Origine Cognomi Particolari
Cognome Fabbri-Fabbro
Ci sono circa 969 famiglie Fabbro in Italia. (Sito Cognomix. it)
573 in Friuli V. G., 132 in Veneto, 81 in Lombardia, 47 in Trentino A. A., 37 in Lazio, 37 in Piemonte, 12 in Emilia- Romagna, 11 in Liguria, 10 in Toscana, 6 in Sardegna, 5 in Sicilia, 5 in Marche, 3 in Puglia, 3 in Umbria, 2 in Calabria, 2 in Abruzzo, 1 in Campania, 1 in Valle d’ Aosta, 1 in Molise.
Ci sono circa 8114 famiglie Fabbri in Italia. (Sito Cognomix. it).
4269 in Emilia- Romagna, 1562 in Toscana, 562 in Lazio, 395 in Lombardia, 347 in Marche, 197 in Liguria, 179 in Umbria, 173 in Piemonte, 168 in Veneto, 44 in Trentino A. A., 35 in Campania, 25 in Sardegna, 22 in Friuli V. G., 21 in Abruzzo, 11 in Sicilia, 9 in Puglia, 4 in Valle d’ Aosta, 4 in Calabria, 2 in Basilicata, 2 in Molise.
Varianti: Fabbri, Fabbris, Fabri, Fabro, Fabris, Faber, Favro, Faveri, Favero. Favaro, Frau
Moltissimi gli alterati e derivati: Fabra, Fabrello, Fabretti, Fabretto, Fabret, Frabbetti, Frabbroni, Fabbrucci, Frabbrucci, Fraboni, Frabrin, Fabbrinetti, Fabrini, Frabbani, Favarato, Favaron, Favarego, Favruzzi, Frabbetti, Frabboni, Fraboni, Fabbrei, Fabbrini per citarne una parte.
Origine del Cognome
Fabbro è l’italianizzazione del latino “Faber- fabrum” dal verbo “facere” che molti studiosi ritengono derivare dalla antica radice sscr “dha” (fare, porre) basandosi sulla considerazione che la “d” sanscrita nella traduzione in latino muta spesso nella “f”.
Altri esperti ritengono invece più probabile una derivazione dal greco “phyo” comunque sempre su un altra radice sscr “bhu“, trasformata in greco in “phu” e in latino“fu” che, oltre al significato di “essere”, aveva anche quello di fare, produrre, agire, operare (Fonte Etimo. it).
Comunque mentre nella lingua italiana fabbro designa un mestiere specifico, quello attribuito “a chi lavora il ferro“. In passato il termine latino da cui deriva “faber“aveva il significato più lato di artefice, fabbricante in generale per cui, per distinguerlo, gli veniva aggiunto un epiteto relativo al tipo di materiale lavorato (faber argentarius, eborarius, tignarius ect) o genere di attività (faber lectarius, pectinarius, lignarius ect)
Faber da solo identificava generalmente il “faber tignarius” cioè l’attuale carpentiere (Fonte: Enciclopedia Treccani).
Questa tesi è confermata dalla ricerca del Sig. Francesco Fabris relativa al suo cognome: “In Veneto il cognome Fabris non ha origine dal mestiere del fabbro ma da quello del muratore. In latino “faber” significa letteralmente “colui che costruisce” mentre “Fabbro” in Veneto è “Favero, Faveri, Favaro”.
D’ altronde anche nelle lingue germaniche prima del termine specifico fabbro, in tedesco “schmied“, in epoche remote, venivano usati, per esempio vocaboli come “goldschiemied” che identificava l’orefice ed appunto “messerschmied” (letteralmente produttore di coltelli) che significava appunto “artefice, lavoratore di metalli” .
Tornando al Cognome Fabris, almeno per quel che riguarda la regione veneta, sembra costituire, come già evidenziato dal Sig. Francesco, un caso a parte.
Pare essere infatti un cognome cimbro e precisamente “Smiderle“che sarebbe la semplice contrazione di “Shmid der lein” dove “shimd” sta appunto per fabbro,”der” è l’articolo “il” e “lein” una particella diminutiva per cui “smiderle” significa praticamente “piccolo fabbro“.
Quindi, in Veneto, esistono entrambi i cognomi “Fabris” e “Smiderle” con lo stesso identico significato e stessa identica radice di base. In base ai loro studi e ricerche sul popolo cimbro pensano che la traduzione del cimbro Smiderle nel latino “Fabris” sia legata ad esigenze di socializzazione ed importanza politica.
In effetti allora in tutta la nazione la lingua latina era quella ufficiale, parlata e scritta in tutti gli ambienti colti ed importanti dell’epoca, portare un cognome latino era quindi un esigenza di prestigio e di importanza. (Fonte di provenienza)
Curiosità
La figura del fabbro ha da sempre avuto una grande valenza simbolica legata alle sue capacità magiche e misteriose di sapere domare il ferro per trarne oggetti di grande valore e bellezza
Etimologia Stupidaria
Il fabbro, come si sa, per plasmare a suo piacimento il ferro deve riscaldarlo e lavorarlo ad altissime temperature, per questo nell’immaginario collettivo è quasi sempre seminudo, coperto solamente da una leggera canotta, un pò stravolto dalla fatica, accaldato e tutto sudato, situazione tipica di chi ha la febbre, per cui da “febbre” cambio vocale a fare “fabbre” poi trasformato in “fabbro”
Altri ceppi più rari potrebbero essere legati ad un capostipite con l’abitudine nel parlare di atteggiare la bocca a mo di imbuto, spingendo le labbra in fuori. Da un iniziale ricordarlo con la frase un pò ironica di “fa il labbro” derivò ben presto, come era tipico nel medioevo, il soprannome “Faillabbro” trasformato poi per comodità di parlata in “Falabbro” e quindi “Fabbro”