Presenze del Cognome Bravo in Italia
Ci sono circa 1174 famiglie Bravo in Italia. (Sito Cognomix. it).
246 Lombardia 205 Veneto 160 Piemonte 136 Lazio 121 Toscana 109 Friuli V. G. 44 Liguria 34 Sicilia 37 Abruzzo 17 Emilia- Romagna 16 Campania 15 Puglia 6 Molise 5 Trentino A. A. 5 Valle d’Aosta 4 Marche 4 Sardegna 4 Umbria 3 Calabria 3 Basilicata.
Base Etimologica
Sulla base latina “bravus”. In un primo tempo ritenuto derivazione dal greco “brabion” con il significato di premio della vittoria.
Successivamente, con più convinzione, collegato ad un altro termine latino “babrus- barbarus”(greco “Barbaros”) cioè “barbaro” e alla voce “pravus” che sta per “cattivo- malvagio”.
Barbarus, come è facile intuire, aveva anche il significato di “barbaro” cioè lo straniero ma anche l’invasore che in quanto tale veniva, a priori, associato all’idea del diverso in chiave negativa.
Quindi un tipo rozzo, poco civile, selvaggio e quindi “pravus” cioè crudele e feroce.
Infatti “pravus”, secondo alcuni studiosi, potrebbe anche derivare da una radice celtica “brau”(terrore) con la stessa provenienza etimologica del lemma “rabdus” che, con l’aggiunta della consonante “b” a fare “bradus”, significa “brado” tipico del cavallo selvaggio, rabbioso, indomito.Tali caratteristiche si riflettevano anche in campo umano.
D’altronde “pravus- bravus” oltre alla valenza già vista di “malvagio, crudele”, ha anche quella derivata di “depravato, distorto” che identificava appunto a tutti gli stranieri incapaci di far uso della lingua ellenica che venivano ironicamente considerati alla stregua di trogloditi.
Molti studiosi però non concordano con l’ipotesi della radice celtica sostenendo invece quella di “bravo” come semplice variazione volgare- popolare della parola dotta “barbaro”.
La trasformazione si formò tramite una serie di facilitazioni fonetiche. Da “barbaru”, per sincope, si è passati a “barbru”e poi, per semplicità di pronuncia, a “babru” e quindi “brabu” ed infine “bravu”( Viaggio nel Mondo dei Promessi Sposi” (Rai3/ Alberto Angela).
Praticamente si deduce come le parole “bravo e barbaro” siano strettamente legate e come almeno in origine il termine bravo avesse una connotazione quasi del tutto negativa.
Come esempio basta pensare al termine “bravata”, ai “bravi” di Don Rodrigo nel famoso romanzo I promessi Sposi.
Nel 500 infatti “bravo” indicava soprattutto un mestiere ed una categoria di individui ben precisa. Erano questi ex soldati di ventura sbandati dopo il congedamento, generalmente i più audaci, violenti e decisi che si mettevano, come sgherri, al servizio dei potenti, pronti ad eseguirne gli ordini di qualsiasi genere anche illegali e di dubbia moralità.
Poi ancora più pericolosi di questi c’erano i “bravi” liberi, al sevizio di nessuno, che si organizzavano in bande pronti a qualsiasi sopruso,truffa e violenza.
Il totale cambiamento di polarità del termine non è legato ad un momento specifico e temporale preciso ma passa attraverso un percorso intrigante ma tortuoso, in parte misterioso.
Quasi sicuramente conobbe anche l’influenza del pensiero di Macchiavelli che diede un impronta di positività a concezioni da sempre negative come quella della truffa, della malizia, del sotterfugio e complotto.
Quindi letteralmente essere bravo inizialmente in guerra, in battaglia, quando non soccombere diventa una necessità e quindi essere bravi nel “combattere” è una virtù.
Il bravo col significato di abile, capace, acquistò poi anche la valenza di buono (brav’ uomo- brava persona).
Il termine, sul vento di questa spinta ideologica, comincio a sottolineare una furbizia necessaria nella vita, un certa intrinseca capacità di cavarsela, di trovare la scappatoia, di elaborare un metodo, di inventare un modo, realizzare un progetto.
Origine genealogica
Tre sono le ipotesi sull’origine del cognome, la prima deriva da “bravo” appunto come mestiere, come professione di chi svolge l’attività di guardia al servizio di un potente.
La seconda è quella della cognominizzazione di soprannomi legati alle caratteristiche, atteggiamenti e comportamento dei capostipiti in chiave negativa.Esempio uno da bravate, un tipo poco raccomandabile ect.
La terza che sia una derivazione dal nome Bravo entrato in uso in Italia in epoca tardo rinascimentale nel suo senso positivo, quindi soprannomi per evidenziare particolari abilità dei capostipiti.
Tra i vari ceppi nota la famiglia nobile originaria del Veneto citata nel Dizionario delle famiglie Nobili del Crollanza …
Etimologia Stupidaria
Dal nome di una delle più apprezzate interpreti del canto della città di Atene in epoca preromana che si chiamava Nikòlaos Pactus Pravus . Tipica variazione fonetica popolare col solito cambio della consonante iniziale e si ebbe appunto “bravus”.
Ovvia l’associazione del nome della cantante con gli applausi dedicategli e le acclamazioni “bravus, bravus, bravus” da cui,poi, la versione italianizzata “bravo,bravo”.