Presenze del Cognome Zecca in Italia
Ci sono circa 1612 famiglie Zecca in Italia (sito Cognomix. it)
- 632 Puglia 320 Lombardia 17 3Emilia- Romagna 121 Lazio 63 Campania 62 Piemonte 52 Calabria 49 Abruzzo 42 Liguria 22 Toscana 21 Veneto 13 Friuli V. G. 10 Marche 9 Trentino A. A. 4 Basilicata 3 Umbria 3 Valle d’ Aosta 1 Molise 1 Sardegna 1 Sicilia.
Alterati e Varianti: Zecchi, Zecchin, Zecchini, Zecchino, Zeccoli, Zeccardi, Zeccarelli, Zeccarello, Zeccarni, Zecconi, Zeccone, Zecchinelli, Zecchetto.
Base etimologica di Zecca con valenza di moneta
L’origine del termine zecca intesa come officina che produce monete è araba.
Deriva dall’arabo “sekkah” (conio per battere le monete) e “ as- sikka” (dimora della moneta) da cui appunto “sikka” che letteralmente significa proprio “conio”, “moneta”. Da cui poi lo spagnolo “xeca-zeca” .
In italia il termine nella variante “sicla” è documentato già nel XIII secolo in Sicilia da cui poi lentamente si diffuse nel resto della penisola.
In questi casi Zecca ha un collegamento diretto con l’attività in qualche zecca dove venivano coniate le monete. Questo fatto creava quindi un immediato contatto con il denaro che rendeva automaticamente importante questa prerogativa e l’idea di persona di fiducia che lo portava.Lavorare in una zecca era appunto simbolo di serietà, sicurezza e fiducia.
Base etimologica di Zecca come insetto
L’etimo di zecca quando riferito all’ insetto (termine scientifico ixodida) ha probabilmente una radice celtica “tac- zac” variata in “zec”.
Da qui la voce germanica “teke” modificato poi in “zecke- zekka” e le voci sempre antiche “tik- tikian” che stanno per pungere.
Questa valenza legata al “toccare- venire in contatto” si ritrova in tante voci imparentate fra di loro quali il lituano “degti”, il gotico ”tekan” (toccare, prendere), l’olandese “tachen” (attaccare, afferrare), l’inglese “take” (prendere, pigliare) (Fonte etimo. it).
Altre voci imparentate l’anglosassone “ticia” e l’inglese moderno “tick” e danese” tege” che stanno appunto per zecca .
D’altronde anche il latino “tangere” sta per toccare così come “tactus” sta per tatto.
A questa origine è probabilmente legato anche il verbo “azzeccare”, nel senso di “fare centro- indovinare il centro” quindi di “azzeccare il colpo” così come fa la zecca nel pungere.
Quindi altri studiosi prendono in considerazione, anche se non documentata, la possibilità di ceppi legati ad un soprannome attribuito al capostipite per il suo atteggiamento noioso, insistente e fastidioso simile appunto a quello di una zecca.
Altri etimi
Per quel che riguarda l’Emilia Romagna, la Toscana e le Venezie alla base del cognome Zecca e delle sue modificazioni in molti casi c’è una variazione diretta o ipocoristica dell’aferesi del nome Francesco.
Molti esperti considerano Zecca originario del Salento, scaturita da una variazione dell’aferesi del nome Francesco , dapprima con una diminuzione vezzeggiativa a Cesco, da cui la contrazione a Cecco quindi per modificazione tipica a livello dialettale Zecco..
Qualcuno propone anche la creazione di ceppi da nomi originari attribuiti dai genitori a figli per sottolineare la gioia immensa della nascita ed il relativo grandissimo valore paragonato nello specifico all’ oro zecchino.
Famiglie illustri
Ceppo illustre quello Della Toscana che ebbe come capostipite Giacomo della Toscanella, famiglia nobile molto nota come benefattrice, onorata dell’amicizia dell’imperatore Federico e Consorte.
Altra famiglia importante quella napoletana dei Conti Zecca trasferitasi nel Salento pugliese nel 1550 col capostipite Francesco Antonio Zecca eletta a nobiltà nel 1884 con il conferimento voluto da papa Leone XIII al conte Giuseppe riconosciuto poi nel 1927 dal Regno d’Italia.
Negli anni successivi gli eredi a partire da Alcibiade Zecca avviarono una Cantina di produzione vini di grande importanza
Etimologia stupidaria
La radice alla base del cognome Zecca, quando si riferisce al fastidioso insetto, come si è ampiamente esaminato è “zac- zec” variazione di “tac- tec”.
Ora, questa radice è la medesima che si ritrova nella voce “tecca” variante di “tacca” (segno impresso, intaccatura). Ovviamente da “tecca” la variante “Zecca”.
Stavolta di “stupidario” c’è poco o niente.