Se passa la legge sulla privatizzazione delle acque pubbliche in un prossimo futuro per naturale concatenazione si passerà a quella dell’aria. L’aspetto che più di ogni altro mi intriga è quella del relativo costo e pagamento.
Già per quel che riguarda l’acqua non mi è ancora del tutto chiaro come avverrà il versamento della relativa quota, esempio se io nei miei sudati percorsi in bici mi fermo in qualche paesino per fare il necessario e vitale rifornimento alla pompa della piazzetta come potrò versare il “giusto contributo”?
Come sarà conteggiata all’atto del prelievo? Penso ci sarà una gettoniera come quella dei parcheggi, un tot di litri prelevata, un tot di spesa, magari si potrà pagare con la carta di credito, con poste- pay, o magari basterà digitare un codice e il pagamento verrà eseguito tramite pay- pal.
Ma nel caso dell’aria, come verrebbe gestito e risolto il problema ?, quasi sicuramente, almeno spero, ci saranno delle fasce di cittadini per cui sarà previsto l’esonero dal pagamento, che so? Quelli al di sopra di una certa fascia di età, quelli con problemi di salute chiaramente documentati, certe categorie di lavoratori pubblici o particolari, magari i bambini al di sotto di un certo numero di anni, ma per gli altri ?
Problema di scottante e di difficile risoluzione, volete mettere il consumo d’aria di uno sportivo professionista, tipo un maratoneta o un ciclista, con un sedentario che lavora 10 ore al giorno nel suo ufficio, oppure l’impressionante, rapido ed elevato consumo di aria di un subacqueo che riemerge da una luna lunga immersione, ed il periodo che era sotto sarà conteggiato o no? L’aria di un minatore che lavora in profondità tutto il giorno avrà il medesimo costo di quella del muratore al piano di sopra che sta consolidando una parete? Quella condizionata avrà penso un surplus.
Una soluzione potrebbe essere la divisione in categorie, fasce di età e tipi di lavoro ma sarebbe un’ operazione complicata, lunga e molto costosa e anche la gestione dei pagamenti, se pur fatta tramite web, avrebbe costi notevoli, forse, tutto sommato, alla fine la cosa migliore è dotare tutta la popolazione di un misuratore interno di aria applicato gratuitamente, o meglio a pagamento, nelle strutture ospedaliere in grado di misurare il nostro consumo orario di aria nella giornata, collegati a qualche centro automatico di prelievo e gestione dati, il pagamento potrebbe essere trimestrale o semestrale.
Un apparecchio simile ad un pace-maker così potrebbero rilevare anche il numero di battiti cardiaci e farci pagare pure quelli.