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Cognomi Italiani Particolari: Un cognome straniero

1 Giugno 2013 by Gianfranco

Barbaro come Cognome

Cognome Barbaro: Presenze in Italia

Ci sono circa 1823 Barbaro in Italia. (Dati Sito Cognomix. it)

320 Sicilia       49 Emilia- Romagna       305 Calabria      47 Liguria      27 Friuli V. G.        179 Lombardia       14 Umbria      177 Campania       11 Abruzzo     113 Veneto      6 Sardegna       112 Piemonte      4 Trentino A. A.      96 Lazio       2 Molise       63 Basilicata         2 Marche     58 Toscana         2 Valle d’ Aosta

Della versione femminile del cognome cioè Barbara sempre secondo il sito Cognomix ci sono 440 presenze

187 Sicilia      9 Campania       67 Puglia       5 Veneto       44 Lombardia       3 Trentino A. A.       34 Lazio      3 Abruzzo      31 Calabria        2 Friuli V. G.      14 Piemonte      1 Molise      13 Toscana       1 Sardegna      13 Liguria       1 Basilicata       12 Emilia- Romagna

Barbari, rarissimo è specifico della zona tra Modena e Bologna

La Moglie “ Ed io che un ……. me lo sono sposato”

Origine del Cognome

Radice dal sanscrito” Bal”(respirare, vivere) da cui “barbaras” che nel greco diventa “barbaros“, simile al latino “balbus“(balbuziente) e barbarus, voce onomatopeica risultanto dal raddoppiamento del suono “Bar“ Bar Bar) che balbetta”, “che parla in modo incomprensibile”, “straniero”.

Infatti originariamente i Greci, che basavano la loro identità ed entità culturale sulla condivisione e conoscenza della propria lingua, indicavano con il termine “barbari” tutti quei popoli che, non parlando il greco, si esprimevano per loro con dei versi intellegibili.

Il termine non aveva alcuna connotazione negativa o dispregiativa, ma di distinzione ed appartenenza, da un lato il popolo greco dall’altra tutti quei popoli che parlavano una lingua diversa.

Non tutti gli studiosi concordano su questa interpretazione sostenendo che in tutte le voci dipendenti dal greco “bàrbaros” e dal latino “barbarus”, cioè straniero, forestiero, incolto, incivile, zotico, selvaggio, crudele, non compare mai  quello di “balbuziente” o di “che balbetta o tartaglia” o di “che non parla greco o latino” e che per indicare i popoli che non parlavano greco gli scrittori usavano la parola “àglossos” (privi di una lingua).

Quindi nell’alto medioevo la parola veniva attribuita a tutti i gruppi germanici stanziati al Nord che a quelli arabo/ saraceno stanziati al Sud.

Secondo alcuni studiosi invece il termine “barbaros ” aveva una connotazione negativa sin dall’inizio in quanto nella scrittura indiana il sanscrito “barabas” veniva scritto” varvaras” col significato di chioma lanosa da cui Varavara- ta (ispidezza, ruvidezza) da cui l’idea di “originario di un paese incivile e di un popolo rozzo, aspro, senza leggi.

Comunque a parte questa ipotetica teoria il termine “barbaro“con valore di minaccia e contrapposizione si sviluppa tra il VI e V secolo a.C. collegato in questo senso soprattutto al popolo Persiano, nemico per eccellenza. Con la minaccia persiana il termine “barbaro” diventa antonimo e asimmetrico al termine“Greco”, con l’accoppiamento di un nome proprio (Hellenes) a una designazione generica, Barbaroi.

Il termine assunse un significato ancora più negativo nella Roma repubblicana, in cui veniva accentuata, rispetto all’uso greco, la missione civilizzatrice ed educativa del popolo romano a cui si opponeva appunti il “barbaro“ignorante ed analfabeta che non voleva assoggettarsi all’ordine e al sistema legislativo romano.

Quindi, per concludere, nel mondo greco-romano, il “barbaro“ era il termine di paragone e di distinzione per definire la normalità greco- romana dall’anormalità di tutti gli altri popoli. Il naturale risultato dello spiccato etnocentrismo di varie civiltà del mondo antico di cui portiamo ancora i segni e le conseguenze oggigiorno.

I Barbaro furono una delle più importanti famiglie patrizie di Venezia che partecipò con figure di primo piano alla vita sociale, culturale e politica della Serenissima. Tra i più celebri esponenti della famiglia vi furono numerosi umanisti. Furono patriarchi di Aquileia ben quattro Barbaro fra il 1491 e il 1622.

Curiosità

Anche il popolo Giapponese aveva l’abitudine di considerare i popoli stranieri “balbuzienti“. Ad esempio, gli europei, in primis i portoghesi, siccome giungevano in Giappone con le loro navi da Sud erano definiti Nanban, letteralmente Barbari dal sud. Da notare che, nella mitologia giapponese, viene sovente citata la stirpe dei Tengu, creature considerate semi- umane che si riconoscevano per il naso lungo, la barba rossa ed il fisico corpulento. Ovviamente i Tengu erano solamente la miticizzazione di popoli indoeuropei che dalla Siberia giunsero in Giappone

Etimologia Stupidaria

Il cognome nasce da un soprannome affibbiato da un gruppo di allegroni ad un amico diventato improvvisamente un personaggio per essere riuscito, grazie alla sua furbizia, ad una certa dose di abilità naturale e soprattutto alla complicità della moglie e alla sua prorompente avvenenza fisica a far perdere a carte un noto baro della zona così abile da non farsi mai prendere con le mani nel sacco le tante volte che, inesorabilmente, spennava i suoi “polli”.

L’amico meritevole di essere riuscito a farla”in barba al baro” era quasi condannato al meritato soprannome di  “barbalbaro” successivamente trasformato per esigenze di facilitazione fonetica in “Barbabaro” prima e “Barbaro” dopo

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