La prima volta che ho visto la TV
Mister Hyde e Dott. Jekyll
La prima volta che io ho visto la televisione risale a più di 40 anni fa, a casa della cugina Pina del Bricket, lei e suo marito Carlo erano due persone squisite e al di là della parentela l’affetto tra loro e la mia famiglia era intenso.
Andavamo soprattutto con la mamma spesso a trovarli, avevano un grosso forno a legna, memorabili certe intere giornate a cuocere torte o ceste di gallette. La televisione in casa a quei tempi oltre che un piccolo lusso era anche una novità incredibile, ovvio che ci invitassero a vederla.
Il caso volle che quella sera la tv trasmettesse la parodia del Quartetto Cetra sullo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde. Per quelli che hanno visto lo sceneggiato e anche per me a rivederlo ora, appare in tutta la sua intelligente ironia attenta ad eliminare ogni minima scena spaventevole, una versione quindi incapace di incutere il benchè minimo timore o sgomento
Infatti la televisione di quei tempi si sarebbe guardata bene da trasmettere , in prima serata, qualsiasi tipo di scena in grado di spaventare anche solo minimamente la cosiddetta fascia protetta
Va però considerato che io ero un bambino di 9 anni e non era come adesso che alla medesima età sanno già tutto, e poi in città era già diverso anche ai miei tempi ma per un bambino come me, nato e vissuto in un piccolo paese collinare delle Langhe-Monferrato regnava la totale ingenuità dell’ignoranza.
Ancora più determinante, come già detto, il fatto che non avevo mai visto prima uno spettacolo televisivo. Non possedendo la minima conoscenza in materia ero incapace di distinguere tra finzione e realtà.
A bassa voce, cercando di non farmi sentire da tutti, chiedevo a mia madre se quelle persone potevano uscire dallo schermo. Si può facilmente immaginare quindi il tipo di coinvolgimento emotivo e la relativa risibile(per gli altri) paura che Mister Hyde saltasse fuori dallo schermo per venire a ghermirmi.
Ritorno a casa su un sentiero di campagna
Al ritorno dovevamo percorrere un lungo sentiero immerso nelle vigne e completamente al buio, non ho mai apprezzato tanto la moda del momento, quei bellissimi, larghi pantaloni di fustagno blu che indossava mio padre e a cui era così facile restare attaccati con due dita a mò di pinzetta senza farsi notare o perlomeno così mi sembrava