Ci sono circa 1784 Penna in Italia (sito Cognomix. it).
481 Piemonte 49 Marche 270 Campania 36 Toscana 260 Lombardia 22 Abruzzo 199 Lazio 15 Umbria 96 Liguria 9 Basilicata 93 Calabria 9 Friuli V. G . 61 Puglia 3 Molise 61 Sicilia 3 Sardegna 57 Veneto 3 Trentino A. A. 56 Emilia- Romagna 1 Valle d’ Aosta.
Varianti:Penni, La Penna, Lapenna.
Alterati e derivati: Pennella/ i, Penniello, Pennarella/ i, Pennarola, Pennetta/ i, Pennino/ i, Pennone/ i, Pennacci, Pennazzi, Pennese.
Alla base del cognome ci sono vari soprannomi, di varia motivazione, formati da penna e dai suoi alterati legati soprattutto a mestieri quali lo scrivano, il materassaio ed anche a mestieri legati al significato di penna nel senso di piuma, penna d’uccello, quindi un allevatore o commerciante di pollame.
Infatti già nell’ antico dialetto sardo “pinna de pudda” sono le penne di gallina; “ispinniai” significa spennare; “cuccuru spinniau” (calvo); in Sicilia la “pinnata” è la tettoia delle stalle
Molti sono poi i toponimi frequenti in tutta la penisola, soprattutto al centro e al sud, nei quali penna ha alla base la voce latina “pinna” da “pinnus” che significa acuto, tagliente col valore di altura scoscesa, vetta rocciosa aspra e acuta.
Una gran parte degli studiosi vedono in penna una derivazione dall’antica divinità celtica Penn, adorata in varie regioni italiane.
Anche alcuni storici romani, tra cui Catone, citano una misteriosa divinità femminile la Dea Pennina sostituita poi dall’analogo maschile Pennino. Traccia di questo culto è ancora visibile a Finale Ligure dove si può trovare una particolare incisione rupestre risalente intorno al 3000 a. C. che sembra raffigurare l’immagine del Dio Penn.
Infatti presso le antiche popolazioni liguri il culto era molto sentito. Letteralmente “penn” significa appunto “cima, sommità”, su questa base deriva il nome Appennini, Alpi Pennine, il Monte Penna e moltissimi altri toponimi diffusi in tutta la penisola di cui data l’entità, fare un elenco sarebbe troppo lungo, possiamo citarne alcuni come Penna, Penne, Pinna in Sardegna, Pennapiedimonte, Penna Sant’Andrea, Forca di Penne, Punta Penna in Abbruzzo, ect, ect.
Alcuni studiosi vedono un collegamento con la radice indoeuropea “petere”, col significato di dirigersi, elevarsi, cercare di raggiungere che da l’idea di scalare, raggiungere una vetta, cioè qualcosa di allungato, che sta sopra,
A sostegno della tesi c’è, che nel latino, “pinna” indicava anche i merli delle fortificazioni. In Sardegna, considerando che le particolari capanne realizzate dai pastori, con muri in pietra e le tettoie di frasche collegate con argilla, sono chiamate “pinnetta” di cui non esiste l’equivalente latino, si deduce che molti toponimi hanno alla base l’ebraico”pinna” (pinnacolo, pilastro)
Etimologia Stupidaria
La città di Enna in Sicilia assunse questo nome nel 1927, prima sembra che, nella lingua locale sicana si chiamasse, Ennaan, trasformato dai greci in Henna, nome confermato dai Romani fino appunto al 1927.
Una certa Pina, appunto proveniente da Henna, stabilitasi a Roma, era solita rinvangare il suo nostalgico passato, la bellezza ed il fascino della sua città “eh, quand’ero ad Henna…””Vuoi mettere, Roma con la mia bella Henna” e via di questo passo.
Gli amici ed amiche, pur provando pena per la sua struggente malinconia, erano però abbastanza stufi dei suoi continui accostamenti e paragoni lusinghieri per la città di Henna, quanto negativi per quella di Roma. I commenti più diffusi diventarono: “Si, si, farà anche pena, però con sta Henna di quà, Henna di là……” Da qui il soprannome, per assonanza fonetica, di “pena “+ “Henna” di “Penna” per l’appunto
Possibili anche altri toponimi oltre quello di Henna di personaggi stabilitisi in Italia provenienti da Vienna o da paesi posti sulla Senna
Una terza possibilità è quella sempre restando nel lemma “pena” visto sopra di un semplice raddoppio di consonante.
Un ultima possibilità è quella di un soprannome attribuito a qualcuno che coltivava , commerciava o che lavorava certi tipi di coloranti, infatti (fonte Wikipedia) la Lawsonia inermis, è un arbusto spinoso, del gruppo delle lythraceae dalle cui foglie e rami, fatti prima seccare e poi finemente macinati, si ricava una polvere, sul giallo- verde, utilizzata come colorante per tessuti ed abiti in pelle.
Il nome comune con il quale la pianta è conosciuta deriva dal francese “hennè” italianizzato in”henna“. Si ripete praticamente la possibilità di un soprannome, come nel primo caso visto, del toponimo di provenienza dalla citta di Henna
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