Ci sono circa 13108 famiglie Bruno in Italia.(Sito Cognomix.it)
2170 Piemonte 1981 Puglia 1971 Sicilia 1679 Campania 1346 Calabria 1086 Lombardia 786 Lazio 386 Basilicata 352 Liguria 338 Toscana 286 Abruzzo 219 Emilia-Romagna 149 Veneto 91 Sardegna 89 Friuli V.G. 58 Molise 49 Marche 37 Trentino A.A. 20 Umbria 13 Valle d’Aosta
Ci sono circa 5720 famiglie Bruni in Italia.(Sito Cognomix.it)
1281 Toscana 956 Lazio 714 Lombardia 622 Emilia-Romagna 457 Marche 300 Calabria 221 Veneto 216 Puglia 190 Piemonte 167 Abruzzo 163 Liguria 137 Umbria 72 Campania 68 Friuli V.G. 66 Trentino A.A. 51 Sicilia 16 Basilicata 12 Sardegna 7 Valle d’Aosta 4 Molise
Ci sono circa 547 famiglie Bruna in Italia.(Sito Cognomix.it)
292 Piemonte 57 Liguria 56 Sicilia 40 Lombardia 30 Friuli V.G. 16 Veneto 15 Toscana 12 Lazio 9 Emilia-Romagna 5 Campania 5 Valle d’Aosta 3 Umbria 2 Marche 2 Trentino A.A. 1 Abruzzo 1 Puglia 1 Cal
Varianti: Bruni, Bruna, Brun
Alterati e Derivati: Brunella/i/o, Brunetti/o, Brunelleschi, Brinini, Brunotti, Brunone, Brunacci, Brunazzi, Brunaldi, Brunati/o, Brunatti, Brunengo,
Bruneri/o, Brunesi, Brunon, Brunod, Brunoni
L’origine del cognome oltre che interessante è molto antica avendo alla base il nome Bruno (col relativo femminile Bruna) documentato già nel I°secolo d.C., e con radici probabilmente addirittura primordiali.
Etimologicamente alla base(Fonte Etimo.it) l’antico tedesco “Brun”trasformato nell’attuale”Braun“, inglese “Brown“, franc “Brun“, Spagn e port. “Bruno“col significato di colore scuro, nero, lucente affine a “Brun” fuoco, incendio da una radice “Bru-Pru“su un altra radice sscr.”prush-plush“col significato di bruciare da cui anche la voce greca “Pyr“(fuoco) che si rifà alle simili “pyross-pyrsos“(scuro) ed il tedesco “brunst“(vampa) con la valenza”reso scuro, bruciato, annerito dal fuoco”come nel caso dei metalli.
“Brunire il ferro” è un trattamento dove si scalda il ferro sulla fiamma per poi ricoprirlo di terra e minerali od immergerlo nell’olio conferendogli una patina marrone scuro, quasi nero, resistente all’ossidazione.
Infatti già nel 1400 si hanno documentazioni del verbo “brunire“inteso come “levigare i metalli” e nel 1550 col significato di “lucidare i metalli” ma non si hanno tracce della voce “bruno” Documentato anche il termine “brunitoio“inizialmente rudimentale arnese per lucidare, a mano, i metalli mediante sfregamento, passato poi ad indicare una mola di legno utilizzata dagli arrotini per rendere perfettamente lisce le lame dopo l’affilatura.
Se si riprende in considerazione il collegamento stretto tra la voce “brun“nel suo significato di colore e quella di fuoco quindi alla valenza di “caldo”,”reso caldo””avvampato“sì intuisce subito la possibilità di una primordiale origine etimologica con valenza sessuale collegata alla nota radice “b-r-k” tante volte riscontrata in moltissimi cognomi con consonanti iniziali “b“e “p“.
Oltre al collegamento tra l’idea del fuoco e del caldo con quella del “lisciare, rendere morbide al tatto”che richiama l’idea primordiale del sesso bisogna sottolineare che nel lessico greco”â-bruna“indica la mora,le more ciò il frutto dei rovi così come il verbo “â-bruno”significa rendere grazioso, molle, elegante ed il sostantivo “pron” indica una vetta, un altura od un colle.(Fonte: Tiscali.it)
E’ evidente in ogni situazione esaminata l’interdipendenza e stretto collegamento tra le consonanti “b” e “p” già vista nella valenza “colore-fuoco” per cui il tema “brun“è della stessa radice di “prun-pruno” che rimanda a “prugna” nella sua valenza di organo sessuale ed ad altre voci con la medesima allusione quali “forno” e “porno“così come il sostantivo greco “pursos“, collegato al latino “porcus” come base iniziale indicava il sesso femminile riportando il tutto alla solita radice “b-r-k“.
Più che probabile quindi ripensando al percorso costruttivo del linguaggio umano che come significato primario le voci germanico-greche osservate avevano una valenza sessuale di richiamo del rito amoroso di coppia e agli organi sessuali dei due partners in piena fase dinamica ed energica
Anche se l’etimo di partenza è unico, secondo alcuni esperti, tra cui il De Felice, la formazione del cognome ha due distinti processi di costruzione, può continuare per via diretta il nome germanico “Bruno” (o in qualche caso da variazioni oblique del nome “Brunone“) legato all’aspetto della persona a cui si riferisce cioè di carnagione particolarmente scura o per il colore marrone scuro dei capelli.
Altri esempi di queste cognominizzazioni potrebbero essere le forme con i suffissi finali in “engo” ed “ero” come Brunengo e Bruneri. Altri cognomi più recenti possono essere dei toponimi di localitàcome Bruno(Mi), Bruno Alto(Asti), Brunello(Va), Brunelli(Pr)
Nella maggior parte dei casi quindi alla base dei ceppi originari non vi è un nome ma un soprannome “bruno“collegato all’aggettivo antico tedesco “brun“latinizzato dopo il contatto delle truppe romane con i popoli germanici presenti sui confini dell’Impero in “Brunus“riferito appunto al colore della pelle, della barba o dei capelli del portatore