Rabdomante: Scienza o credenze popolari : Vedere per credere
Avete mai visto un rabdomante al lavoro?. E’un esperienza che vale la pena di provare al di là dell’avere o meno fiducia nelle loro “letture” e di credere o meno nell’effettiva esistenza di questo loro straordinario potere.
Su questo punto, io posso dirvi solamente che ho un amico con questo “dono” del sentire l’acqua molto forte e lui stesso non ci crede, o meglio non può negare di possederlo perchè è un dato di fatto evidente ma a diversità di tanti suoi colleghi che si vantano di questo “potere”, lui è il primo a proclamarsi incredulo ed assolutamente inaffidabile.
Se chiamato, va, “sente l’acqua” indica il punto, misura i metri ma non da la minima garanzia della sua previsione e non accetta mai alcun compenso. Comunque da me è venuto un paio di volte e non ha mai sbagliato. Infatti adesso per l’orto ho acqua a volontà grazie al pozzo realizzato nel punto da lui indicatomi e scavato completamente a mano da noi due.
Un altra prova tangibile di questa sua dote ed affascinante peculiarità mi ha permesso di trovare il punto esatto di passaggio di un vecchio acquedotto su cui dovevo realizzare un tombino di prelievo.
Brevi cenni sul metodo
Il rabdomante usa generalmente una bacchetta realizzata con un piantino di nocciolo ritorto (oppure di metallo, meglio pare se di rame), lo afferra alle estremità tra il pollice e le altre dita e tenendolo con forza cammina avanti ed indietro nella zona destinata alla ricerca della presenza dell’acqua.
Se e quando avviene il fantastico e magico “contatto” con la sorgente d’acqua, la bacchetta, da immobile sembra acquistare improvvisamente e misteriosamente vita e movimento propri mettendosi a vibrare intensamente
Altri preferiscono usare il pendolo o un orologio con la catinella, quando “trovano” l’acqua il pendolo o l’orologio iniziano ad oscillare o ruotare
Il mio amico usa la bacchetta
Come dicevo nel caso dell’amico che sente l’acqua con molta intensità questo movimento della bacchetta è quasi violento al punto che lui non riesce con tutta la sua forza a frenarlo ed io stesso ho provato, afferrando i suoi polsi, con decisione senza riuscire a bloccare il movimento, è una esperienza incredibile.
La scienza ufficiale si è sempre dimostrata incredula e critica sulla effettiva esistenza di questa misteriosa “dote naturale”. Il mio personale e modesto parere è che invece è abbastanza naturale pensare che essendo noi fatti in gran parte di acqua sia possibile che s’inneschi un contatto con altra acqua presente nel sottosuolo, diciamo così una specie di richiamo atavico
Aneddoto affascinante
E poi ho un altro aneddoto che so per certo veritiero avendolo verificato personalmente: il mio amico ed io lavoravamo insieme nella medesima fabbrica e con noi lavorava anche Giancarlo, mio carissimo coetaneo purtroppo scomparso da tanti anni.
Bene, Giancarlo, letteralmente affascinato dallo strano potere di sentire dei rabdomanti, si era messo in testa di riuscirci anche lui.
Appena aveva la sindacale sacrosanta pausa sul lavoro invece di correre a sdraiarsi in qualche angolo, come facevano tutti i suoi compagni di lavoro, correva con la classica bacchetta a tentare di “sentire” l’acqua nei dintorni dello stabilimento.
Questa ammirevole costanza è durata per quasi un intero anno di lavoro senza il minimo successo. Poi una sera qualcuno racconta di averlo visto, eccitato e raggiante portare la notizia ai suoi colleghi più intimi, “La sento, la sento, la sento“.
Non so come sia potuto succedere ma era vero, io conoscevo, essendoci praticamente “nato”, gran parte dei percorsi idrici realizzati durante la costruzione dell’ultimo capannone della “nostra” fabbrica , non ne sbagliava uno, era felice. Anch’io ho provato diverse volte, innumerevoli giri avanti e indietro sul passaggio conosciuto di una sorgente o su terreni ricche di falde, seguendo i consigli del mio amico, “Concentrati su te stesso, vuota la mente da tutti i pensieri, tieni la bacchetta con forza, i gomiti ben appoggiati sui fianchi …”
Niente da fare, la testarda, infida e ingrata bacchetta restava costantemente immobile e priva di vita fra le mie mani. Bisogna però ammettere che non ho mai avuto nemmeno lontanamente la “fede”, la forza di volontà e la costanza del povero Giancarlo.