Presenze in Italia del Cognome Corallo
Ci sono circa 1033 famiglie Corallo in Italia. (Sito Cognomix. it)
533 Sicilia , 192 Puglia , 58 Liguria , 49 Lazio , 43 Lombardia ,40 Piemonte , 22 Campania , 16 Emilia- Romagna , 12 Toscana , 11 Sardegna , 8 Veneto , 8 Calabria , 6 Basilicata , 4 Friuli V. G. , 4 Molise , 4 Marche , 3 Trentino A. A. , 1 Umbria , 1 Abruzzo.
Valenza simbolica del corallo
Nella maggioranza dei casi si tratta di un nome o cognome tipicamente augurale riferito al corallo per la sua bellezza e per le sue varie valenze virtuose in primis come portafortuna.
Infatti un alone magico e misterioso ha sempre circondato questo vero e proprio dono del mare.
Il corallo era impiegato come amuleto già in epoca neolitica, anche nelle varie civiltà che si sono susseguite il corallo non ha mai perso questa valenza come dimostrato da tantissimi referti rinvenuti in epoche diverse che ne testimoniano l’attribuzione di poteri scaramantici di protezione.
La sua straordinaria capacità di indurirsi al contatto con l’aria insieme al fascino della sua forma e colore fece si che sin dai tempi più remoti evocasse nell’uomo l’attribuzione di proprietà rigenatrici e protettive.
Venne impiegato addirittura in ambiente medico e farmacologico come medicinale dai Greci ad ancor di più dai Romani che lo apprezzavano oltre che per le sue proprietà terapeutiche anche perchè lo ritevano in grado di proteggere la salute dei neonati.
Nell’ antico Egitto, scarabei e amuleti di corallo garantivano al defunto il passaggio nella prossima vita .
Persino alla sua polvere si attribuivano proprietà speciali al punto che veniva distribuita sui terreni per favorire un buon raccolto.
Considerando la sua provenienza dalle profondità marine, è anche simbolo dell’Acqua inteso come Sorgente della Vita all’Origine del Mondo.
Il cognome Corallo ha la base latina latino “corallium”, con cui da tempo immemore si definivano i suoi rami rosso intenso . È un cognome tipicamente italico, presente in tutta la nostra penisola ma con maggiori densità nell’Italia meridionale, in particolar modo in Campania e Sicilia.
Parte degli sudiosi della sua origine, sostengono la probabilità si tratti di un soprannome legato all’attività del corallaro,che era quella di recuperare i coralli dal fondo del mare.
Per altri esperti potrebbe derivare da un toponimo, l’antico nome di una località dove il corallaro viveva , lavorava o più semplicemente proveniva. In questa ottica il soprannome era in qualche modo legato al nome di qualche zona nota per la sua sviluppata pesca del corallo e per mercati ed altre attività basate sul prezioso prodotto.
Il Corallo nel Cristianesimo
Nel cristianesimo divenne simbolo del sangue di Cristo, e quindi della sua Passione e Resurrezione, assumendo una nuova ambivalenza, umana e divina. Già a partire dal XV secolo se ne trovano diversi esempi nella pittura sacra od utilizzato per realizzare fregi nei reliquari, crocifissi ed altri oggetti sacri.
Anche Gesù Bambino lo indossa in onore della sua nascita e probabilmente con valenza protettiva.
Una valenza ribadita nel Medioevo dove la presenza nelle sue ramificazioni di parti cruciformi lo associò al concetto della Croce con potere apotropaico trasformandolo così in un amuleto contro il Demonio
Ad accrescere la caratteristica misteriosa del corallo c’è un altra nota ed antica leggenda riportata, nei suoi scritti, da Ovidio che narra che il luogo dove Perseo tagliò la testa alla Medusa, era nei pressi del mare.
Siccome Medusa possedeva il potere di pietrificare tutto quello che guardava guardò,mentre stava morendo, il suo stesso sangue sgorgare sulle alghe ed sugli arbusti marini pietrificandoli e dandogli il colore rosso del suo stesso sangue che si trasformarono di conseguenza appunto in corallo.
Origine Etimologica del Corallo
Persino l’origine etimologica della parola corallo ha ha ancora molto del misterioso e dibattuto.
Per alcuni ha origine nel latino “coralium- corallium” collegato al greco “koralion- korallion” forse nel senso di “scheletro duro” .
Alcuni studiosi vedono in questi termini una derivazione da “Koreo”(ornare) oppure da “koros”(Scopa). Termini a loro volta che sarebbero legati al sscr “Kura” col significato di rosso così come “Kurawa e Kuravaka” sono termini che stanno per amanto rosso.
Un altra parola sscr “Kuruwinda” d’altronde ha il significato di “goccia rossa”e ha la medesima valenza.
Per altri, alla base, ci sarebbe la voce”kura- halos”che sta per “forma umana” quindi sinonimo di “sirena” per l’aspetto quasi umano che assumono il loro rami (Fonte Etimo. it)
L’ipotesi più credibile e sostenuta
Però, in base alle più recenti ricerche e studi, sembra sempre più affermarsi fra gli esperti un origine semitica dalla parola ebraica “goral” che ha come significato “sassolino”. Il termine infatti indicava quei frammenti di pietre utilizzate per consultare , tirare le sorti per emettere profezie negli oracoli in Palestina , nell’Asia Minore e nella zona Mediterranea
Fu comunque il popolo fenicio a dare il via al suo commercio in Sardegna affiancandolo a quello già preesistente dei metalli e pietre preziose che le genti sarde avevano imparato appunto dai Fenici.
Quindi, come già detto, fu proprio questa straordinaria valenza simbolica e magica ad invogliare l’utilizzo del termine come cognome tipicamente augurale di una vita fortunata e serena, protetta appunto dalle tante “virtù” del corallo senza inoltre scordarsi di quella più concreta ed appariscente: la bellezza.