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Mitologia: Il fascino straordinario del lupo

21 Febbraio 2020 by Gianfranco

Lupo simbolo

Il fascino misterioso e magico del Lupo

Il lupo è uno dei simboli mitologici più affascinanti nella sua alternanza e e contrasto tra valenza negativa e positiva.

Tutta la sua simbologia si basa sul binomio istinto-ragione. Sulla contrapposizione tra forza selvaggia, incontrollabile e distruttrice e forza controllata, guidata, al servizio del bene comune.

Il lupo è anche l’animale che per indole e comportamento sociale ha più analogie con l’essere umano in cui si riflette questa duplicità caratteriale.

Se l’uomo non controlla i suoi istinti primordiali diventa lupo mannaro o licantropo, se invece li domina diventa fautore di socialità, pacifica convivenza, condivisione di interessi.

Infatti, complice la sua capacità di vivere in branco secondo un ordine gerarchico ben definito, il lupo è simbolo della capacità di fare gruppo, di stare insieme, di lealtà verso gli altri e di socialità.

Ad onor del vero la netta differenza comportamentale con l’uomo sta proprio nella sua intrinseca scelta di fedeltà e nel suo indomabile sentimento dell’onore sicuramente non altrettanto scontati nella società umana.

A riguardo basta ricordare la sua scelta di vivere in branco,la sua tendenza a socializzare, il suo grande senso di cameratismo ed appartenenza caratterizzato appunto da un costante sentimento di fedeltà per il proprio gruppo.

Non da meno il suo alto senso della famiglia ed attaccamento alla prole e alla propria compagna cui resta fedele tutta la vita.

A testimonianza basta ricordare la leggenda della Lupa che allevò Romolo e Remo. Analoga quella di Cormac il più grande rè dell’Irlanda che da bambino venne rapito da una lupa che lo allevò con amore insieme agli altri cuccioli.

Anche i Turchi sostenevano di essere stati allevati dalle lupe Una leggenda(riportata da Aristotele) racconta i gemelli Apollo e Artemide furono partoriti dalla lupa Leto.

Ed esistono molte altre storie e scritti su casi analoghi a questo Il lupo è espressione di grande potenza sia nel bene che nel male. La forza e la determinazione che pùò dimostrare nella lotta e nel combattimento ne hanno fatto il simbolo dello spirito guerriero.

Non per niente in Grecia era l’incarnazione del dio Marte e del suo furore distruttivo.

Anche qui però scaturisce a priori la sua ambivalenza infatti la sua grande componente positiva e quindi solare lo trasformava nel simbolo di Apollo, Dio del Sole, portatore di luce e calore.

L’ambivalenza simbolica del Lupo

Quindi Il lupo si presenta subito nelle sue vesti fra di loro in opposizione di di animale selvaggio ed incontrollabile fautore di morte e distruzione e quella di portatore di luce e quindi di conoscenza e di vita.

Ma il lupo è anche portatore di una conoscenza più inquietante e pericolosa, quella che viene dalle tenebre, che è celata nell’ ombra della sua tana o caverna e negli anfratti del bosco dove dimora.

La caverna da cui esce acquista la valenza di una porta, di un luogo di collegamento con l’altro mondo, con quello dei defunti, con un regno da cui non si fa ritorno.

Già in vasi etruschi si trova raffigurata questa immagine del lupo che si appresta ad uscire dalla caverna del “regno dei morti”. Nel contesto la stessa bocca spalancata del lupo diventa caverna del non ritorno, passaggio per l’aldilà.

L’incontro è un’esperienza sacrale, l’animale diventa il numen, il tramite spirituale che, pur vicino a noi, vive al di fuori di confini di spazio e tempo.

La visione in quest’ottica diventa spaventevole, l’animale pare acquistare un potere ed una forza sovrannaturale pronta a scatenarsi e a trascinarci nell’ orrido senza fine.

Lupo quindi come archetipo del male che rispecchia quella parte più celata presente nell’ uomo e che è meglio non risvegliare (licantropia).

Si parla di quell’aggressività quindi sempre latente anche nell’uomo che nasce da un istinto primordiale, legata a bisogni elementari ma primari come la sopravvivenza, il procurarsi il cibo, la conquista e difesa del territorio che giustificano ferocia e spietatezza.

Ma ancora una volta riemerge, prepotente la dualità simbolica contrapposta dell’animale. L’antro spaventoso sorvegliato dal lupo diventa anche atto di coraggio ed occasione di conoscenza e riscatto proprio da quella condizione “bestia feroce” di cui abbiamo parlato.

Un passaggio pericoloso e minaccioso ma che per l’uomo diventa una specie di viaggio iniziatico alla scoperta della verità.

Un percorso necessario ed inderogabile per la salvezza stessa dell’umanità che può trovare e riportare nella comunità la luce capace di farla riemergere dalle tenebre della non conoscenza.

Qui il lupo diventa simbolo di equilibrio fra gli opposti, simbolo della capacità di ricerca e scoperta della propria identità che consente di mutare in positivo eventi di per sé negativi.

Con la conoscenza l’uomo impara a temere la propria natura atavica, quindi a controllare la ferocia che ne può scaturire e con un percorso di redenzione convogliare la propria energia nella ricerca di un bene comune universale.

Proprio per la complessità della sua valenza simbolica il lupo è da sempre stato per l’uomo un animale di grande interesse e fonte di studio. Già in Egitto il dio della guerra “Ophois” aveva le fattezze del lupo. E già qui aveva la funzione di traghettatore di anime.

Anche nella cultura asiatica più antica il lupo era presente come custode della porta che dava accesso ai regni dei cieli a protezione dei quali vi erano appunto giganteschi lupi.

Il Lupo nella mitologia Nordica

Nelle terre dell’estremo nord lupo celeste è il compagno della cerva bianca, simbolo di fecondità. Rappresenta la terra da cui nascono eroi e grandi capi. Esempio classico per eccellenza è Gengis Khan per le tribù mongole diretto discendente dell’animale.

In gran parte della spiritualità nordica si trova il lupo come elemento di collegamento con la luce primordiale ancestrale.

E’ l’ animale dagli occhi straordinariamente luminosi che gli permettono di penetrare le tenebre del bosco ed il buio della notte.

Lo stesso Odino, padre di tutti gli dei è accompagnato da due lupi, Geri e Freki. Sempre dei lupi accompagnano le Valkirie nel recupero delle anime degli eroi morti in battaglia per portarli nel Valhalla. La porta stessa del Valhalla è costituita dalla pelle di un lupo da dove si accede alla sala del banchetto degli eroi, al centro del regno di Asgard.

Un legame estremamente forte quello del il Lupo con quelle terre primordiali sconosciute ed inaccessibili definite iperboree tanto citate nella tradizione nordica.

Anche in Grecia il lupo aveva un senso analogo come guida per il guerriero, veniva quindi evocato e consultato per avere la sua luce sul da farsi e la sua protezione durante la battaglia.

L’animale viene associato all’aurora chiamata anche “lykauges” (luce dei lupi) così come Apollo portatore della luce solare era conosciuto come “Lykaios” dal termine “lykos”(lupo).

E lo stesso termine greco “lykos” potrebbe anche nascondere una radice che riporta a “luce”.

Il bosco al cui interno sorgeva il suo tempio era chiamato” lukaion” , il famoso filosofo Aristotele in questo luogo sacro insegnava. Proprio da qui ebbe origine la parola liceo.

Il Lupo per le tribù indiane americane

Anche fra le tribù americane il lupo aveva una notevole importanza simbolica, generalmente positiva.

Ad esempio per i Navajo le streghe si trasformavano in lupi perché con quelle sembianze potevano aiutare il trionfo del bene sul male.

Per i Ceyenne strofinare le frecce sulle pellicce dei lupi portava fortuna garantendo una buona caccia.

Per la tribù dei Pawnee il lupo era l’incarnazione della Stella Sirio e della sua luce guida.

Per i Piedi Neri era l’incarnazione dell’abilità guerriera, alleato nella caccia gli esploratori erano spesso detti lupi, poiché si aspiravano appunto a questi animali.

Dotati di stupendi organi dei sensi infatti i lupi erano insuperabili nella tecnica dell’agguato preparato con meticolosa scaltrezza e con insuperabile capacità di scovare le tracce, di studiare la situazione senza assolutamente farsi vedere e di elaborare la strategia più adatta.

Per molte altre tribù il Lupo ha la funzione di insegnare all’uomo la conoscenza e le relazioni fra tutti gli esseri viventi del pianeta.

Portatore quindi del significato più profondo della vita e maestro del vivere in sintonia con l’universo.

Lupi in branco

 

Il Lupo nella sua valenza più negativa

Ma allora perché tanta paura e tanta ostilità per un animale così affascinante? Tutto nasce nel Medioevo, è in quest’epoca che il lupo diventa uno stereotipo della negatività malvagia.

Una delle cause ha uno sfondo storico sociale reale. Nei secoli XII e XIII d.C. infatti avvenne un vero e proprio cambiamento ambientale legato al passaggio tra antichità e Medioevo.

La fine dell’impero romano successivo alle guerre greco- gotiche aveva segnato anche una progressiva diminuzione dell’attività prevalentemente agricola in voga sino ad allora.

L’abbandono dell’agricoltura aveva causato la rapida riconquista da parte della selva boscosa di spazi prima lavorati. Di conseguenza l’agricoltura aveva progressivamente lasciato spazio all’ allevamento soprattutto allo stato brado, al ritorno alla caccia e allo sfruttamento delle risorse boschive.

La maggior presenza dell’uomo a caccia nei boschi e del bestiame al pascolo cambiò poco alla volta le abitudini del lupo che abbandonò appunto le zone boschive per avvicinarsi ai centri abitati e alle zone dove gli era facile trovare prede.

Ovviamente anche l’uomo cambiò completamente la sua considerazione per il lupo. Infatti se prima come cacciatore vedeva nel lupo un alleato ed una guida, ora come agricoltore, vede il lupo come minaccia e rivale.

Violento ed ovviamente scontato  lo scontro fra queste due razze la cui sopravvivenza era legata al consumo della carne

Inoltre al di là di questo aspetto come si sa quando le cose girano male gli animi si inaspriscono, il buon senso viene meno e i rischi di rivolte e ribellioni si amplificano.

Generalmente per la classe “dirigente” uno dei sistemi migliori per mantenere la situazione sotto controllo è quello di trovare qualcuno a cui dare la colpa.

Si scatenò così una vera e propria caccia al lupo diventato classico capro espiatorio a cui amputare le cause di una carestia che aveva motivazioni molto più profonde.

Ovviamente una parte attiva fondamentale a fare del lupo il “mostro”per eccellenza la ebbe la Chiesa, da sempre a fianco e tutela di quel potere che gli concedeva ampi privilegi.

La Chiesa,come si sa, abilissima da sempre nei processi di demonizzazione, sfrutto quindi il momento di crisi e di tensione per amplificare a dismisura quell’ odio ed astio che già covava negli animi per l’animale.

La bestia feroce che attacca le greggi diventa espressione del demonio che attacca il gregge dei fedeli della Chiesa con lo scopo della corruzione e dell’allontanamento da Dio.

Quasi per paradosso furono le stesse peculiarità fisiche e caratteriali del Lupo a dare il modo all’ uomo di farne, facilmente, un simbolo negativo.

La sua abitudine a non piegare il capo divenne quindi indice di mancanza di umiltà, segno di sfida e presunzione.

I suoi occhi che risplendono nel buio delle tenebre, un tempo carismatico simbolo positivo, divennero gli occhi del demonio. La sua bocca spalancata con le ampie fauci diventò simbolo di voracità, ferocia, ingordigia.

Il lupo acquisisce quindi la valenza assoluta e soprannaturale del male per eccellenza. L’incarnazione  “bestiale” del diavolo.

L’uomo diventa il “Buon Pastore”, colui che protegge il suo gregge dall’ attacco del lupo e quindi dalla tentazione del diavolo che cerca di rubare e portare via le anime dei fedeli.

La lupa diventa simbolo della lussuria e della passione incontrollabile. L’archetipo di una sessualità ancestrale, misteriosa e paurosa in quanto al di là di ogni riflessione e spiegazione.

Licantropia

Una sessualità latente nell’ individuo che spaventa in quanto celata nella “nostra zona d’ombra”, sempre pronta a prendere il sopravvento sulla nostra ragione. E’la situazione tipica della licantropia, cioè della metamorfosi dell’essere umano in lupo feroce.

Leggende molto antiche narrano di queste inquietanti trasformazioni di esseri umani in lupi nelle notti di luna piena.

Qui l’ambivalenza della natura umana oscillante fra due poli opposti di razionalità e calma interiore da un lato e di estrema, incontrollabile violenza dall’ altro raggiunge il suo apice.

D’altronde nella Bibbia stessa è ribadito questo concetto dove è scritto ” Guardati dall’ira dei miti“, in modo chiaro ed inequivocabile.

Tale sindrome, se così possiamo chiamarla, ha origini molto antiche. In base agli studi scientifici, la licantropia sarebbe una malattia psichica cioè una una forma di patologia maniacale.

L’uomo che ne è colpito è convinto di trasformarsi in lupo per cui ne imita le abitudini come il vagare di notte senza una meta precisa emettendo cupi ululati. Come tutte le malattie mentali ha forme ed espressioni diverse legate al carattere.

In molti casi si limita ad una sorta inquietante di delirio melanconico basato sulla ricerca della propria identità intrinseca primordiale.

In molti casi si presenta invece più come una pazzia furiosa nella quale il colpito si abbandona ad un irreprimibile desiderio di urlare, ululare, mordere all’ impazzata.

Quasi sempre questi casi contengono una componente di estrema ricerca di solitudine, luoghi appartati e bui ad imitazione ovviamente dell’atteggiamento del lupo.

Altre tipologie sono caratterizzate da un esacerbato e costante stato di confusione e contraddizione tra impulsi di forte tenerezza, di empatia e generosità con momenti di totale depressione, malinconia e condanna di se stesso.

Generalmente non viene mai a mancare un certo sottofondo di aggressività che può emergere improvvisamente con attacchi anche violenti.

L’identificazione con il lupo invece che con altri animali è che nessuno come lui possiede in tal misura un fascino misterioso e ipnotico. Un alone magico, atavico, fonte di potente richiamo psichico e spirituale.

La presenza di licantropi e lupi mannari non fu mai cosi massiccia come nel Medioevo.

La ragione è ovvia, legata a tutto il discorso sul cambiamento ambientale esaminato prima con il lupo.

Anche in questo specifico contesto ancora una volta fu determinante la proverbiale abilità della Chiesa a cavalcare l’occasione manipolando i fatti a propria misura e ampliandoli esponenzialmente.

La trasformazione dell’uomo in licantropo che nelle epoche precedenti aveva diverse motivazioni, anche scientificamente documentate, divenne così, in poco tempo, esclusiva opera del demonio.

La caccia al licantropo e lupo mannaro affianca quindi con la stessa valenza spirituale l’altrettanto simbolica “caccia alle streghe”.

Licantropo

 

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