Presenze del Cognome Nano in Italia
Ci sono circa 227 Nano in Italia. (Cognomix. it)
138 Piemonte 3 Lazio 42 Liguria 2 Campania 15 Lombardia 2 Veneto 6 Calabria 2 Friuli V. G. 4 Umbria 1 Valle d’ Aosta 4 Sicilia 1 Trentino A. A. 3 Emilia- Romagna 1 Abruzzo 3 Sardegna
Presenze del Cognome Nana in Italia
Ci sono circa 135 Nana in Italia.
102 Lombardia 1 Puglia 15 Liguria 1 Piemonte 9 Lazio 1 Emilia-Romagna 3 Toscana 1 Veneto 1 Campania 1 Calabria
Presenze del Cognome Nani in Italia
Ci sono circa 675 Nani in Italia.
229 Lombardia 10 Puglia 109 Emilia- Romagna 5 Sardegna 68 Sicilia 2 Calabria 63 Piemonte 2 Marche 46 Campania 2 Abruzzo 44 Toscana 1 Friuli V. G. 44 Veneto 1 Trentino A. A. 28 Liguria 1 Umbria 19 Lazio 1 Basilicata
Per combinazione ho conosciuto anch’io un Sig. Nano, durante una delle mie brevi vacanze estive di qualche anno fa, era una specie di marcantonio alto quasi un metro e novanta, ero solito apostrofarlo scherzosamente “Cerca di non ubriacarti, mi raccomando” La prima volta mi aveva chiesto “perchè?” “Beh, secondo la tradizione un nano ubriaco diventa molto pericoloso per chi gli sta vicino, se fosse vero tu saresti estremamente pericoloso”
Etimologicamente nasce dalla voce latina “nanus” uguale come significato a “pumilus, pumilio“collegabile al greco”νaνος, nanos, nannos” (nano), franc: “nain”, spag.”enano” Ted “zwerg” ing”dwarf” (Fonte Etimo. it)
Generalmente si dovrebbe trattare di soprannomi legati a voci infantili usate per chiamare in modo affettuoso e vezzeggiativo i neonati come altre come “Nanna” e “Nino“. Infatti già nell’antica grecia il termine “nanne“paragonabile all’albanese “nanne- nenne” era un termine infantile per indicare la zia e la nutrice. Inoltre “nanna” ha la stessa valenza anche come riduzione aferetica del vocabolo “nannodia” formato da “nann” e “odia” che sta per “ode”quindi col significato di canto per bimbo-canto per dormire-cantilena-ninna nanna.
Da considerare anche che in passato forme contratte e molto diffuse dei verbi tipo andare cioè “anda“, nei dialetti locali, per il taglio della “a” iniziale e caduta della dentale “d” si trasformava in “nà“(andare, andiamo) o “nao“(andato) da cui”andiamo a dormire” diventava “nà a nanna“voci facilmente collegabili ad altre simili come il gallico “ninn” (bimbo) italianizzato in “Nino“.
Nella medesima ottica non sono da escludere ceppi derivati da varianti arabe, come quella tunisina”nanni” ed egiziana”ninne“che significano “dormire”immediatamente collegabili al vocabolo”ninna”(culla) e all’ebraico”nin“(bimbo).
Per concludere in questo senso Nano è la cognominizzazione di un soprannome legato all’idea di piccolo, minuto, di cosa da poco ma non in senso dispregiativo ma anzi come si è detto affettivo. Non è però da escludere la formazione di qualche ceppo nato da un soprannome affibbiato ad un capostipite nano, cioè adulto di statura nettamente al di sotto della media.
Probabilmente altri ceppi possono essersi originato da variazioni aferetiche del nome Giovanni, dall’abitudine tipica soprattutto nella popolazione contadina di un tempo prima di variare a scopo sempre vezzeggiativo ed affettivo certi nomi, uno dei quali appunto Giovanni ed altri come Luigi, Celeste, Franco etc, etc che diventavano Giovannino, Celestino, Luigino etc per poi accorciarli in modo aferetico in “Nino“così come altri nomi quali Giuliano, Doriano, Silvano rischiavano, anche se meno abituale, la trasformazione in “nano”
Etimologia Stupidaria
La vera origine del cognome “Nano” o perlomeno dl suo ceppo principale nasce da una storia o leggenda tramandata verbalmente secondo la quale un generale romano che non aveva fatto la storia ma era molto noto nel suo circondario, dopo decenni di attesa, quando ormai aveva quasi perso la speranza, ebbe la gioia di sapere dalla moglie che aspettava un figlio.
Il parto fu molto difficile, nonostante le sue insistenze la levatrice energica e determinata lo convinse ad aspettare fuori dalla porta. Il generale, preoccupato e agitato, camminava senza tregua avanti ed indietro davanti alla porta a cui ogni tanto trepidante accostava l’orecchio per poi gridare “è nato?”, pronta la risposta dall’interno “no” e così andò avanti per un pò “è nato””no“……”è nato?” “no“.
Più passava il tempo più aumentava l’agitazione del poveretto e la frequenza dei suoi “è nato?” I presenti raccontano che la levatrice, donna come si è detto dal carattere fiero e deciso, stufa ed un pò innervosita da quella continua domanda non gli desse nemmeno più il tempo di proferirla per intero, come il provato condottiero accennava “è na..”non aveva appunto modo di completare la domanda che subito gli arrivava la risposta secca e un pò stizzita della donna “no”, “è na..?””no” “è na..?””no”
Qui le ipotesi divergono, secondo alcuni fu il generale medesimo che forse non nel pieno della sua lucidità mentale fece l’affermazione”parola mia, se fa tanto di nascere lo chiamerò “Nano”. Altri sostengono che il nome dato al bimbo finalmente venuto al mondo fosse Emiliano e che sia stata la popolazione locale memore di quei frangenti a chiamarlo “Nano”