Presenze del cognome Carta in Italia
Ci sono circa 8027 famiglie Carta in Italia. (Sito Cognomix. it)
- 4706 Sardegna 584 Lazio 489 Lombardia 443 Piemonte 352 Sicilia 318 Veneto 266 Liguria 271 Toscana 197 Emilia- Romagna 132 Campania 70 Puglia 41 Friuli V. G. 40Umbria 35 Abruzzo 27 Trentino A. A. 11 Calabria 22 Marche 19 Calabria 8 Basilicata 5 Valle d’ Aosta 2 Molise .
Base etimologica
Dal latino “charta” a sua volta dal greco “chartes”. Molti esperti sono d’accordo sull’ipotesi che derivi da “charasso” (incido, scolpisco).
I sostenitori di questa ipotesi mettono in evidenza che un tempo la scrittura veniva appunto incisa su tavolette di cera o argilla e prima ancora direttamente sulla pietra per cui è ovvio pensare che la carta, venuta in uso molto tempo dopo, sia un termine derivato.
Le moderne espressioni “foglio- libro” (liber = scorza), codice (“codex” = tronco, pezzo di legno), la radice celtica “chairt” (corteccia) traggono comunque la loro origine dal mondo vegetale e animale.
Idem per il papiro inventato dagli Egizi che si ricava dall’ omonima pianta e la pergamena realizzata con pelli di animale. Il termine carta indicava, in origine, il foglio di papiro, ”charta papyri” , usato per scrivere, in Egitto, già nel 3000 a. C. conosciuto ed utilizzato poi dai Greci e Romani con la voce greca “papyros” e latina”papyrus”.
Il vocabolo greco era una derivazione e variante dalla lingua egizia,a sua volta probabilmente assorbita dal lessico fenicio. Infatti varie sono le voci con una radice simile che sono riscontrabili anche nel linguaggio degli Assiri e dei Berberi.
Varie le voci europee collegate: l’inglese “paper”, lo spagnolo- portoghese “papel”, il danese e norvegese “papir”, il tedesco “papier”, l’italiano “papiro”. Quindi si definì col termine carta qualsiasi foglio utilizzato per scrivere. Nel contesto la carta viene considerata inventata nell’anno 332 a. C. appunto come derivazione del papiro egiziano.
Siccome la pianta del papiro cresceva solo in regioni con climi caldi e non era facile procurarsi i rotoli, nelle regioni settentrionali, si comincio a far uso della pergamena di origine animale.
Nello specifico si presuppone una derivazione dalla voce araba “qartas” che sta per carta d’avvolgere ed anche all’idea di foglio piegato in quattro. Per altri questa voce “qartas”, perlomeno in Sardegna, deriva invece da un antica unità di misura lineare corrispondente alle quattro dita della mano unite insieme che in latino era chiamata appunto “quartus- quarta”.
Per alcuni studiosi alla base del cognome ci sarebbe invece quella radice celtica “chairt” che sta per corteccia già vista sopra.
Però, gran parte degli studiosi ritengono che l’origine della carta sia cinese, quando Ts’ai Lun nel 105 d.C inventa e produce un un materiale innovativo adatto alla scrittura, ricavato solo da scampoli di stracci, reti da pesca e corteccia di alberi.
La tecnica basata sull’ intreccio delle fibre permetteva la realizzazione di un materiale al contempo leggero e resistente. Inoltre indubbiamente vantaggioso da punto di vista economico.
La scoperta, dopo sei secoli, viene conosciuta dagli Arabi che affinarono la tecnica portandola a loro volta In Spagna ed Italia intorno al 1000 d. C .
Comunque, come è facile vedere dalla ricerca Cognomix, su quasi 4500 famiglie in Italia con il cognome Carta ben 3080 sono in Sardegna, un predominio assoluto che ci proietta nella storia stessa dell’isola, prima ancora che la lingua italiana penetrasse nella cultura sarda.
Quindi l’origine del termine nel contesto è quasi sicuramente la voce latina “charta” e prima ancora quella greca ”chartes” quando ci si riferisce ad una carta speciale quale quella dei libri, delle carte pubbliche e documenti ufficiali.
La carta comune in sardo deriva invece dal solita voce latina “papyrus”. Ancora oggi nonostante l’ovvia influenza della lingua italiana, in sardo si usa il termine “papèri” per indicare la carta comune e non solo: ad esempio “fòlius de papèri po scrì”(foglio di carta per scrivere), “papèri po paccus” (carta per pacchi) etc. (Integrazioni di Giuseppe Concas)
In casi speciali, come per esempio la carta bollata, vengono utilizzate entrambe le voci. Quindi “carta bullàda” o “papèri bullàu”.
Origine genealogica
Nei più dei casi deriva da un soprannome legato ad una attività o mestiere relativo alla carta. Una parte di queste cognominizzazioni sono legate all’ attività di produzione, confezionamento e commercio della carta.
L’altra parte deriva invece a lavori specifici legati all’ impiego della carta come gli incaricati della compilazione e gestione di atti e contratti pubblici o privati come notai, ammistratori ed impiegati comunali e statali.
Quindi, già in epoche antiche il cognome Carta designava persone che ricoprivano un incarico ritenuto primario ed importante con una valenza quasi di sacralità, detentori della trasmissione della storia, della cultura e delle tradizioni del luogo.
Alcuni ceppi possono anche essere legati alle carte come gioco o come capacità intrinseca di “lettura delle carte” cioè giocatori e funamboli nei giochi con le carte e più sovente come chiromanti ed indovini.
Infatti la diffusione del termine è anche legata all’ importanza che gli davano le molte famiglie ebree stanziate in Sardegna. La carta unita al valore dei codici esoterici riportati su di essa fu l’origine della Kabbalah.
Non bisogna infatti dimenticare che gli Ebrei si sono sempre considerati i portatori della verità, il popolo del libro sacro (Bibbia) e quindi della parola scritta sulla Carta Sacra.
Per questa prerogativa alcuni studiosi basano sulla presenza ed influenza della popolazione Araba, per vari secoli stanziata nell’ isola, per proporre un ipotesi genealogica del cognome forse tantino temeraria ma molto suggestiva.
Per loro Carta sarebbe una semplice troncatura della parola estesa “Cartaginensis”(cartaginese) cioè da un soprannome toponimico dato al capostipite in quanto proveniente da Cartagine.
Araldica
Nel mondo araldico, il cognome è già documentato in Sardegna nel 1338 tra l’elenco dei firmatari della “Pace di Eleonora“, dove è registrato un certo “Carta Leonardo”, cittadino di Nuoro e poi anche “Carta Antonio”.
Nel 1833, un certo “Salvatore Carta” di Oristano veniva eletto, da re Carlo Alberto, al grado di nobile cavaliere per il coraggio e valore dimostrato in battaglia come Capitano delle Milizie Barracellari. Stemma araldico con un leone color oro su fondo blu, simbolo di nobiltà e potere.
Genealogia stupidaria
Ceppo principale di questo cognome un matrominico legato ad un abile e bellissima cucitrice sarda abituata ad accompagnare il suo lavoro con melodiosi canti.
La stupenda melodia delle sue canzoni insieme alla sua leggiadra bellezza attiravano schiere di persona ad ascoltarla Quindi la “sarta sarda che canta” per cambio consonante iniziale popolare lessicale divenne “Carta”