Non sapevo niente di questa simpatica e suggestiva associazione nata come spesso succede da un moto del cuore, ideata infatti da Andrea Palma, che appunto per amore del nonno, famosissimo Cartunè di Castagnito, fondò l’Associazione I Cartuné, organizzando e ripercorrendo con un gruppo di amici lo stesso viaggio che il nonno percorreva attraverso le “vie del sale”.
Istintivamente, come ho già diverse volte raccontato, essendo io figlio e nipote di “caradur” cioè costruttori di quei “cartun” o “biroce” (in dialetto di Langa) mi sono sentito emotivamente coinvolto e partecipe dei loro sentimenti.
Se avessi saputo che in questa decima edizione toccavano paesi a poche decine di chilometri da casa mia (Cortemilia e Serole) li avrei contattati per vedere se gli fosse possibile passare da Bubbio.
Avrei forse potuto motivare la mia richiesta con la scusa di fargli vedere il vecchio laboratorio di nonno e papà. Avrei forse anche convincerli a portarmi con loro almeno per un breve tratto, sarebbe stata un esperienza magnifica.
Il viaggio dei Cartunè ha preso il via sabato 21 Aprile da piazza Castello a Torino dove sette Cartunè sono partiti su due carri e tre cavalli.
Hanno raggiunto nella serata la prima tappa del viaggio, Barbaresco; un viaggio lento, faticoso ed impegnativo che prevede 11 tappe in 10 giorni, da Torino alla Liguria passando per le Langhe ed il Roero lungo la via del sale sulle tracce di quei “Cartunè” per i quali molto tempo fa questo viaggio era il loro lavoro e la loro unica risorsa.