Presenza del cognome in Italia
Ci sono circa 1376 Maniscalco in Italia. (Fonte Cognomix. it)
927 Sicilia 116 Lombardia 106 Piemonte 69 Lazio 44 Toscana 28 Liguria 25 Veneto 20 Emilia- Romagna 16 Campania 9 Puglia 5 Friuli V. G. 4 Marche 2 Umbria
Come si vede dalla ricerca effettuata dal portale Cognomix il cognome tipicamente siciliano, riflette in generale un soprannome legato all’omonima attività della ferratura dei cavalli (ed altri animali) e successivamente anche di colui che aveva l’onere e la responsabilità di accudire i cavalli.
Il maniscalco è l’artigiano che esercita l’arte della mascalcia, ossia del pareggio e ferratura del cavallo e degli altri equini domestici (asino e mulo).
Più che probabile che la parola maniscalco sia collegata a quella di “marculare” antenato di “martellare”, cioè imprimere colpi con un martello, che ha alla base l’antica radice tedesca “marc”, angl- sass“mearc“, inglese“mark”(“segno” collegato alle voci analoghe tedesco “marcha”, francese “marque- marche” col significato di limite.
Un esempio di questo collegamento tra significati si ritrova, per esempio nel termine per indicare il custode di cavallo che sarebbe stato “marches” (base anche del termine “marchese”) che aggiunto alla parola “schalh” (servo) forma la parola “maresciallo” che quindi inizialmente valeva per servitore dei cavalli, in questo contesto Maniscalco sarebbe una variante forzata volgare popolare.
D’altronde la marchiatura a fuoco dei cavalli è di gran lunga antecedente a quella della ferratura e risale ad epoche antichissime in quanto oltre alla necessita di imprimere un segno inequivocabile di proprietà aveva il senso di rito magico e scaramantico, propizionatorio e come segno di riconoscenza.
L’attuale “maniscalco” anticamente era “marescalco”, in latino medievale “mariscalcus- marescalcus“a sua volta dall’antico tedesco “marahscal“, composto da “marah“(cavallo) più la voce “shalk- schalh“(servo, servitore)col significato letterale quindi di “servitore dei cavalli”cioè il custode, il responsabile dei cavalli, chi se ne prende cura.
Il lemma alto tedesco “marah” in gallese fa”march” ed in irlandese fa “marc“. In Inglese antico la base invece è “mere” (cavalla) da cui pare derivare l’attuale “nightmare” (letteralmente “cavallo notturno”) che sta per, come si evince subito dalla somiglianza con la voci antiche “marescalco- mariscalco” per cui, almeno inizialmente, la definizione maresciallo aveva umili origini.
Il termine salì esponenzialmente di grado nel tempo: dapprima capo degli stallieri, responsabile delle scuderie per poi, arrivando in Francia con la voce “marechal” acquisì la valenza, prima di comandante in capo della cavalleria e poi dell’intero esercito
Curiosita:
Alcuni studiosi vedono il lemma Mascalzone un alterazione di “mascalcione” derivato di “mascalcia”, in bassso latino “marescalcia”con la medesima base etimologica e costruzione fonetica
Per altri l’origine ha invece alla base il latino “mnagis“(più) e “scalzo”col significato di “più scalzo“cioè persona da poco, mal messa, poco affidabile. A supportare la prima teoria è la concezione abbastanza diffusa già in epoca medievale che i garzoni che lavoravano nelle maniscalcerie fossero poco affidabili e abituati al raggiro
Etimologia Stupidaria
Si tratta della cognominizzazione di un soprannome dato, in epoca remota, a quei giocolieri che in ambito circense erano molti abili nel fare virtuosismi con le mani, usando palline, birilli, piatti ed altri oggetti. Siccome molti di loro, soprattutto in passato, erano soliti eseguire le proprie performance a piedi nudi, dall’associazione appunto di “mani”, usate per far compiere gli straordinari volteggi ad oggetti vari e dal fatto di essere scalzi “mani + scalzo” è nato “maniscalzo” trasformato poi dal volgo in “maniscalco”