Il cognome Pignatta in pillole
- Ci sono circa 242 famiglie Pignatta in Italia (sito Cognomix. it): 125 in Piemonte, 33 in Emilia- Romagna, 28 in Umbria, 24 in Lombardia,12 in Liguria, 10 in Veneto, 4 in Lazio, 2 in Trentino A. A., 1 in Sicilia, in Toscna, 1 in Sardegna, 1 in Campania
- Varianti: Pignata, Pignatti, Pignat
- Alterati e Derivati: Pignatelli, Pignatiello, Pignattini, Pignataro, Pignattaro.
La solita moglie sarcastica: “Se avessi comprato una Pignatta mi sarebbe stata molto più utile”.
Origine e significato del cognome Pignatta
L’origine è da un soprannome formatosi in ambiente volgare attribuito nel più dei casi a dei costruttori e venditori di pignatte (pentole).
Più raramente da toponimi [Pignataro Interamna (FR), Pignataro Maggiore (CE)] o con valenze legate a caratteristiche fisiche nel senso di persona grossa, tozza, rotonda come una pignatta o caratteriali, di scarso intelletto e ragionamento, (uno che ragiona come le pentole).
L’ipotesi etimologica di alcuni studiosi come origine da “pingere- pignere” è ultimamente contraddetta da altri esperti che vedono improbabile un costruzione raddoppiata con un percorso che, per portare a “pignatta”, pare decisamente contorto.
Secondo loro ha la stessa radice del nome “pinctula” (pentola) per cui alla fine la “pineata” (pignatta) sarebbe semplicemente una pentola particolare che sia per la sua forma rigonfia al centro e le estremità che si restringono soprattutto sulla bocca e per il tipico coperchio a cono richiama l’idea di una pigna (lat: “pinea“).
La stessa radice di base è anche quella della pignatta come laterizio edile.
Per altri invece la pignatta nasce come voce di distinzione dalla pentola in quanto la prima sarebbe realizzata in coccio o terracotta mentre le pentole sono generalmente di metallo , una distinzione che pare un po’ troppo semplicistica in quanto non tiene conto delle innumerevoli voci legate al termine presenti in tutta la penisola e all’antichità della sua origine (attestata già a Parma nel XIII secolo).
In effetti in gran parte di tutto il territorio italiano il termine pignatta indica da moltissimo tempo una lunga serie di contenitori utilizzati per la cottura, partendo appunto da pignatta alla variante più antica, diffusa soprattutto al Sud, pignata, al maschile pignatto, ai derivati pignattino, pignattone, pignatello e alle relative specifiche forme ed utilizzi.
Fra tutte queste varianti, forme e relativi impieghi la sicuramente più utilizzata sembra essere quella della preparazione e conservazione di burro, olio e grasso, uso che corrisponde a quello della zangola che ha vari nomi collegati come radice a quella di pignatta: nell’Alto Veneto e Trentino “piña- peña“, in Lombardia “penaja- penaga“, In Friuli “pigna- pigne”.
Partendo dal fatto che, nel tardo latino, il burro e il grasso si definiva col termine “pinguis” e la sostanza grassa in generale con “pinguia” è probabile che il recipiente per conservare il grasso generalmente fosse la “pinguia olla” e che nel tempo la desinenza “olla” si sia sostituita con “apta- atta“(adatta) con l’ovvio senso di “adatta a conservare il grasso”.
Con lo stesso identico significato la costruzione potrebbe essere anche stata quella di “pinguis” più “atta” probabilmente con un passaggio intermedio del tipo “pina- pena” più “atta“.
Tra i ceppi del cognome uno dei più famosi fu quello della famiglia Pignatta di Ravenna qui insediatasi, proveniente da Forlì, nel 1370 con capostipite Giacomo, capitano e condottiero al servizio del Duca d’Urbino sotto Giulio II.
Curiosità
Proprio in relazione con la nobile famiglia di Ravenna nell’omonima città, vicino alla tomba del sommo poeta Dante c’è il giardino con l’antico oratorio denominato Quadrarco di Braccioforte, che deve il nome ad una vecchia leggenda che racconta del giuramento di due fedeli e della loro invocazione al “braccio forte” di Cristo.
Al suo interno sono conservati due importanti sarcofaghi risalenti al V secolo uno dei quali è appunto quello dei Pignatta di Ravenna che per la sua tipologia e per la ricchezza delle sue incisioni ricche di immagini, di testi e simboli apocrifi ha una notevole importanza per gli studiosi dell’iconografia.
Etimologia Stupidaria
Medioevo, una donna procace e provocante, molto formosa, forse un pò troppo abbondante….no, per onore del vero decisamente abbondante, allegra, simpatica, ed anche maliarda ma effettivamente un po’ troppo rotonda in vita. Nome e cognome Pina Gatta, scontato ed ineludibile il soprannome “Pignatta“.