Presenze in Italia del Cognome Tetta
Ci sono circa 78 Tetta in Italia. (sito Cognomix. it)
30 Puglia 5 Molise 21 Basilicata 4 Lombardia 8 Piemonte 2 Campania 6 Emilia- Romagna 1 Lazio.
Base Etimologica
Dalla voce latina “titta” a sua volta da greco “titthos- thitte” che sta per “nutrice”. Alla base l’antica radice sscr “dha” (succhiare) da cui “dhatri” (nutrice) “dharù” (poppante).
La parola si ritrova in varie voci neo- latine, celtiche e teutoniche: anglossassone “titte”, inglese antico “tit”, tedesco “titte- tutte” , celto “didi- did” .
Origine Genealogica
Di primo acchito viene facile immaginare il cognome come un matrominico da un soprannome legato ad una capostipite bella e procace e nello specifico al suo seno decisamente prosperoso ed invitante.
In realtà non ci sono documentazioni a riguardo e l’ipotesi rimane un piacevole vaneggiamento reminescenziale
Ad onor del vero l’ipotesi che si tratti di un matronimico non è da escludere, però senza alcun sfondo erotico, ma come variazione di tipo aferetico e ipocoristico di nomi come Roberta, Alberta, ecc.
Dal diminutivo Robertetta, Albertetta il troncamento vezzeggiativo “tetta” appunto.
Comunque la tesi genealogica più avvalorata è quella di una diretta derivazione dalla Gens. Tettia, famiglia che, già in epoca romana, possedeva vasti territori nella provincia di Benevento.
Alcuni ceppi potrebbero essere una forma contratta del nome Tettius .
Fra i vari ceppi si hanno notizie certe della famiglia Tetta di Sebenico dove aveva ottenuto la cittadinanza nel 1636.
Il capostipite Giacinto Tetta,colonnello dell’esercito di re Giovanni III° in Polonia fu nominato da questi Marchese nel 1683 a Varsavia .
La famiglia Tetta nel XVII secolo col fratello Lorenzo si stabilì a Venezia. Alcune zone come Calle Tetta e Fondamenta Tetta ricordano la famiglia . Sul fiume Brenta è ancora presente Villa Tetta.
Etimologia Stupidaria
Da “fetta” intesa in senso erotico di “porzione”( da gustare- da mangiare) di donna avvenente, procace e suadente. Un idea che soprattutto in passato, nel linguaggio maschile, si riscontrava in tanti modi di dire del tipo “che fetta di donna”,” “proprio una gran fetta di torta”.
E quelle più nello specifico relative ad un seno prorompente ” che balconata”, “che fetta di balcone” . Da fetta arrivare a “tetta” un attimo