La moglie: ” Non chiedo prestazioni eccezionali ma almeno una Botta di tanto in tanto……miseria”
Ci sono circa 2418 famiglie Botta in Italia( Sito Cognomix.it)
684 Lombardia 578 Piemonte 405 Campania 160 Sicilia 151 Liguria 108 Lazio 94 Puglia 60 Veneto 42 Toscana 32 Emilia-Romagna 24 Sardegna 23 Marche 14 Abruzzo 12 Calabria 12 Basilicata 9 Friuli V.G. 4 Trentino A.A. 3 Umbria 2 Valle d’Aosta 1 Molise
Etimologicamente dal celtico “bith“(colpo) da cui le voci germanico ed olandese”bots“(colpo, urto) legate all’antico sassone “beatan“ed antico ted. “bozan“(urtare) inglese “to butt“in correlazione con il latino “batuo“(battere, percossa)
E’ abbastanza probabile che alla base ci sia la stessa radice “bot-botz-but-butz” di botte con la valenza di gonfiato, gonfiezza ma anche quello di urtare, ammaccare, eliminare gli spigoli, arrotondare, da cui dipendono voci come bozza, boccia, bottone.
Strettamente collegata come suono e valenza la radice germanica “butz“(capezzolo), l’inglese “botch”(gonfio), il tedesco antico “bozen” (cozzare) e tedesco moderno “bosseln“(sbozzare quindi arrotondare bosseln)del tutto simile al francese “bossoler”(cesellare in rilievo)(Fonte Etimo.it)
Stessa radice di botte “bot but“(cosa gonfia e rotonda) ed anche l’olandese “bots”, celtico “bith“(colpo, urto). Confrontabile con l’ang-sass “beatan“, inglese “to butt” ant tedesco “bozan“(urtare, percuotere)
Anche l’origine di questo cognome non è di facile definizione e le teorie degli esperti abbastanza confuse e a volte contraddittorie. La prima discussione si riallaccia alla medesima già consultata relativa al cognome Scarpa nel contesto dei ceppi della Sardegna tra studiosi come il Pittau che ritengono l’etimo sardo sia una derivazione dal catalano ed iberico “bota” e al contempo un corrispettivo dell’italiano “scarpa“ed altri esperti che ritengono con certezza che il cognome sia di chiara origine sarda.
A sostegno della tesi accampano soprattutto due realtà:La prima è quella che il Pittau medesimo afferma come prima del cognome Scarpa fosse già presente, nell’isola(condaghes di Silki e di Trullas) quello di Iscarpa. La seconda si basa sul fatto appurato e d’altronde ovvio che, al momento in cui si è sentita l’esigenza di catalogare e trascrivere sui registri i cognomi, gli incaricati abbiano compiuto la ricerca di informazioni e testimonianze tra la gente del posto e non sicuramente presso immigrati di altre regioni. Per cui affermano senza tema di smentita che tutti i cognomi sardi registrati nelle carte medioevali sono di sicura origine sarda senza avere la minima contaminazione dai genovesi e pisani immigrati nell’isola ad inizio XI sec.
Comunque questa necessaria precisazione non esclude che anche in Sardegna se pur meno che nel resto d’Italia ceppi con origini diverse.
Potrebbe corrispondere all’omonimo sostantivo “botta“nel suo significato di “scherzo, motto pungente” derivato dall’italiano, da qui la frase “botta e risposta” nel senso di pronta replica ad una battuta ironica, pungente appunto.
Un altra ipotesi è l’origine dal femminile “botta” (stivale) come derivato dal catalano spagnolo “bota”. Questo è cognome rappresentato specie nel Campidano sino ad Oristano e Santulussurgiu.
In altri casi si potrebbe trattare di una derivazione o variazione del nome di epoca medioevale “Bottus” che secondo alcuni studiosi deriva a sua volta da un personale germanico come “Boto,Botgis” mentre per altri invece Bottus è un soprannome legato al termine “buttis“(botte) usato per sottolineare una persona particolarmente tozza e corpulenta(gonfia)
Altri ceppi sono sicuramente legati a “botta” nel suo significato di percossa collegato in questo caso al verbo “bottare“(battere)dall’antico francese “boter“(= pungere, battere), che fanno dipendere dall’ipotetico germanico “bot-an” ma se per alcuni è botta che deriva da bottare per i più è il contrario.
Per arrivare a questa conclusione gli esperti risalgono come abbiamo già visto in tanti altri casi(vedi baffo) alla preistoria e alla nascita stessa del linguaggio e delle sue primissime semplici espressioni basate sulle consonanti “b-k-p” ed “f-l” basate sul primordiale mistero con cui l’uomo si è trovato alle prese cioè quello del sesso.(Fonte :Tiscali.it)
Nel caso di botta è quindi naturale supporre un antichissimo sostantivo “bot”allusivo sia del sesso maschile che di quello femminile. A conferma anche il fatto che “bott-are“col cambio consonantico della “b” in “f” vale anche per “fut-are“”futuere” e quindi “fott-ere“. Inoltre la valenza ideologica si riscontra anche negli analoghi “batt-ere“(sbattere) e “battuta-botta” usati in tal senso ancora oggi in diverse espressioni “una botta e via“, “una bella battuta-sbattuta“.
Ma ci sono altre espressioni con valenza sessuale come “a botta calda“nel senso di fare sesso quando si è ancora “caldi” cioè in fase dinamica. Persona di tutta botta si riferisce ad un individuo capace, esperto in tante cose ma anche allusivo ad un tipo sessualmente molto dotato ed efficiente.
Anche nel significato già esaminato di “motto pungente” c’è un ricorso alla sfera sessuale con l’allusione ad un gesto od atto di scherzo grave in quanto appunto eseguito in ambito sessuale.
Così pure la nota frase “botte da orbo” può aver avuto come base iniziale il riferimento al sesso nel senso di “sbattere alla cieca“,”dare colpi senza guardare la parte che viene colpita”
Stessa origine e valenza anche l’altra espressione”botte da cane”cioè siccome ovviamente il cane non da percosse indirizzate e volute il significato è piuttosto quello di “botte date con grande potenza biologica” tipico nel rito amoroso.
Allo stesso modo l’espressione attualmente meno usata di “rimanere in su la botta o nella botta” aveva il senso di rimanere stupito ed incantato dal momento dell’orgasmo ed anche nel rimanere sorpreso dall’orgasmo all’interno della “botta”o con la “botta” ancora inserita. Anche alla base un allusione sessuale potrebbe avere la frase “botta e risposta“divenuta poi di uso generale
Fra i vari ceppi il più famoso fu quello della nobile famiglia Botta di Cremona già menzionata nel 1090 con un Elvezio Botta uno dei dieci coraggiosi a cui era stata affidata la difesa della città dagli attacchi di Enrico e i cui discendenti furono senatori ed ebbero cariche politiche,militari e culturali importanti.
Con il matrimonio di Botta Andrea con una nobil donna della famiglia Adorno di Pavia, ebbe origine il doppio cognome Botta-Adorni.
Tra gli altri Botta noti si ricorda un Giacomo Botta nominato vescovo di Tortona nel 1477. Nel 1527 i Botta con decreto dell’imperatore Carlo diventarono feudatari di vari possedimenti