Cognome Delfino: Origine Cognomi Italiani Particolari
Presenze del Cognome in Italia
Ci sono circa 3131 famiglie Delfino in Italia.(Sito Cognomix.it)
1005 Liguria, 375 Piemonte 582 , Calabria 273, Lombardia 249, Lazio 153, Toscana 141, ,Campania 129, Sicilia 127, Puglia 111,Emilia- Romagna 63, Abruzzo 60,Veneto 56, Marche 38, Basilicata 34, Valle d’ Aosta21, Sardegna37, Friuli V. G. 21, Umbria 14, Trentino A. A. 11, Molise 4.
Varianti: Delfini, Dalfini, Dolfini, Dolfini.
Alterati: Delfinelli
Ricerca Etimologica
Voce dotta recuperata dal latino “delphìnus”, in prestito dal greco “delphís” (delfino); nel secondo significato, quello storico, passa dal francese “dauphin”.
Dal greco “delfin- belfin” da una antica voce greca “pel- oros” che tradotto letteralmente sta per “pelo- che si muove”.
Il significato si estende all’idea del mostruoso, dello spaventoso che alcuni studiosi collegano alla voce “be- lua”(belva).
Diversi studiosi ritengono che il greco “delphís” (collegato alla voce dotta latina “delphìnus”) sia derivato da “delphýs”, che significa “utero, grembo”.
Presso i Greci, il delfino rivestì un ruolo di primaria importanza. Per via dell’assonanza tra “delphi” (delfino) e “delphy” (grembo), esso era simbolo del principio femminile e del grembo da cui si genera la vita.
L’idea della fertilità è di origine antica, la venerazione di questo animale come incarnazione della maternità sembrerebbe molto antica, per alcuni addirittura di origine iperborea.
In questo contesto il Delfino è considerato ipostasi della Grande Madre dalla fertilità potente, infatti era ritenuto simbolo dell’organo sessuale femminile (vulva).
Con la stessa valenza la parola “delfino” è anche legata ad Afrodite che trasformatasi nella sua forma divenne la donna del mare e a “Delphy” che sta per grembo inteso come l’amore del grembo materno.
Per questo in molti luoghi la dèa aveva il nome di Delfina, in alcune lingue delfino significa proprio vulva.
Controbattuta e confusa lo sviluppo e la motivazione che ha portato all’attribuzione del nome delfino come cetaceo.
Qualcuno lo mette in relazione al fatto che il delfino sia un mammifero che partorisce.
Perlomeno improbabile l’altra teoria per la quale la ragione sarebbe la forma del delfino che ricorda quella dell’utero materno.
Nel balletto delle ipotesi alcuni studiosi (in particolare Nocentini e Parenti) sostengono una associazione mentale fra delfino e balena. Questa ipotesi sostiene che nell’ideologia greca il delfino sarebbe l’incarnazione sessuale femminile, mentre la balena (“phálaina” da “phallós ‘fallo’) sarebbe quella maschile.
Secondo altri esperti il nome “dhelphis” deriva da “delphax”(porcello, porcellino) per cui avrebbe il significato di “porcellino di mare”.
Comunque, in definitiva, gli studi generalmente concordano abbastanza nel ritenere all’origine il verbo “phio” che sta per generare, procreare probabilmente sull’antica radice sscr “garbha”che significa grembo, utero.
Il termine Delfino in ambito storico
La parola Delfino oltre a quella famoso cetaceo ha un altra valenza, molto conosciuta, inserita nel contesto storico francese dove assume l’identificazione nobiliare spettante di diritto al primo erede maschio del Re di Francia.
Il Delfinato è da far risalire, come origine del termine, al Conte d’Albon, Guigues IV o Ghigo IV. Costui aveva infatti raffigurati sul proprio stemma araldico due delfini di colore blu in evidenza su uno sfondo giallo.
Secondo gli esperti era stata la madre Matilde di Aetheling a volere tale simbolo sia perchè gli piaceva molto sia come atto di devozione verso la zio Earl of Cumberland che per primo lo aveva introdotto.
Questa caratteristica valse al conte il soprannome di “Delfino”(In francese “Dauphin”).
La particolarità dell’emblema piacque talmente tanto alla casata degli Albon che decisero di adottarlo nelle loro insegne, dando inoltre il nome di Delfinato al loro territorio che comprendeva il sud- est della Francia.
Dopo la morte di Ghigo IV l’emblema e relativo titolo nobiliare fu portato dai suoi discendenti per altre dieci generazioni. Ma nel 1349 Umberto II dei Viennois cedette con atto di vendita il territorio ed il titolo di Delfino all’allora sovrano di Francia, Filippo VI, con la clausola però che il titolo fosse automaticamente concesso al primo erede maschio del Re e alla sua futura consorte.
Il primo principe che portò il titolo di Delfino fu Carlo V di Francia nel 1349, mentre l’ultimo fu il figlio di Carlo X, il Duca d’Angouleme nel 1830.
Origine Genealogica
Generalmente si tratta di cognominizzazioni di soprannomi attribuiti ai capostipiti per analogie caratteriali con il cetaceo omonimo tipo la spiccata bontà, intelligente empatia e senso di gratitudine.
In altri casi l’accostamento può esser dipeso alla grande valenza simbolica del delfino legata all’idea della maternità e quindi alla relativa venerazione nota già in antichità.
Bisogna poi prendere in considerazione il significato storico per cui i soprannomi o nomi personali potrebbero essere legati al Delfino come legittimo erede di Francia quindi a capostipiti che svolgevano qualche attività alle sue dipendenze o che avevano con lui uno stretto rapporto di conoscenza ed amicizia.
Inoltre in alcuni casi potrebbe dipendere da un atto di devozione e rispetto nei confronti di San Delfina di Signe o Sabran e San Delfino di Bordeaux.
La variante Dolfino può anche essere un diminutivo di “dolfo” a sua volta ipocoristico aferetico di di nomi come Adolfo, Gandolfo, Landolfo, Rodolfo ecc.
Famiglie Nobiliari
Molti i ceppi nobili diffusi nella penisola, tanto per citarne qualcuno:
I Dolfin (cognome talvolta italianizzato in Delfino, Delfini e Delfin) nota famiglia nobile veneziana, una delle più ricche nella storia della Serenissima.
I Delfini- Dosi Conti di Bologna.
Diversi i ceppi Liguri e Piemontesi:
Corona nobiliare Delfino Antica ed illustre famiglia, originari di Levanto con un ramo in Corniglia.
La nobile famiglia dei Conti di Trivero, originaria di Cuneo, signori di Piazzo e consignori di Lavriano, Monteu da Po, S. Sebastiano.
L’ antica famiglia di origine piemontese, trasferitasi in Castellammare Adriatico, che aveva ottenuto il titolo sabaudo di conte nel 1722.