Ci sono circa 3840 Salvi in Italia (Fonte: Sito Cognomix. it)
1484 Lombardia 531 Toscana 445 Lazio 316 Emilia- Romagna 215 Marche 153 Campania 149 Abruzzo 146 Liguria 116 Piemonte 69 Veneto 59 Friuli V. G. 40 Umbria 36 Puglia 24 Trentino A. A. 22 Sicilia 19 Sardegna 9 Calabria 2 Valle d’ Aosta 1 Basilicata
Ci sono circa 1447 Salvo in Italia. (Fonte: Sito Cognomix. it)
743 Sicilia 121 Lombardia 106 Veneto 89 Liguria 76 Campania 66 Lazio 61 Piemonte 61 Calabria 34 Toscana 19 Puglia 18 Emilia- Romagna 18 Friuli V. G. 9 Sardegna 8 Basilicata 7 Trentino A. A. 5 Marche 3 Abruzzo 2 Umbria 1 Valle d’ Aosta
Alterati e derivati: Salvetti, Salvini, Salvinelli/ o, Salvioli, Salvione/ i, Salvati/o, Salviati/o (Emidio de Felice)
Etimologicamente “salvus” ha come base la voce sscr “sarvas” analoga al persiano “harvas” (tutto, intero). Alcuni esperti tra cui il Curtius lo collega al got. “selas- sollus” (buono, valente, sereno)
Abbastanza complicata e confusa la ricerca sulle origini del cognome soprattutto a causa dei tanti intrecci tra la versione singolare e quella plurale e viceversa che forse, perlomeno all’inizio, avevano derivazioni diverse, confermate dalla distribuzione geografica in Italia, dalla quale si vede che mentre Salvi predomina nettamente in Lombardia. Salvo invece è tipicamente siciliano
Comunque per alcuni l’origine è di tipo etnico legata al popolo dei Salii,(detti anche Salluvi o Salvi) confederazione celto- ligure proveniente dalla Provenza (Salyes- Saliens) e stabilitasi inizialmente in Liguria, pare soprattutto in quella zona dell’Appennino ligure che corrisponde all’attuale comunità montana della Valle Stura. Il nome sarebbe legato al sale nel senso di “quelli delle saline” che era la loro attività prevalente
Dal nome latino Salvus che come gli analoghi Salvius e Salvianus ha il significato letterale di salvo e com’è di immediata deduzione ha un evidente valore augurale di stampo religioso nel senso di “salvo in Dio”, infatti il nome ed il cognome si diffusero inizialmente negli ambienti della prima cristianità
Altri ceppi, sempre con alla base una valenza di fede, potrebbero essere nati da un abbreviazione del nome Salvatore (colui che salva)
Un altra ipotesi plausibile secondo il noto esperto Emidio De Felice, almeno per quel che riguarda il ceppo Toscano, è quella di una derivazione da Salvi (già documentato a Firenze nel 1260) variazione ipocoristica di Diotisalvi
Alcuni studiosi non escludono che alcuni ceppi in primis la versione Salvia possa avere un collegamento con la gens Salvia, antica famiglia romana abbastanza diffusa in molte regioni italiche
Nell’italia meridionale Salvia potrebbe anche essere un toponimo di Salvia che, fino al 1879, era il nome con cui veniva chamata l’attuale Savoia di Lucania, piccolo comune di all’incirca 1100 abitanti in provincia di Potenza. Il nome originario per alcuni deriva dal latino “Saulia” abbreviazione di sauleia cioè luogo coltivato a salici.
Più probabile l’altra ipotesi di una derivazione dal termine salvia, la nota pianta aromatica che in questa zona ha grande diffusione spontanea
Etimologia Stupidaria
Da “salsus”(salato) “salvus” poi italianizzato in “Salvo”
Considerando il valore sacrale del sale accresciutosi nel tempo, prima per la sua “misteriosa” capacità di conservazione dei cibi, poi in quanto alimentato nella civiltà cristiana, di una valenza di “conservazione” dal peccato, e come fonte d’illuminazione dell’uomo. I discepoli vengono definiti dal Cristo “il sale della terra”, il sale deve essere presente in tanti riti ed in tutte le oblazioni possibile un collegamento od un passaggio tra la voce “salsus”(salato) e quella appunto di “salvus- salvo”(conservato nel signore)
Possibile che in qualche raro ceppo una derivazione da “calvo” legato a qualche capostipite che grazie alla fortuna o all’intervento di qualcuno ha potuto evitare di diventare “calvo”. Quindi in antitesi “salvo“