Cognomi Italiani Particolari
Cognome Selvaggio
Ci sono circa 877 famiglie Selvaggio in Italia. (Fonte Cognomix. it)
227 in Sicilia, 139 inPuglia, 105 in Lombardia, 105 in Piemonte, 100 in Campania, 54 in Lazio, 25 in Liguria, 22 in Toscana, 20 in Calabria, 19 in Veneto, 18 in Emilia- Romagna, 12 in Molise, 6 in Basilicata, 5 in Abruzzo, 5 nelle Marche, 4 in Umbria, 3 in Friuli V. G., 3 in Valle d’ Aosta, 2 in Sardegna, 1 in Trentino A.A.
Ci sono circa 370 famiglie Selvaggi in Italia. (Fonte Cognomix. it)
96 in Puglia, 40 in Calabria, 37 in Basilicata, 32 in Lombardia, 29 in Lazio, 22 in Piemonte, 19 in Abruzzo, 16 in Campania, 14 in Sicilia, 12 in Veneto, 11 in Toscana, 10 in Umbria, 10 in Molise, 8 in Liguria, 5 in Friuli V. G., 4 in Emilia- Romagna, 2 in Marche, 2 in Trentino A. A., 1 in Valle d’ Aosta.
Selvaggio: Origine del cognome
Etimologicamente(fonte Etimo. it) dal latino”silvaticus“e dalla sua variante “selvatjus, salvatjus“derivati da “silva” (foresta)
Si tratta della cognominizzazione del soprannome “selvaggio” e della versione femminile “selvaggia“, parente stretto di “selvaticus” cioè “silvestre“, che sta o che proviene dalla selva
Quindi il soprannome e cognome indicava in epoca medioevale e poi successivamente tutti coloro, esempio tipico i boscaioli o i cacciatori di professione, che lavoravano nei boschi e nelle foreste e che ivi abitavano e vivevano
Ovvio che una vita simile, solitaria o al massimo a contatto con pochi colleghi lontano dalla civiltà e da ogni tipo di aggiornamento culturale rendeva questi personaggi rozzi ed un pò brutali, simili, nei casi più estremi, più alle bestie feroci che ad esseri umani. Da qui la conseguente valenza negativa e dispregiativa del termine
Fra i vari ceppi uno dei più famosi fu quello della famiglia Salvago, tra le famiglie nobili più antiche nella città di Genova, di probabile origine lombarda derivata dall’unione di 3 ceppi famigliari distinti (Porco, Strigliaporco, Nepitelli)
Etimologia Stupidaria
Può sembrare strano ma il ceppo iniziale di partenza è legato ad un soprannome dato ad uno splendido esemplare di cane pastore tedesco, diventato famoso per aver salvato, da morte sicura, il suo amatissimo proprietario caduto in un laghetto durante un escursione nei boschi.
Il cane, con l’aiuto di un ramo, era riuscito a tirarlo fuori dall’acqua e poi su ordine dello stesso padrone, tra l’altro gravemente ferito ad una gamba era corso, a gran velocità, in cerca di aiuto.
Per suo fiuto e fortuna lo splendido animale incontro altri due camminatori, che essendo del medesimo paese lo riconobbero subito seguendolo immediatamente nel suo ritorno.
Da qui il ritrovamento del padrone, i primi immediati soccorsi come una fasciatura provvisoria ed una rapida costruzione di una barella di fortuna ed il relativo trasporto in salvo dell’amico fu un tutt’ uno.
Il salvato si chiamava Biagio ma era conosciuto e chiamato da tutti semplicemente Giò. L’indomani ovviamente il resoconto dell’avventura dominò l’interesse generale della popolazione locale e nella narrazione dell’incidente il fidato pastore tedesco divenne il cane che “Salva Giò”
Ovviamente “Salvagiò“ anche, già solo per l’accattivante facilità di pronuncia ed associazione mentale, divenne il suo nome d’identificazione
La cosa più strana ed impensabile è che qualche mese dopo il cane, in una delle solite camminate nei boschi con il suo padrone, incontrasse una splendida lupa di cui, classico colpo di fulmine, s’ innamorò perdutamente.
Quel giorno non tornò indietro con il padrone, ma rimase con la lupa, diventando grazie alla sua mole e alla sua forza al di fuori del comune, l’indiscusso capo branco, sempre più aggressivo e feroce (una sorta di Buck, il famoso cane del romanzo “Il richiamo della foresta” )
Da qui il termine “salvagiò ” assunse una valenza del tutto diversa da quella originale, “salvagiò” cominciò ad identificare un cane sempre più lupo, sempre più inavvicinabile, intrattabile e fantasmatico. Poi alcune variazioni fonetiche trasformarono il termine “Salvagiò” in “Selvaggio” appunto