Sale: Cognomi Italiani Particolari
Ci sono circa 532 famiglie Sale in Italia (Sito Cognomix. it)
254 in Sardegna, 72 in Lazio, 50 in Lombardia, 41 in Piemonte, 19 in Veneto, 17 in Liguria, 14 in Emilia- Romagna, 12 in Campania, 12 in Molise, 11 in Sicilia, 9 in Toscana, 9 in Puglia, 5 in Friuli V.G., 3 in Umbria, 2 in Trentino A. A.,1 in Valle d’ Aosta, 1 in Abruzzo,
La moglie“ Mi ero detta “Con quel Cognome altro che sale in zucca”, si..!! Come no, buonanotte“.
Origine del Cognome Sale
Il fatto che, in base alla ricerca Cognomix, il cognome predomina in Sardegna, unitamente alla presenza massiccia delle saline nell’isola e alla grande importanza che da sempre, nella storia della regione, ha avuto la lavorazione ed il commercio del sale, documenta già da sola l’origine del cognome .
Infatti Sale, ed ancora di più la sua versione latina Salis (con 1130 presenze sulle 1460 in Italia secondo la ricerca Cognomix) è tipico della Sardegna, legato a capostipiti che hanno avuto in qualche modo a che fare con il sale, lavoratori o proprietari di una salina, oppure dediti al commercio o alla produzione del sale.
Da un punto di vista prettamente etimologico, dal latino “Sal” collegato al greco “als- sals” su una radice più antica indoeuropea “sar- sal” che sta per andare, scorrere che viene ripreso dal sscr. “sar-ati” (scorrere) e “sar-ami”(scorro, corro via veloce) imparentato con la voce “saras” che vale anche per “acqua” e “sar- it” (fiume) (fonte etimo. it).
Comunque l’origine del cognome nasce dalla grande importanza che l’elemento ha, praticamente da sempre, avuto nella vita dell’umanità, l’uomo infatti, già nella preistoria, aveva capito che l’elemento era indispensabile alla garanzia della vita e che, come è noto a tutti, senza sale si muore.
Per questa ragione l’uomo si premunì subito di non restare senza, cercando di stabilirsi nei pressi di paludi salmastre o di procurarsene, tramite trasporto, scorte sufficienti.
Basta pensare alla via Salaria costruita dai romani appunto per assicurarsene il rifornimento e l’approvvigionamento dalle regioni centrali più ricche del minerale.
Ovviamente la maggiore fonte di approvvigionamento si è rivelato da sempre il mare, da qui la realizzazioni delle saline e l’esponenziale fiorire nel tempo della produzione e del commercio del sale da cui appunto l’origine del cognome.
Valenza reale e simbolica
A confermarne e testimoniarne l’importanza basta citare la sua grande valenza effettiva e simbolica .
Già solo la parola “salario” che definiva l’usanza romana di pagare i soldati con una certa misura di sale ne definisce la preziosità nel tempo, tant’è vero che salario è rimasto nel tempo la definizione di “paga, retribuzione per un servizio ricevuto”
Infatti per questa sua prerogativa di preziosità per molto tempo il sale ha mantenuto la definizione di “l’oro bianco“.
Ma non meno importante era anche la valenza simbolica e sacrale, già a partire dalla sua etimologia che lo avvicina alla parola latina “sol” che significa sole, quindi di elemento contenente la luce.
Già in epoche remote usato come dono e scambio reciproco dai capi tribù oppure da viaggiatori ed esploratori ai medesimi a dimostrazione di sentimenti di pace ed amicizia.
Un altra antica usanza era quella di offrire una cospicua quantità di sale alle famiglia della donna che si desiderava prendere in sposa.
Ma forse ancora più grande è la valenza sacrale del sale in ambiente religioso. Già in epoca celtica il sale era simbolo di purezza e protezione dalle forze malvagie.
In epoca Romana era usato come offerta votiva agli dei proprio per la sua prerogativa di purezza legata al colore e di conservazione dal degrado degli alimenti. Quindi simbolo di costanza nella fede e di incorruttibilità. Per questo l’ottavo giorno dopo la nascita di un bimbo gliene veniva appoggiato sulle labbra un pezzo a cui gli si attribuiva la capacità di preservarlo da demoni e spiriti maligni.
Non meno importanza ebbe nella cultura cristiana, basti pensare alla nota frase con cui Gesù si rivolge, nel sermone della Montagna, ai suoi discepoli “voi siete il sale della terra, ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli si renderà il sapore ? “.
Il sale è il simbolo dell’alleanza degli uomini con Dio, simbolo per eccellenza di ogni patto importante in quanto con la sua incorruttibilità ne garantisce la validità e duratura.
Ma il sale è bivalente, sia come alimento da un lato indispensabile al corpo umano e dall’altro altamente nocivo se assunto in dosi elevate, che come simbolo esoterico, elemento di protezione e di purificazione e di saggezza (avere del sale in zucca) ma anche strumento di punizione utilizzato da Dio per annientare gli empi.
E bivalente è anche l’attribuzione che si si da nelle credenze popolari: come tutti sanno rovesciare, il sale porta male, per rimediare si deve gettarne un poco dietro la spalla sinistra, mentre versarne un pò negli angoli della casa casa protegge dalla sfortuna.
Etimologia stupidaria
Da e in opposizione a “male” si è coniato il termine “sale” con valenza di “senza male” quindi con la sua valenza tipica di protezione dal maligno
Qualcuno vuole da “vale” appunto per il suo elevato valore reale e simbolico