
Presenze in Italia dei cognomi Bona, Boni, Bono
Ci sono circa 2815 famiglie Bono in Italia. (sito Cognomix. it)
725 Piemonte 722 Sicilia 650 Lombardia 196 Lazio 116 Puglia 112 Liguria 83 Calabria 51 Toscana 37 Sardegna 33 Emilia- Romagna 22 Veneto 15 Campania 13 Friuli V. G. 12 Umbria 9 Marche 7 Abruzzo 6 Trentino A. A. 4 Valle d’ Aosta 2 Basilicata
Ci sono circa 1368 famiglie Bona in Italia. (sito Cognomix. it)
415 Piemonte 400 Lombardia 168 Veneto 91 Trentino A. A. 85 Sicilia 82 Liguria 38 Emilia- Romagna 35 Lazio 20 Toscana 11 Friuli V.G. 7 Sardegna 5 Puglia 4 Valle d’ Aosta 3 Molise 1 Abruzzo 1 Marche 1 Basilicata 1 Campania
Ci sono circa 3682 famiglie Boni in Italia. (sito Cognomix.it)
1060 Emilia- Romagna 768 Lombardia 631 Toscana 351 Lazio 265 Veneto 125 Liguria 107 Piemonte 89 Marche 69 Trentino A. A. 44 Umbria 42 Campania 39 Sicilia 29 Sardegna 26 Abruzzo 19 Friuli V. G. 10 Puglia 4 Calabria 4 Valle D’ Aosta
Moltissimi gli alterati e derivati per cui sarebbe una vera e proprio impresa citarli tutti.
Etimologicamente dal latino “bonus” variazione del più antico “Donus“, forse sulla radice sscr “dve” per “dveo“(rendo felice). Per altri da “Divonus“, sulla radice “div” (splendere) da cui “divyami” (brillo, splendo), “diva” (cielo luminoso)”deva- divus” (brillante, divino) “dives“(ricco) in opposizione a “malus“(cattivo). (Fonte etimo. it).
Altri ancora collegano “bonus” al sscr “punyas” (virtuoso).
Alla base del cognome è il maschile “Bono” (femminile Bona) che continua in parte il latino classico “Bonus“.
Questo cognome risale tuttavia al primo Medio Evo, come soprannome e quale nome, derivando dall’aggettivo ormai volgarizzato Buono e Bono (nel senso di “buono, di buon carattere, di buoni sentimenti”), il nome ebbe una larga diffusione per la sua valenza benaugurale ma deve il suo successo maggiore al fatto che venne usato come personale anche dai Longobardi e dai Franchi.
Alcuni studiosi lo collegano invece alla radice celto- germanica “bun” col significato di “proprietario“, cioè “che ha casa“.
Altri ceppi però hanno un origine diversa come per esempio i cognomi Bonaldo e Bonaldi che possono derivare del nome francone “Bobwald” formato dall’aggiunta a Bono dell’aggettivo “waldaz” (potente) per definire un capo od un regnante particolarmente saggio, giusto e di buoni principi oppure nel Veneto dal toponimo Bonaldo presente con tre comuni nel veronese.
La versione Bonico può continuare il personale longobardo Bonichis documentato a Lucca già nel 724.
Bonati in Lombardia può nuovamente essere un toponimo coniato sul comune di Bonate di Sopra e di Sotto (BG) e nelle Venezie essere una derivazione diretta da “bonat, bonato” brav’uomo, bonaccione).
La forma diminutiva Bonito è di sicura origine iberica.
Famiglie Nobili
In tutte le versioni base del cognome si ebbero famiglie di documentata nobiltà che diedero vita a personaggi di spicco nella vita politica e sociale delle città dove si erano stabiliti.
Uno dei ceppi più noto della versione Bono fu quello di Parma, ivi documentato nel XIII secolo che ebbe con Pietro Bonus (Conosciuto anche come Pietro del Bono), notaio a Zibello, uno dei capi della rivolta del 1477 contro la fazione dei “Rossi” di Parma e con Genesio uno dei dignitari della “squadra ducale” negli Statuti Parmensi.
Diversi discendenti coprirorono cariche importanti.
Un altro ceppo importante fu quello palermitano, famiglia ascritta alla nobile compagnia della Pace. Personaggio di spicco Antonino del Bono ottenne dal re Ferdinando I il titolo di marchese.
La famiglia Bona (nelle fonti anche De Bona, in croato anche Bunić) fu una delle più antiche famiglie nobili della Repubblica di Ragusa. È probabile che il cognome abbia una derivazione diretta dal nome proprio Bona (forse nato nella versione Buna o specificamente nella zona di Ragusa Bune), attestato in Dalmazia e in Italia fin da epoche remote.
Anche diverse famiglie Boni si distinsero nel corso dei secoli in varie zone della penisola. Le due famiglie più importanti furono i Boni di Firenze e quelli di Lucca. Appartenenti al ceppo fiorentino si distensero come validissimi uomini d’arme e valorosi combattenti personaggi come Ottinello, Giovanni e Bonaccorso, che in numerose battaglie difesero e rinforzarono il territorio fiorentino.
A Firenze la famiglia Boni si distinse a partire dai primi decenni del Quattrocento con Giovanni e Leonardo di Bartolo raggiungendo l’apice di notorietà e potenza con Giovanni di Bono, ricchissimo banchiere che tra l’altro fece costruire il famoso palazzo degli Antinori, e allargò la sua influenza anche in Francia diventando cavaliere dell’ordine di Renato d’Angiò. (Fonte Wikipedia. org).
Sempre a Firenze vi era anche una seconda famiglia Boni,mentre la prima era detta “dal leone rampante” questa era conosciuta come quella “dalle catene” (per via dei loro stemmi) ed aveva come capostipite Ambrogio di Meo di Bono ed ottenne il priorato con Paolo di Ambrogio nel 1384.
Un altro ceppo illustre dei Boni fu quello insediatosi nella città di Lucca.