Cognomi Italiani particolari
Cognome Corte
- Ci sono circa 3722 famiglie Corte in Italia ( Sito Cognomix. it).
- 955 in Campania, 513 in Veneto, 465 in Sicilia , 387 in Lombardia, 226 in Puglia, 217 in Lazio, 202 in Piemonte, 182 in Emilia- Romagna, 158 in Liguria, 104 in Toscana , 102 in Friuli V. G., 43 in Abruzzo, 38 in Calabria, 35 in Sardegna, 28 in Trentino A.A., 21 nelle Marche, 20 in Umbria, 13 in Molise.
- Varianti: Corti, Da Corte, Dalla Corte, Della Corte, La Corte.
- Alterati e derivati: Cortella, Cortelli, Cortello, Cortelletti, Cortellini, Cortellini, Corticelli, Cortini, Cortese, Cortesi, Corteggiano, Cortigiani, Cortesano, Cortesani.
Origine del Cognome
Si tratta di toponimi formati o derivati da corte dal latino medioevale “curtis” che definiva il tipico insediamento rurale dell’alto Medioevo, costituito da un fondo principale, circondato da fondi minori annessi.
Questi possedimenti erano gestiti da servi e collaboratori da cui hanno avuto origine i vari derivati etnici di classificazione come appunto curtense, cortense, cortese, cortigiano.
Si hanno documentazioni delle forme latine “curtensisi, curtensianus” in città come Genova e Firenze già nell’XI sec. (Fonte Emidio de Felice).
Tra i toponimi oltre quello diffuso soprattutto al Nord di Corte, si ricordano Cortello (PV e UD), Cortelle (BS), Corticella (BO e VC).
Lo studioso Emidio de Felice precisa che corti può anche essere una variante di Curti così come Cortese, Corteggiano, Cortesano invece che toponimi possono essere legati a soprannomi attribuiti a persone che vivono o che lavorano presso una corte.
Dal latino “cohortem-coorte “, collegato al greco “cohortos” formato dal prefisso “co” (unione) e la voce “hort-hortus” (orto) con la valenza di luogo cintato, delimitato, che ha come radice di base “car” o “gar” che sta per prendere, afferrare quindi appunto cingere, circondare.
Da qui i vari termini latini “cors, cortis, curtis” per indicare un recinto od un cortile. Il termine acquistò nel tempo una valenza sempre più ampia, recinto per tutto il bestiame, recinto di una villa, di una colonia agricola, di un paese, di un intero territorio.
Successivamente i termini derivati coorti e coorte si usavano nel linguaggio militare per indicare gruppi di soldati in cui era stata divisa la legione.
Nel tempo la parola “cohors, coorte” finì per designare una truppa col compito di proteggere (circondare) la sede del comando cioè del gruppo di generali ed ufficiali al comando dell’esercito.
La coorte, composta di 6 centurie, era la decima parte della legione, e raccoglieva ovviamente gli uomini più valorosi e fidati.
Ma l’importanza e la notorietà del termine crebbe ancora nel periodo del Medioevo, arrivando ad identificare un intero territorio e la zona nevralgica di nuclei abitativi quali appunto i paesi medioevali. Nel contesto la corte indicava lo spazio che comprendeva il Castello e la Parrocchia cioè il centro di potere e di comando del villaggio circostante.
In breve il lemma dall’esterno riusci a penetrare anche all’interno di questi edifici di potere, quindi appunto dei Castelli dei regnanti e dei vari palazzi di giustizia per definire oltre che i luoghi veri e propri anche, in senso metafisico, la gente che li frequentava.
Proprio da questa prerogativa si originarono molti altri soprannomi e cognomi legati al concetto di “vita cortese” come “cortese, cortesia,” che etimologicamente derivano direttamente dalla voce “cout- curtis” (corte).
Alla base l’dea di una classe sociale elitaria, basata sulla nobiltà ereditaria del sangue, e su una concezione ed ideale di vita basata sul “modo di far cortese” cioè sul valore, la gentilezza nei modi, la lealtà, la coerenza ed il senso della giustizia nel comportamento, la generosità e carità per le classi inferiori.
A tutto questo si univa il “savoir fare” cioè una naturale ed intrinseca scioltezza nel modo di fare, accompagnata ad un alta considerazione per la donna, idealizzata nella sua femminilità e a cui andava garantita, a priori, riguardo, cortesia e piena disponibilità per le sue esigenze. Insomma per sintetizzare tutte le caratteristiche tipiche del nobile cavaliere.
Etimologia Stupidaria
Dall’idea di protezione, riparo, recinto a difesa dalle invasioni delle orde (gente bellicosa di altri villaggi confinanti, popoli stranieri, barbari, invasori). Per associazione e distinzione venne coniato per questi recinti il termine “corde” che ovviamente, non aveva in origine nulla a che vedere con quelle di canapa per legare.
Un altra idea associativa era la necessita di costruire un recinto robusto che reggesse l’impatto, l’urto delle schiere nemiche per cui un recinto “forte” .
Da queste due lemmi evocativamente collegati “corde” e “forte” la definizione del recinto con il nome “corte”.