Presenze in Italia del Cognome
Ci sono circa 69 famiglie Bigotto in Italia ( Sito Cognomix. it).
30 Friuli V. G. 20 Veneto 8 Piemonte 4 Lombardia 3 Campania 1 Lazio 1 Trentino A. A. 1 Liguria.
Origine Etimologica
Tutt’altro che semplice lo studio etimologico del cognome Bigotto soprattutto a causa delle numerose ipotesi proposte dagli studiosi a riguardo.
La prima cosa certa è la sua stretta parentela con la voce “cagot”, con la stessa valenza di esageratamente devoto, totalmente asservito e quindi falso per natura. Cagot ha origine nel provenzale “ca”(dal latino “canis”) più “got” cioè letteralmente “cane di un goto” coniato con intenzione spregiativa per definire i Visigoti, popolo decisamente odiato dai Francesi.
Alcuni ceppi e da potrebbero avere come origine un soprannome legato al termine veneziano bigòto, “baciapile, bigotto, falsamente devoto”, oppure sempre da un soprannome veneto “pigot” e ligure “pigon”, col significato spregiativo di “picchio”, nel senso di una persona troppo insistente e costante al punto da diventare noiosa
Alla stessa maniera, i Merovingi chiamavano i mussulmani e gli eretici, sia arabi che goti che fossero, che si erano stanziati nelle zone ai piedi dei Pirenei. Questi si spacciavano per devoti cristiani nell’intento di sfuggire alle persecuzioni. Per estensione il termine fu esteso a diverse popolazioni del bearnese e dai paesi baschi.
Probabilmente c’è una connessione o perlomeno un interdipendenza tra il termine “cagot” e la voce “Cacadd” che sta per lebbroso adattato alla voce “bigot” con la stessa valenza dispregiativa già vista. Infatti in epoca Medioevale nell’Europa occidentale, nella zona appunto alla base dei Pirenei, nei Paesi Baschi, fino a raggiungere la Provenza, si stabilì una casta di paria portatori di lebbra.
Per questa ragione considerati intoccabili, odiati e disprezzati e temuti a cui si attribui il nomignolo di “cagot”. Al di là dello stretto collegamento con il termine “cagot” la voce Bigotto ha ovviamente una sua distinta base etimologica.
Ipotesi di Rollo il camminatore
Esiste a proposito una storia che spiega come sia nata dall’esclamazione (anche se probabilmente con poche fondamenta di verità) pronunciata dal condottiero Normanno Rollon o Rollone.
Costui era conosciuto anche come Rollo il Camminatore così chiamato in quanto talmente grosso e pesante da non trovare cavallo capace di reggerlo in groppa, era un invasore e saccheggiatore vichingo che nelle sue terribili scorribande arrivò persino a mettere sotto assedio Parigi intorno agli anni 885- 886.
Dopo anni di guerre, giunse a firmare un accordo con il legittimo sovrano francese, Carlo III il Semplice, ottenendo la nomina a Duca dei territori da lui occupati cioè quelli di Rouen e Evreux . In cambio prometteva di convertirsi al Cristianesimo, di difendere le coste francesi dalle possibili invasioni di altri vichinghi e di promettere fedeltà e sottomissione alla corona francese.
Pare che la cerimonia d’investitura a Duca prevedesse, come era uso nel protocollo francese, che il nuovo duca, per suggellare la sua sottomissione al re, dovesse baciare il piede di Carlo III .
Rollone che, in quanto a rozzezza era secondo a pochi, e che non amava affatto dimostrarsi inferiore a qualcuno invece di inginocchiarsi ai piedi del Sovrano (tipico gesto di deferenza) “ne afferrò la gamba sollevandola per baciare il regale piede senza chinarsi strappando letteralmente Il povero Carlo dal suo trono facendolo cadere di schiena.
Nonostante le fragorose risate di tutta la corte il protocollo risultò comunque rispettato. Prima del suo inaspettato gesto pare che Rollone avesse esclamato “Ne se bi Gott”(No, per Dio) da cui sarebbe nata l’espressione “Bei- Gott” poi traslata in Bigotto.
Ma questa, come già affermato, resta una simpatica leggenda.
Verità storica sull’esclamazione “bei- Gott”
E’ infatti vero che la radice tedesca “Bei- Gott”(per Dio, in nome di Dio) alla base di “Bigotto” sia sostenuta da una buona parte degli esperti ma solo per il motivo che tale espressione era molto usata, nel comune parlare, dai Normanni.
Qualche altro studioso sostiene che sia più probabile una derivazione dal germanico antico “bi-gihto”, (confessione) da cui il tedesco moderno “Beichte”, attribuito a persone costantemente praticanti del sacramento della confessione e più in generale di ogni altro sacramento e atto di devozione.
L’espressione “bei- gott” venne sfruttata dai francesi cosi come già visto con l’analogo termine “cagot” per definire con valenza dispregiativa gli odiati Normanni. In un secondo tempo si applicò l’esclamazione ai devoti cristiani che si abituarono ad usarla allo stesso modo con cui oggi si dice “mamma mia”.
L’esclamazione non perse però la sua valenza negativa di sottolineare un comportamento troppo servile ed ossequioso quindi, nel contesto, una devozione esagerata che nascondeva secondi fini per cui falsa, ipocrita ed esecrabile.
Altre teorie
Altri studiosi fanno però notare che anticamente “bigozzo” era sinonimo di “bigotto”. Infatti sono documentate scritti che riportano questo fatto.
Infatti “Bigotti e bigozzi” sono chiamati dagli aretini con intenzioni ironiche e sarcastiche quei frati, monaci e devoti all’estremo che si dimostrano nei fatti ipocriti e bugiardi.
E’ altresì facile intuire come certe voci dialettali del Meridione che definiscono i frati conversi dei conventi come “picozzo” e “cucuezz” altro non siano che varianti di “bigozzo“. Quindi per questi esperti la voce Bigotto sarebbe nata e coniata dalla tipica parlata volgare.
Per altri ancora la base sarebbe “bigio” il colore per antonomasia tipico degli abiti dei religiosi e dei clericali tipo monaci e frati. Secondo un altra tesi sostenuta ad esempio dal Flechia la voce bigotto trae origine da un intreccio delle voci “bigot e bigio” che, sempre con valore dispregiativo, forma il termine “Bago= Beco” con le numerose varianti volgari e dialettali quali “baco, Bego, Bico, Bigo”.
Stessa origine avrebbero anche parole come beghina, bizzoco e pinzochero. Nel contesto la parola bigotto potrebbe anche avere un origine diretta da devoti di ordini religiosi, con una derivazione da voci latine medioevali quali beguina, beghina, begina, in campo femminile, beghino, begardo, beghardus in campo maschile.
Infatti col nome”beghine”, si chiamavano le religiose appartenenti a fondazioni religiose femminili che generalmente vivevano riunite in piccoli gruppi in luoghi specificamente dedicati detti “beghinaggi”(beguinagia). Questi piccoli centri vissero una deriva nel tempo che li porto ad essere considerati eretici e perseguiti in nome della Chiesa ufficiale.
Per altri ancora il nome sarebbe una derivazione da Begga di Andenne, fondatrice e badessa del Monastero di Notre Dame ad Andenne appunto.
Altri ancora sostengono l’esistenza di un antica parola sassone ed olandese “beggen”, col significato di “elemosinare, pregare”, ( l’attuale inglese “to beg”) accomunandoli con chiara intenzione dispregiativa ed offensiva agli albigesi, un altro movimento eretico di discreta diffusione in Europa tra i secoli XII e XIV.
Qualcuno propone una derivazione o quanto meno un intreccio con la voce spagnola “bigote” che sta letteralmente per baffi. Infatti durante la riconquista di Granada occupata dai Mori nel XV secolo l’esercito cristiano aveva tra le sue fila un numero davvero notevole di volontari e più ancora mercenari provenienti dalla Svizzera e dalla Germania.
Questi soldati avevano, al contrario di quelli spagnoli, la caratteristica di portare folti e vistosi baffi. Non si sa se per la loro abitudine già descritta di pronunciare spesso l’esclamazione “bei Gott” o per la conoscenza da parte degli Spagnoli del soprannome dato, già da molto tempo, a quel popolo straniero fatto sta che cominciarono a chiamarli appunto “bigotes”.
La parola venne in pochissimo tempo usata per definire il tratto fisico principalmente caratteristico e distintivo dai locali di quei soldati stranieri cioè i baffi.
Da qui però a voler trovare un nesso fra i Baffi dei Nordici ed il bigottismo ce ne passa e richiede forse troppa fantasia. Di sicuro quei guerrieri vichinghi noti per la loro audacia,durezza e veemenza nulla avevano del modo mansueto,sottomesso e riverente tipico del devoto bigotto.
Un ennesima ipotesi già esaminata all’inizio della ricerca è quella di ceppi veneti e liguri legati rispettivamente ai termini “pogot” e “pigon” che sta per “Picchio” attribuito come soprannome a qualche capostipite per la sua costante insistenza.
Il cognome Bigotto è caratteristico delle regioni venete e friulane, con una buona presenza nelle provincie di Padova ed Udine. Bigotti ha un possibile ceppo piemontese.
In base alla ricostruzione di alcuni storici questo cognome italiano ha come ceppo principale un’antica e nobile famiglia francese, proveniente dalla regione di Berry, chiamata Bigot, Bigotte o Bigotti che pare avesse come capostipite un certo Bigotius. Nel passare dei secoli si è stabilita con vari rami un po’ in tutta Italia.
Anche la nobile famiglia Bigotti originaria di Matera citata dal commendator G.B. di Crollalanza nel suo Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili italiane potrebbe essere uno di questi rami.
Etimologia Stupidaria
Da un artista , nello specifico, un giocoliere-prestigiatore così abile da diventare famoso nel mondo delle fiere e tra il popolo di strade e piazze a cui per sottolineare la maestria nella sua professione venne attribuito il soprannome di “bagatto” . Successivamente variato nella parlata volgare e trasmissione orale in Bigatto prima e quindi appunto in Bigotto. Probabile anche un errore di scrittura in fase di cognominizzazione.