemonte 27 Umbria 108 Puglia 20 Trentino A. A. 98 Campania 7 Valle d’ Aosta 70 Toscana 7 Calabria 66 Sicilia 2 Basilicata
Cognome Cocca: Presenze in Italia
Ci sono circa 514 COCCA in Italia. (Sito Cognomix. it)
211 Campania 6 Sardegna 92 Lombardia 5 Sicilia 50 Puglia 5 Abruzzo 45 Piemonte 4 Marche 20 Toscana 3 Valle d’ Aosta 18 Molise 3 Veneto 18 Emilia-Romagna 1 Umbria 17 Lazio 1 Liguria 7 Trentino A. A . 1 Calabria 7 Basilicata
Cognome Cocchi: Presenze in Italia
Ci sono circa 1835 COCCHI in Italia. (Sito Cognomix. it)
890 Emilia- Romagna 15 Veneto 330 Toscana 10 Abruzzo 240 Lombardia 7 Friuli V. G . 131 Lazio 6 Liguria 5 Basilicata 38 Piemonte 4 Sicilia 38 Umbria 3 Trentino A. A . 21 Campania 1 Molise 20 Marche
Varianti: Cocchi, Cocca,
Alterati e derivati: Cocchetti/o, Coccoli/o, Coccone/ i, Coccon, Coccato, Coccaro, Coccorese, Coccorullo.
La moglie” Eh no, cocco bello di mamma”
Cocco come si vede nella ricerca eseguita dal portale Cognomix è tipicamente Sardo, mentre la versione al plurale Cocchi è diffuso soprattutto in Emilia Romagna, con una buona presenza anche in Toscana e Lombardia.
La variante Cocca è più diffusa in Campania ma con ceppi consistenti anche nell’ Italia Settentrionale, in Lombardia e Piemonte. Coco, anch’ esso panitaliano, ha un grosso nucleo in Sicilia ed in Puglia. Coccon e Coccato sono tipici delle Venezie, Coccaro e i suoi analoghi sono diffusi al Sud.
Origini Etimologiche e Genealogiche
Cocco e i suoi derivati sono cognominizzazioni di nomi e soprannomi molto comuni e già documentati nel XI secolo(Coccus, Cochus, Cocculus).
Un “Coccus“è già citato negli Annali Pisani del 1159, un “Cokinus” è documentato in un atto vescovile a Modena nel 1161 e un Martinus Cochus è citato come teste in un atto di vendita a Melegnano datato 1192, mentre un “Cocco“è riportato in una carta di vendita trascritta a Milano nel XII secolo.
Come s’intuisce già dalla quantità di ceppi e dalla diffusione di questi cognomi lungo tutta la penisola, il processo di formazione è stato decisamente complesso con una varietà e molteplicità di intrecci così diversi da rendere impossibile la netta distinzione ed origine.
Cocco (dal latino Coccus– Greco Kokkus= Bacca) resta comunque una delle basi principali insieme alle varianti regionali come il sardo Kokko- Kokku di evidente radice greca ed altre forme regionali alterate come il Piemontese”Cucon“.
Si tratta di voci onomatopeiche che oltre ad avere il significato di “uovo” hanno un chiaro riferimento affettivo nei riguardi di familiari, bambini e persone care.
Basta pensare alla famosa espressione, usata spesso in senso ironico, “Cocco di mamma” nel senso quindi di “uovo” incapace di separarsi dalla chioccia (port Choca) dalla radice onomatopeica “ku“.
Cosi come “Coccola” nel senso di carezza, attenzione affettiva non è che una diminuzione di “Coccus“. Gli intrecci, come si è già accennato, sono molteplici e di difficile individuazione.
Certamente uno di questi è il cognome “Coco“e le sue tante varianti che ha alla base il soprannome medievale “Coco- Cuoco” dal mestiere del cuoco. (Vedi una storia di amicizia)
Al Nord un altro intreccio quasi sicuro è stato quello con il soprannome “Cuco- Cucco“ sulla base del termine “cuculo“ma con il significato di uomo “molto anziano- Un pò rimbambito“. Una delle frasi più usate infatti nel gergo piemontese per apostrofare in senso ironico una persona è proprio “Tei veg m’el cuco“(“Sei vecchio come il cuculo”).
Secondo alcuni studiosi altre varianti possono essere derivati da intrecci con ceppi originari, come quello della famiglia dei “Choco” originaria di Durazzo, in Albania, stanziatasi prima del XII secolo a Mantova e poi a Venezia dove divenne una famiglia patrizia illustre.
Altro ceppo illustre quello dei “Cocca“, signorile famiglia, secondo alcuni, proveniente dalla località di Coca in Spagna e stabilitasi in San Marco dei Cavoti.
Non sono comunque da escludere ceppi originati dall’intreccio con significati diversi come “cocca“nel senso della cavità della freccia che consente l’inserimento della corda per “scoccare” la freccia, francese”coche“, da “cavucum, cauca, coca, cocca“.
Altra ipotesi dal termine latino “coccum” (da “cacumen“), piccolo dosso da cui anche l’appellativo prelatino italiano e francese “cucco” per definire la cima arrotondata di un monte.
Caso tipico il nome del paese Coquio Trevisago in provincia di Varese attestato come “Cocco”nel 170 e “Choco” nel XII secolo.
Non documentato, ma da non escludere anche qualche legame con soprannomi legati per motivazioni varie (lavoro, commercio, provenienza) alla palma di cocco e alla noce di cocco.
Il nome Cocco fu attribuito da Linneo nel 1753 sulla radice portoghese”coco” che è la medesima della scimmia macaco in quanto la noce di cocco con la sua forma e per la peluria tipica del guscio e le due cavità simili ad occhi ricordava la faccia della scimmia.
Etimologia stupidaria
Il cognome è strettamente legato al gioco detto “della Castellina“(una sorte di anticipazione del moderno gioco delle bocce), dove i ragazzi si sfidavano a colpire un mucchietto di noccioli (detto appunto castellina) con un nocciolo più grande che si chiamava “bocco o boccio“(da cui anche l’attuale “boccino“).
Da “bocco”, per somiglianza sia visiva che concettuale, è nato poi il termine “cocco“per definire il giocatore del gruppo meno abile e più imbranato.