Catastrofismo o realismo? Pessimismo o lungimiranza? Voi cosa ne pensate.
Nella, fino a qualche decennio fa, impensabile accelerazione impressa alla nostra vita dallo sviluppo dell’informatica, si assiste al parallelo e similare fallimento delle istituzioni civili e religiose. La chiesa da una parte e lo stato dall’altra stanno miseramente fallendo il loro comune compito di portare pace, giustizia ed amore nel mondo.
La drammatica tragicità di questo fallimento non viene percepito, per tanti motivi collegati fra loro, a sufficienza dalla massa , una gran parte ne coglie il rumore di fondo, ne intravede confusamente il pericolo, ne coglie i sintomi, ne ha un nebuloso sentore ma sommersa com’è nei suoi problemi di “sopravvivenza” in cui è stata nei secoli progressivamente immersa e pilotata non ha tempo e soprattutto“voglia” di soffermarsi ad analizzarne la pericolosità.
I segnali sempre più evidenti che ci manda la natura sui danni dell’inquinamento, la crescita demografica, la difficoltà sempre maggiore della gestione delle risorse, la frattura fra mondo occidentale ed orientale, la crescita esponenziale dell’ingiustizia sociale, della negazione dei diritti fondamentali dell’uomo sono cose che tutti quotidianamente vediamo, di cui tutti parliamo ma che in realtà alla fine ci toccano solo marginalmente.
Ci trinceriamo dietro a quei “Cosa posso farci io?- Io?, ho uno stipendio da 1000 euro al mese, conto tanto come il fante di picche- Però se tutti facessero come me che spendo in carità” frasi e pensieri che servono unicamente a tacitare eventuali brontolii della nostra coscienza ma che non penetrano nella nostra anima, che non lacerano come dovrebbero la nostra “quotidianità”, che non ci danno “scossoni”, un indignazione vera non è a sprazzi, non è il pensiero o la preghiera o la lacrima di un minuto o il saltuario gesto di carità
La solita arcaica lotta tra il bene ed il male
Ma torniamo al tema centrale, il fallimento delle nostre istituzioni politiche e religiose che si riflette in quello più vasto dell’intera società, fallimento perchè? Semplice, innanzitutto perchè i componenti sono esseri umani e poi per di più artisti eccelsi del “predico bene e razzolo male”e poi perchè molto più sfortunati dei loro predecessori che non hanno vissuto, o almeno in proporzioni nemmeno paragonabili, la lacerante, devastante corsa all’acquisizione del potere economico, alla trionfale consacrazione del “dio denaro“.
Questa corsa sfrenata ha travolto in brevissimo tempo le poche roccaforti, le già fragili trincee e rifugi del “senso dell’uomo” che ancora sopravvivevano. Che il male sia la tragedia dell’umanità non è sicuramente una novità, sulla lotta tra il bene e il male si è scritto a fiumi e che come diceva Dostoevskij, scrittore profondamente sensibile a questa tematica del contrasto, l’uomo è la sede stessa di questa lotta”l’abisso che è al di sopra di noi, quello dei supremi ideali, e l’abisso che è sotto di noi, quello della più abietta degradazione”
Molti di voi avranno visto il film”il cavaliere oscuro” dove per l’ennesima volta la lotta fra il bene e il male è rappresentata da quella tra Batman e Joker con momenti lirici abbastanza intensi: “Tu non riesci proprio a lasciarmi andare,eh? Tu sei davvero incorruttibile- Ecco cosa succede quando una forza irrefrenabile incontra un oggetto irrimovibile: tu non mi uccidi per un mal riposto senso di superiorità e io non ti uccido perchè sei troppo divertente- Credo che io e te siamo destinati a scontrarci in eterno”
Nel film è ben rappresentata la realtà umana nella sua ambivalenza, nella sua intrinseca alternanza tra bene e il male, Joker porta in se le radici del bene nell’amore per la madre che ha visto assassinare, Batman ha momenti di pura cattiveria in cui lui medesimo nutre dubbi sulla sua integrità morale.
Qui siamo però di fronte a vertici, a giganti ove la lotta è resa possibile dalla elevatezza del livello, in cui pur nell’abisso che li separa viaggiano alla stessa intensità essenziale , che comportano sentimenti tanto contrastanti quanto autentici, la stessa purezza, abnegazione, sacrificio e vigore, Batman e Joker sono due asceti,che anche se su fronti opposti, hanno in fondo la stessa grandezza d’animo.
Il loro rapporto è continuamente basato sulla tensione, sull’alternanza e rimbalzo in una opposizione così totale che esclude ogni minima possibilità di conciliazione .Ma per paradosso, proprio da questa totale opposizione una loro estrema vicinanza e compartecipazione.
A quei livelli bene e male si elevano entrambi dalla melmosità comune, esigono la stessa serietà e energica risolutezza senza la quali non potrebbero mantenersi, la stessa pressante esigenza di libertà li accomuna in una grandezza d’animo superiore e fede nei propri valori assoluta. Entrambi non concedono nulla al compromesso o alla minima abiura
Il compromesso e l’incoerenza come stile di vita
Bene, il problema del disfacimento morale della nostra società sta anche in questo, nella mancanza di eroi del bene e del male, l’ultimo forse è stato papa Giovanni Paolo II, non tanto per come ha guidato la chiesa o per la simpatia che ispirava quanto per il simbolo di fede, sacrificio, abnegazione e volontà che è stato nei suoi ultimi anni di malattia, ha fatto più bene alla chiesa e all’umanità lui con le sue espressioni di sofferenza, il suo non arrendersi, il suo messaggio”Io sono qui…comunque qui” che tante pagine di teologia scritte.
Daltronde manca anche un eroe del male autentico contro cui lottare. Il problema è appunto la mediocrità, mai come in questi anni l’umanità viaggia immersa in una vischiosa, condivisa, appagante e tranquillizzante meschina fangosità dove la virtù si esaurisce in una bontà vacua e poco profonda, non ignara di slanci che però restano volubili ed inconcludenti
Una società quindi dove sempre di più i contorni perdono la loro consistenza, tutto diventa nebuloso, truccato, la realtà mascherata e la malvagità racconta frottole a se stessa a cui crede o finge di credere,rimane confinata in una meschina, grigia volgarità ancora più temibile perchè non lascia spazio ad un vero e proprio conflitto. Il male non ha mai avuto come oggi tanti strumenti per entrare ovunque sotto mentite spoglie, per confondersi , per intrufolarsi di nascosto, mascherato addirittura da esponente del bene
Insomma nel mondo moderno il male sta vincendo principalmente per due motivi: Il primo è l’arma sottile dell’inganno, del trucco, del mescolarsi, del conformismo più estremo che causa l’ambiguità e l’appiattimento intellettuale come regola. Il secondo, non meno importante è la mancanza di “eroi” che più che sbraitare e sputare sentenze “come sto facendo io” diano il loro esempio o riescano a raggiungere un elevazione di autenticità simile ai giganti.
“Ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia“ E pensare che basterebbero forse un pugno di eroi , che so chiamare a raccolta, un Re Artù con Lancilotto, i quattro moschettieri, un Robin- Hood, Zagor, Tex Willer con i suoi pards, Batman, Superman, Asterix con Obelix ecc ecc. per sistemare tutto in quattro e quattr’otto.