Il cognome “Eneide” deriva ovviamente dall’omonomo poema latino “Eneide” conosciuto praticamente da tutti. L’opera è considerata uno dei massimi capolavori della letteratura latina.
L’Eneide (in latino Aeneis) è un poema epico della cultura latina scritto dal poeta Publio Virgilio Marone tra il 29 a.C. e il 19 a.C. Si tratta della leggendaria storia dell’eroe troiano Enea (figlio di Anchise e della dea Venere) in seguito alla caduta della città in cui viveva, Troia, viaggiò a lungo per il Mediterraneo per approdare dapprima nella grande città di Arpi ed infine nel Lazio, dove diventò il capostipite indiscusso del popolo romano fondando la città di Lavinio da cui sarebbe discesa la stirpe che avrebbe fondato Roma.
Enea deriva dal nome greco Αινείας (Aineias), d’incerto significato Potrebbe derivare dal termine αινη (aine) o αἶνος (ainos), “lode” ma che vale anche per “riconoscimento”, “storia”, “racconto”, e significare quindi “degno di lode”.
Molti studiosi sottolineano come il termine sia strettamente legato al termine ainos, che significa “terribile”, “orribile”. Nello specifico Αἰνείας (Aineías)e quindi Enea assume il significato di “colui che incute paura”. Per questo motivo Enea può avere un duplice significato, “degno di lode” oppure che “fa paura”.
Comunque l’ipotesi più plausibile è che il nome Aineias da cui deriva appunto l’antico nome greco Enea, sia legato ai significati di nobile e santo che gli attribuiscono automaticamente valori di onore e sacralità. Fa parte di quei nomi che sono portatori di significato culturale e storico, legato a personaggi con caratteristiche fisiche e morali tali da farne un esempio difficilmente eguagliabile.
Eneide potrebbe quindi essere nato da soprannome(poi cognominizzato) per una persona con caratteristiche simili a quelle di Enea, come la lealtà, il coraggio, la determinazione e l’abilità di condottiero.
Per concludere il cognome Eneide deriva dal titolo latino originale “Aeneis”, che significa “le vicende di Enea”per cui deriva dal nome troiano Enea, probabilmente portato dal capostipite. Virgilio con la sua opera Eneide contribuì moltissimo alla diffusione dell’uso di questo nome presso gli antichi romani.